Calciomercato Benevento, tutto sui 10 colpi giallorossi - Calcio News 24
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2016

Calciomercato Benevento, tutto sui 10 colpi giallorossi

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La prima in B del Benevento: l’analisi dei nuovi acquisti

Attesa da una vita con la passione di chi ha ingoiato una moltitudine di bocconi amari in nome di un solo giorno, quello della fatidica promozione nel calcio dei grandi, la prima in Serie B del Benevento assume forma e sostanza: archiviata la breve quanto indimenticabile parentesi Auteri, gli Stregoni sono stati affidati alla guida di Marco Baroni.

L’ALLENATORE – Fiori all’occhiello della vita sportiva del nuovo tecnico sannita ecco alcuni momenti indimenticabili: il gol scudetto – da calciatore – con cui il Napoli si aggiudicò il secondo ed ultimo scudetto della sua lunga storia, il successo – da allenatore – al Torneo di Viareggio, alla guida della Primavera della Juventus. Marco Baroni ha dunque respirato l’aria dei grandi club, prima di lanciarsi in quella che è la necessaria gavetta da vivere e percorrere per diventare allenatore a fatti e non a parole: i playoff di B raggiunti con il Novara un risultato da tenere in considerazione nell’ottica di un tecnico a cui sarà affidato un compito tutt’altro che agevole, quello di plasmare un’identità ad un club che non ha mai calcato questo genere di terre. E che dunque per definizione vivrà un anno sotto esame. La maturità passa da un allenatore che si sta strutturando e da un gruppo di calciatori che la società sta debitamente rinforzando. Dieci i colpi di calciomercato messi a segno ad oggi dal Benevento (non inseriamo nell’analisi i ritorni dai prestiti, pedine per cui si cercano nuove soluzioni), nell’ottica di un potenziamento che ha investito tutti i comparti di campo e che prova a percorrere una via d’equilibrio tra innesti con formula definitiva e temporanea.

KENNETH VAN RANSBEEK – Ufficializzato il 24 giugno, classe ’94, centrocampista a titolo definitivo proveniente dall’Enonis Neon Paralimni, club della massima serie cipriota. Si è liberato a parametro zero e prima del Benevento ci aveva pensato il Torino, che lo ha provato per dieci giorni salvo poi decidere diversamente. Caratteristiche: mezzala polivalente formatosi in Belgio, fucina di talenti che nell’ultima generazione ha sfornato calciatori tanto interessanti da tornare nell’elite del calcio europeo. Ha buona conclusione ma poco tatticismo, non avendo militato in tornei in tal senso strutturati. Non da Serie A – almeno così ha stabilito il club di Cairo – ma la chance è quella di ritagliarsi spazio e visibilità in cadetteria.

FILIPPO FALCO – Ufficializzato il 5 luglio, classe ’92, esterno offensivo in prestito dal Bologna. Nove presenze in A con il club emiliano: sia Rossi che Donadoni hanno voluto testarlo prima di optare per la via del prestito, destinazione Cesena dove ha segnato (4 reti) e fatto assist. Velocità ed intraprendenza, maturazione tardiva per un calciatore di cui si parla da un po’ e che probabilmente ha pagato l’instabilità della sua carriera. I suoi slalom devono innescare la produzione offensiva del Benevento: che sia 4-3-3 (più libero di agire) o 4-2-3-1 (compiti tattici da rispettare), la pagina sannita sarà decisiva per la sua evoluzione. Tra un anno, a 25 candeline spente, l’epiteto promessa inizia ad essere un tantino superato.

MICHELE CAMPORESE – Ufficializzato il 5 luglio, classe ’92, difensore centrale a titolo definitivo dall’Empoli. Grande, grandissima promessa del calcio italiano: a 19 anni le presenze in Serie A con la maglia della Fiorentina (non un club qualsiasi) erano già 9, con tanto di gol all’appello. Poi la serie di infortuni che però non gli impediscono di essere convocato, nel 2014, da Cesare Prandelli per uno stage nella nazionale maggiore. Tradotto: potenziale enorme, quella che tutti si attendevano come la stagione del riscatto – l’ultima ad Empoli – è stata assolutamente mancata. Mister Giampaolo ha gestito la cessione di Rugani preferendo – al fianco di Tonelli – l’esperienza di Costa e non la sua prospettiva, ora un Benevento dove ci si attende giochi da leader.

LORENZO VENUTI – Ufficializzato l’8 luglio, classe ’95, difensore esterno in prestito dalla Fiorentina. Ultima stagione – la sua prima a determinati livelli – disputata in quel di Brescia, dove ha prevalentemente agito sulla corsia destra difensiva. Caratteristiche da jolly, può essere impiegato a sinistra, ha vissuto un’annata – un po’ come il Brescia – piuttosto altalenante: titolare inamovibile nella prima ed ultima fetta di campionato, panchina nel mezzo. Rispetto alla concorrenza parte con il vantaggio di aver già calcato i campi di B, ma dovrà sudarsi maglia e titolarità.

