Una volta compagni di stanza nelle giovanili dell’Inter, Mario Balotelli e Josè Coelho si trovano a diversi punti nella loro carriera. Rispettivamente nelle fila di Manchester City e Benfica, i due stanno crescendo notevolmente sotto il punto di vista sportivo ed umano, ma Coelho al ‘Sunday People’ racconta del Balotelli scapestrato in nerzzurro: “Una volta mi recai in Portogallo e, al mio ritorno in Italia, trovai una stanza completamente ribaltata. Non potevo manco vedere il mio letto, mancava un elefante ed eravamo a posto”¦ Mario ha avuto una vita difficile, se non fosse stato per l’affetto dei suoi genitori adottivi, sarebbe sicuramente perso, sia spiritualmente che nella vita. La gente ride quando legge di lui nei giornali, ma lui è più intelligente di così. Ricordo che non esultava quando segnava e, quando gli veniva chiesto il perchè, rispondeva: ‘esulterò quando segnerò in Serie A’. Era così fiducioso ad un’età  talmente giovane. Non è mai stato beccato dai giornali per uscite pazze, lui fa cose più innocenti, ma la verità  è che non si smette mai di parlare di Balotelli. Quando Mario aveva una giornata storta, era meglio lasciarlo per i fatti suoi e non infastidirlo di più. C’erano partite in cui la palla gli passava vicino e lui non si muoveva per prenderla. Le cose esterne lo affliggono interiormente. Se avesse maggiore controllo sulle sue emozioni, sarebbe uno dei migliori calciatori al mondo”.