L’Italia non lo ha mai apprezzato fino in fondo e lui sembra averlo capito. Paolo Di Canio, ex giocatore della Lazio, adesso è allenatore dello Swindon Town e mai nella sua vita era stato così felice. In un’intervista rilasciata all’Indipendent, c’è il Di Canio uomo e sentimentalista, quello che non ti aspetti: “La prima cosa che ho dovuto fare quando sono arrivato qui– afferma Di Canio- è stata quella di lottare contro le lacrime. Alla mia prima partita avevo un nodo in gola che mi soffocava, non ce l’ho fatta e ho pianto. Mi sento più maturo, più grande qui. In Inghilterra nessuno ti giudica, questo paese ti fa crescere ed io penso di averlo fatto. Sono state tantissime le emozioni provate all’inizio su questa panchina che neanche io potevo mai immaginare. Swindon può sembrare una cittadina noisa e dove è difficile divertirsi ma è proprio questo che me la fa amare di più”.
Poi torna sullo spintone all’arbitro Alcock: “Mi paragonarono ad un barbaro ma non ho mica ucciso nessuno. La gente non mi conosce e parla per dar fiato alla bocca. Qui mi sento in famiglia e lavoriamo per raggiungere sempre i nostro obiettivi: penso che possiamo un giorno arrivare in Premier League”.