2009
La Juve non sbanda più, ha deragliato del tutto.
A seguito di una prima frazione di gioco abbastanza insulsa e di una ripresa assolutamente grottesca, i problemi che da fine luglio attanagliano in una morsa stritolante i resti di quella che un tempo era la Juventus, sono stati finalmente ed inequivocabilmente individuati: Ferrara ha soltanto sbagliato pesce; anzichè l’ormai arcinoto “rombo” la squadra torinese persevera nel modulo “sogliola”, quello in forza del quale l’avversario di turno, con l’eccezione dell’Inter, è sempre irresistibile ed i palloni raccolti nel proprio sacco dipendono esclusivamente dal livello qualitativo a disposizione dell’altra squadra.
Le alterne vicende dell’avventura in terra pugliese avrebbero potuto produrre un risultato diverso, molto più penalizzante od anche solo parzialmente negativo, ma se anche quando, eccezionalmente, si dispone di tre-quattro occasioni da rete, di cui una è addirittura un calcio di rigore, e non la si butta dentro, non può esserci speranza di sopravvivenza, tanto più se la grinta latita, se le gambette girano a vuoto, se non c’è un’idea di gioco e se la difesa sbanda paurosamente ogni qualvolta gli “altri” oltrepassano metà campo.
Ormai la Juve non sbanda più, ha deragliato. Chi scrive non è sorpreso ed aveva anticipato nel suo commento all’infausta notte di coppa che i baresi, questa sera, avrebbero banchettato.
Gli ottimisti ad oltranza e le prefiche istituzionali invocheranno la sfortuna e le attenuanti generiche che il comodo alibi della fatica infrasettimanale potrebbe fornire, in realtà è inutile infierire sull’assembramento di uomini fuori forma e posizione che, a turno, sviliscono la reputazione di una squadra che fino a tre anni fa era un top club di livello mondiale, come ripetuto fino alla noia, il sodalizio zebrato non dispone, per propria scelta, di un assetto societario idoneo ad esprimere sul campo quanto progettato dietro una scrivania.
à? molto probabile che, se nessuno riesce a capire quale sia il progetto della premiata ditta Elkann, Blanc e Secco, il motivo consiste nel fatto che non esiste un progetto.
Preso atto che la stagione agonistica dell’azienda Juventus F.C. S.p.A. è andata a picco più velocemente del Titanic ( forse a pesca di rombi ) e che gli sventurati piccoli azionisti, lunedì mattina faranno bene a vendere i titoli in loro possesso, prima che diventino carta straccia, ci giunge notizia cha a Catania sono in corso cerimonie di ringraziamento a tutti i Santi ufficialmente riconosciuti, per aver messo sulla loro strada, a titolo di regalo natalizio, le ultime frattaglie bianconere.
Almeno loro, sportivamente parlando, trascorreranno serene festività .
Saluti bianconeri ed Amauri(ssimi) a tutti/e.
Maletto Ezio