Rolando Maran è terzo in Serie A col Chievo Verona: le parole, i segreti, le opinioni del tecnico della rivelazione di questa primissima parte di campionato

Rolando Maran vuole applicazione, intensità, solidità e coraggio, solo così si riesce a far bene e la classifica di Serie A è lì a garantirlo visto che il suo Chievo Verona è terzo. L’idea del Chievo, prosegue l’allenatore, è quella di fare sempre la propria partita a prescindere dal campo e dall’avversario e la preparazione conta moltissimo, quindi il ruolo del tecnico qui risalta. Maran usa anche il trequartista, una scelta a suo modo démodé nel calcio di oggi: «Birsa ha cambiato la sua interpretazione del ruolo, è una sorta di regista avanzato». Gli attaccanti segnano poco e questa forse è l’unica pecca ma il coach clivense ha fiducia così come in tutta la sua rosa, che definisce granitica e omogenea.

I TECNICI DI PROVINCIA – Colpisce anche la trasformazione del Pata Castro: «A Catania fu preso come attaccante esterno ma già allora capii che era una mezzala, ha tempi di inserimento e doti aerobiche». Il rombo permette al Chievo di pressare gli avversari, ma solo se be interpretato e se c’è coinvolgimento totale. Adesso si avvicina la partita di Serie A con il Milan e, anche se si pensa il contrario, la classifica dice che è uno scontro diretto. Il Chievo, dunque, è sottovalutato? Maran è sottovalutato? Risponde lui stesso a La Gazzetta dello Sport: «Fa piacere la gratificazione, si lavora per crescere e se gli altri lo notano sono contento. Sarri per me è una speranza, i tecnici di provincia possono far bene nelle grandi piazze».