Fiorentina, Rossi: "Della Valle presenti. Esonero Mangia..." - Calcio News 24
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2011

Fiorentina, Rossi: “Della Valle presenti. Esonero Mangia…”

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Delio Rossi, allenatore della Fiorentina, è intervenuto in conferenza stampa per parlare della partita di domani contro il Siena, che rappresenta il recupero della prima giornata di Serie A, rinviata per sciopero per via del mancato accordo sul contratto collettivo.

Si parte, però, da una considerazione sul caso calcioscommesse di questa mattina: “Ho visto solamente le gare della Fiorentina, ne sono venuto a sapere ora. Sono situazioni contingenti al nostro ambiente, bisogna saper dare un esempio, sia in campo che vuori. Sono cose che fanno molto male al calcio. Non voglio accanirmi con Doni, mi dispiace. Io non ho mai giocato, nemmeno una schedina. Ritengo che un addetto ai lavori non debba scommettere”.

In merito al 2-2 contro l’Atalanta di sabato scorso: “La partita contro l’Atalanta ha regalato luci ed ombre. Per 50 minuti ho vinto una discreta Fiorentina, ordinata, che provava a ripartire e proveremo anche noi a ripartire da lì”.

Sulla contestazione dei tifosi al termine della partita: “Finchè si gioca i tifosi devono sempre stare vicini alla squadra, ma capisco il loro sgomento”.

Se la gara contro il Siena rappresenta una finale: “Non si tratta di una finale singola, per me sono tutte finali le gare che affrontiamo, una dopo l’altra”.

Per quanto riguarda il confronto con la società  e la presenza della famiglia Della Valle: “Mi sono raffrontato con la società , sono sempre presenti, soprattutto i Della Valle. Non vedo un disimpegno, mi sembra esattamente il contrario. Bisogna rilanciare un ciclo vincente, visto che quello precedente è finito, bisogna essere sinceri. Nel momento in cui vai in campo e fai delle scelte, il campo non ti premia, gli assenti hanno sempre ragione”.

Su alcuni giocatori messi ai margini della rosa, e come questi potrebbero tornare utili, oppure se andranno via a gennaio: “Felipe e Marchionni non sono scarsi, semplicemente avevano una situazione più complicata, rispetto agli altri. Dobbiamo parlare di quelli che giocano. Certi giocatori hanno bisogno di bastone e carota per tirare fuori determinate motivazioni. Altri hanno bisogno di motivazioni intrinseche, che preferisco avere, ma altrimenti in qualche maniera devi tirare fuori le motivazioni ai giocatori. Uno ‘nasce tondo e non muore quadrato’. Stiamo individuando chi è un giocatore ‘da Fiorentina’ e chi no. Mi sto rendendo conto in questo periodo quanti giocatori ho con certe caratteristiche e quanti ne ho con altre. Un resoconto me lo sono fatto”.

Parlando di dove bisogna lavorare in questo periodo prima della sosta: “In questo periodo posso incidere solamente dal punto di vista fisico, poi i sindacati dicono che i calciatori hanno diritto a sette giorni continuativi di ferie”.

Sulla scelta dei moduli: “In questo momento non posso fare a meno del centrocampo a tre, a Milano non avevo a disposizione questi giocatori, ed allora ho impostato un 4-4-2, con risultati non eccezionali. Sulla trequarti, poi, ho solamente Lazzari che può interpretare questo ruolo”.

Su come la squadra scende in campo: “Abbiamo spostato da centro-destra a centro-sinistra, che non cambia niente, e viene detto che gioca fuori ruolo (Jovetic, ndr). Io devo portare i giocatori a fare delle cose che portano a dei concetti. Se pensassi che basterebbe fare il discorsino nello spogliatoio, o fare due disegni sulla lavagna, senza il lavoro, per ottenere qualcosa, allora siamo sulla strada sbagliata. Bisogna fare leva sull’orgoglio dei giocatori, perchè stanno come stare in campo. Io posso incidere solo sul lavoro, questo lo ho ripetuto. Devo valutare gli aspetti positivi, per 40-45 minuti la squadra è stata propositiva ed ordinata, poi non abbiamo fatto bene. Come in altre partite”.

Circa il punto di vista di Pasqual e Behrami, che parlano di salvezza: “Sono d’accordo con loro, la realtà  è questa, ma questo discorso l’ho già  fatto un’altra volta”.

Sulle condizioni di Montolivo e Salifu: “Posso dire che Montolivo pare recuperato, Salifu ha qualche problema”.

Sull’umore dello spogliatoio dopo il pareggio interno: “Me la fanno spesso questa domanda, ma per dimostrare come stiamo abbiamo solo un modo: il campo, e dimostrare là  la fotografia del momento. Tutte le altre cose sono filosofia”.

Trattando la possibilità  di far esordire altri giovani dopo Salifu e Nastasic: “Se faccio giocare un ragazzo non gli sto facendo un regalo. Mi assumo le mie responsabilità , se va bene o se va male. Nelle ultime giornate di campionato puoi inserire 2-3 ragazzi per fargli un regalo. Se li schiero ora significa che ci credo, altrimenti non lo schiero. Non è che un domani deve venire fuori che ho messo dentro i ragazzi per dare loro un premio. Se giocano loro, sta fuori un altro. Se ho schierato loro vuol dire che penso che la Fiorentina ha un settore giovanile interessanti, ma non sono quelli che ci devono risolvere i problemi. Un giovane deve essere qualcosa in più”.

Una battuta sull’esonero di Mangia: “Ma tutte oggi sono successe? (ride, ndr). Mi dispiace per il collega, non lo conosco personalmente, ma siamo una casta e ci difendiamo assieme. Per spirito di casta, mi dispiace quando un collega perde il lavoro, ma non posso aggiungere altro su questo… Zamparini non penso c’entri niente, penso sia un modo di approcciarsi sbagliato. Se io ho un progetto, e penso di avere un buon progetto, lo devo affidare a chi mi possa essere capace di portarlo avanti. Invece, molte volte, si evidenzia anche la mancanza di un progetto. Io penso che la strategia faccia il risultato, invece molte volte è il risultato che fa andare avanti la strategia… Se non ho un progetto vado a prendere chi capita come allenatore e poi mi fa da capro espiatorio… non si spiega altrimenti perchè Wenger e Ferguson sono ventenni a capo delle loro squadre, mentre qui per 2 anni alla guida di una squadra ti fanno una festa, come una mosca bianca. Sarà  il mio modo romantico di intendere il calcio…”.

Sul rendimento di Boruc in queste ultime giornate: “Quello del portiere è un ruolo molto delicato e non lo posso valutare in 1-2 partite, ma in un arco più ampio. Tra i portieri ci devono essere delle gerarchie: un primo, ed un secondo… non come gli altri giocatori. Non valuto un portiere su un errore nei singoli episodi. Il portiere è l’ultimo responsabile, secondo me quella palla non doveva manco entrare in area… Se decido, un domani, il cambio di gerarchie, sarà  perchè l’altro giocherà  un ‘tot’ di partite. Il portiere lo valuto cosa mi dà  alla squadra come sicurezza e carattere, al di là  dell’errore. à? un ruolo molto, ma molto delicato, sei solo e se sbagli tutti se la prendono con te…”.

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