Tra dieci anni potremmo assistere ad un campionato mondiale a 48 squadre. Non si tratta di un’idea campata in aria, ma di una vera e propria proposta avanzata dal presidente della Fifa

Gianni Infantino promotore di questo “evento sociale”, come lui stesso lo ha definito, è da tempo che cova l’idea di un Mondiale extralarge. Già all’epoca della campagna elettorale. Ovviamente la formula dovrà essere studiata per permettere uno svolgimento agevole del torneo. L’ipotesi di farlo con 40 squadre, ad esempio, aveva riscontrato dei problemi pratici: «A 40 squadre i conti non tornano. Si potrebbe invece avere un torneo in cui le 16 migliori delle qualificazioni passano ai gruppi, mentre le altre 16 vengono decise dai playoff. Alla Coppa del Mondo parteciperebbero comunque 48 squadre. In tal modo la platea si allargherebbe, coinvolgendo molti paesi in più» come riporta la Gazzetta dello Sport.

LA FORMULA – La formula potrebbe ipoteticamente danneggiare le grandi nazionali: delle 48 squadre qualificatisi per la fase finale solo le prime 16, con i migliori risultati ottenuti, parteciperebbero alla fase a gironi mentre le altre si affronterebbero in uno speciale turno eliminatorio a gara secca. Da 32 squadre si arriverebbe ad averne altre 16 che si aggiungerebbero alle 16 già dentro, per comporre 8 gruppi da 4. Questo darebbe un peso assai maggiore alle gare di qualificazione rispetto ad oggi e, in caso di risultati non proprio eccellenti, diversamente dal passato, si potrebbe anche rischiare di tornare a casa dopo una partita secca senza arrivare minimamente alla fase a gironi.

ASPETTI ECONOMICI – La Fifa incasserebbe cifre enormi dai diritti televisivi, le partite sarebbero 80 invece di 64, i paesi interessati sarebbero molti di più e le entrate sarebbero distribuite tra le federazioni. Dopo l’Europeo a 24 squadre, che tutto sommato ha riscosso abbastanza successo, con il recupero delle migliori quattro terze, il fenomeno dell’allargamento potrebbe quindi toccare anche la massima competizione mondiale e comunque, storicamente, non sarebbe la prima volta che accade. Il primo mondiale aveva come partecipanti solo 13 squadre, poi l’allargamento a 24 con i ripescaggi in USA 94’. Un passaggio inevitabile non solo per favorire la spettacolarità del torneo, ma anche per aumentare gli introiti dello stesso con buona pace di chi storce il naso pensando che, aprendo a nazionali minori, si favorisca l’abbassamento della qualità del gioco.