Napoli, ancora Lavezzi: “Vogliamo diventare un top club”

In una lunga intervista concessa ai microfoni di “Eurosport”, Ezequiel Lavezzi, attaccante del Napoli, si è raccontato ed ha spiegato le sue emozioni dopo gli ultimi successi dei partenopei. Lavezzi ha ripercorso il suo passato ed i motivi che lo hanno portato a giocare a calcio da professionista: “Ho cominciato a Rosario e poi a 14-15 anni ho giocato in una squadra di terza categoria, dove mi ha visto uno scout del Genoa, che comprò il mio cartellino. Mi lasciarono in prestito al San Lorenzo, dove sono rimasto tre anni e poi il club ha deciso di riscattare il mio cartellino dal Genoa, ed infine il Napoli mi ha portato in Europa. La mia famiglia non aveva grandi possibilità , siamo molto umili, ma non è l’unica storia di questo tipo in Argentina. Molti decidono per questo di giocare a calcio”.

Oltre alla fama ed i soldi, un attaccante argentino si trova costretto ad affrontare eventualmente il paragone con Diego Armando Maradona, e Lavezzi afferma: “A Napoli si parla molto di questo? Non è un problema per me, ma l’unica cosa che ho in comune con Maradona è il fatto di essere argentini. Lui qui ha scritto la storia di questo club, tutti sanno cosa ha fatto, io posso solamente provare a fare del mio meglio e giocare al meglio. Lui è stato e sarà  sempre considerato come una divinità  qui a Napoli, io ho caratteristiche diverse come calciatore rispetto a lui. Maradona comunque resta il mio modello, mentre nel calcio moderno seguo volentieri alla tv Messi”.

Nel frattempo il Napoli gioca una stagione spettacolare e Lavezzi osserva: “Noi abbiamo una buona rosa. Tendiamo a lasciare il possesso palla agli avversari per poi cercare di rubare palla e ripartire in contropiede, la nostra arma migliore. Siamo certamente soddisfatti di quanto abbiamo ottenuto sin qui, ma non mi accontento ed ho fame di vittorie. Vogliamo migliorare ancora e diventare uno dei migliori club d’Europa. Dove possiamo arrivare in Champions? Non lo so, spero solamente che il Napoli faccia bene…”.