FILIPPO PERUCCHINI – Ufficializzato l’8 luglio, classe ’91, portiere in prestito dal Bologna. Casella da primo portiere già occupata – ne parleremo – e dunque esperienza da valutare: con Gori si gioca il ruolo di secondo del più quotato Alessio Cragno.

FABIO CERAVOLO – Ufficializzato l’8 luglio, classe ’87, attaccante a titolo definitivo dalla Ternana. Club dal quale si è liberato a parametro zero al termine della stagione ma con cui si è rilanciato a determinati livelli: 11 reti due anni fa, 12 nella recente. Ogni salto di categoria impone l’acquisizione di calciatori di categoria: Ceravolo è l’attaccante che, al momento più degli altri (salvo dunque ulteriori innesti), deve garantire al Benevento quella quota gol necessaria per vivere un campionato ambizioso. O quantomeno sereno. Non gli mancano stoffa ed esperienza, deve trovare quella continuità fondamentalmente mai raggiunta: nel pieno della maturità, obiettivo la quota 15 ancora non esplorata.

ALESSIO CRAGNO – Ufficializzato il 15 luglio, classe ’94, portiere in prestito dal Cagliari. Uno dei due gioielli della campagna acquisti del club di Vigorito: trafila delle nazionali giovanili italiane, è stato per l’intero 2015 il portiere titolare dell’Italia Under 21 nel percorso di qualificazioni al prossimo Europeo (Polonia 2017), prima della clamorosa esplosione di Gigi Donnarumma. In campo nelle sfide contro Slovenia (due volte), Irlanda, Serbia e Lituania. Tradotto: parliamo di un talento purissimo. Traiettoria di crescita in casa Cagliari interrotta dall’approdo del più esperto Storari, dopo la parentesi Lanciano (squadra non all’altezza del suo valore) la scelta Benevento. Dove può prendersi il palcoscenico che merita.

YUSSIF RAMAN CHIBSAH – Ufficializzato il 15 luglio, classe ’93, centrocampista in prestito dal Sassuolo. Protagonista assoluto nella promozione del club nero verde in A, idolo della tifoseria sassolese per propensione al sacrificio e dominanza fisico-atletica, a soli 19 anni – dopo aver trionfato nel Torneo di Viareggio con la Juventus – perno fisso di un centrocampo che abbinava i suoi polmoni alla regia di Magnanelli ed alle caratteristiche totali di Missiroli. L’arrivo del più strutturato Duncan – la sua gran bella copia – ne ha ovviamente marginalizzato la figura: la parentesi Frosinone poco fruttifera, ora il Benevento dove lo attende un ruolo da protagonista.

BRIGHT GYAMFI – Ufficializzato il 15 luglio, classe ’96, difensore esterno in prestito dall’Inter. Il Benevento si è assicurato l’opzione di acquisto al termine della stagione: perché il settore giovanile nerazzurro è una vetrina di garantita affidabilità – l’elenco dei risultati parla da sé – e se dunque si pesca bene lo si fa sul serio. Sulla carta alternativa a Venuti: entrambi prediligono l’impiego sulla corsia destra, così come ambedue possono risultare funzionali sulla corsia opposta. Falcata esplosiva, il suo atletismo fa la differenza a livello giovanile – fattore costatogli alcune convocazioni in primissima squadra – ma deve essere canalizzato sul campo nel calcio dei grandi. Esperienza tutta da vivere.

GEORGE PUSCAS – Ufficializzato il 15 luglio, classe ’96, attaccante in prestito dall’Inter. Che ha concesso sì l’opzione di acquisto, salvo garantirsi il contro riscatto. E’ l’acquisto che non ti aspetti, il secondo gioiello della vetrina allestita dal club campano: di lui si dice che abbia stregato Roberto Mancini. Non propriamente l’ultimo arrivato insomma. Al tecnico di Jesi bastò un mese di osservazione per porlo presto in ballottaggio con Podolski e Palacio: spezzoni di gara in cui ha mostrato talento e personalità, figlia di quella sfrontatezza – che a volte può apparire fastidiosa – di chi sa di valere. Interlocutoria la parentesi Bari: si è svegliato alla fine, quando gli hanno dato fiducia. E nessuno gli regalerà nulla neanche a Benevento: anzi, sarà visto come il prototipo del talento dell’est Europa, tanto tecnico e smaliziato quanto poco cattivo. Magari l’esperimento non va in porto, ma se riesce… allacciate le cinture. Tutti spettatori, a partire dall’Inter.

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