Fiorentina, il Pantaleo Corvino Show (integrale) - Calcio News 24
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2009

Fiorentina, il Pantaleo Corvino Show (integrale)

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Il direttore sportivo della Fiorentina, Pantaleo Corvino, è intervenuto quest’oggi durante il suo “Show” privato in cui ha incontrato allo stadio i tifosi ed i giornalisti fiorentini per parlare a 360Ã?° della situazione della società  gigliata.

Premessa iniziale sulla prossima stagione dal punto di vista delle motivazioni della squadra: “Abbiamo fatto un bellissimo ciclo e lo vogliamo continuare. Abbiamo bisogno dell’entusiasmo dei tifosi, ma quello c’è sempre. Servono i sacrifici della proprietà  e quelli in tanti anni continuano a farli. La terza componente che non deve mancare a noi, come società , è la motivazione. Sono cinque anni straordinari che abbiamo fatto e vogliamo continuare a farli e la motivazione è la chiave”.

Su alcuni nomi circolati sui giornali, come quelli dei serbi Kacar, Petrovic e il bosniaco Misimovic: “Kacar? Alcuni nomi in questa fase del mercato si fanno per strategia, ci sono tanti vari aspetti, l’economia gira in un certo modo. Kacar è un giocatore importante dell’Hertha Berlino. Posso dire che piuttosto che uno che finisce con la “r”, può arrivare uno che finisce con la “c”, più non posso dire…Diciamo subito che non è Petrovic…Misimovic? E’ un nome che finisce con la “c”, ma non posso confermare se è lui. Se chi andrà  in ritiro resterà ? E’ un mercato un po’ anomalo. Certe stagioni certe cose si possono dire, altre volte no, anche se si possono pensare. Io le penso, ma non so se posso attuarle, anche se avete capito quella che è la nostra linea sul mercato. Noi il verdbo “vendere” non lo usiamo, ma a Firenze vogliamo giocatori motivati e che vogliono restare”.

Sulle possibili cessioni e gli scontenti: “Se qualcuno ha chiesto di andare via? No, non c’è stata questa richiesta. Abbiamo notato che durante l’annata qualcuno ha iniziato a soffrire certe scelte e, facendo leva sulle conoscenza dei tecnici, ci siamo fatti delle idee su alcune situazioni”.

Sulla possibile cessione di Adrian Mutu: “Noi siamo una società  partiti dalla C, siamo arrivati in A facendo tutta la trafila precedente. Vivi un momento che in certi ruoli qualcuno anagraficamente è arrivato a un punto che se nello stesso ruolo hai uno che anagraficamente lo può sostituire, devi muoverti con molto coraggio, seguendo questa cultura nuova del calcio, facendolo anche a malincuore e questo lo devono capire i tifosi. A maggior ragione se quel giocatore ha un ingaggio che possiamo utilizzare in un altro ruolo. Dobbiamo fare dei conti economici che non ci permettono di avere due campioni nello stesso ruolo”.

Sul rinnovo di Riccardo Montolivo: “C’è una distanza minima, tenendo conto poi degli sforzi fatti da parte della società , tenendo conto poi dell’intelligenza del giocatore, riprenderemo il discorso dopo le vacanze col suo procuratore e credo non ci sarà  alcun problema, ma finchè non ci sono le firme non posso confermarlo in “toto””.

Sul settore giovanile: “Non penso ci sia in Italia un responsabile del settore giovanile che abbia vinto nove titoli, io li ho vinti a Casarano, a Lecce e uno a Firenze dopo appena cinque anni che ci lavoro. Quattro ragazzi quest’anno sono arrivati in prima squadra dal settore giovanile. Abbiamo delle difficoltà  a lavorare perchè non siamo concentrati. Se le nostre risorse tecniche fossero tutte concentrate qui, sarebbe più facile raggiungere risultati importanti. Ora pensiamo a portare i ragazzi in prima squadra, come Babacar, Agyei, Carraro e Seculin, che andrà  in prestito alla Triestina a farsi le ossa”.

Su altri possibili acquisti o “Corvinate”: “Ne avevo in mano un altro con la “c”, che con questa nuova legge non ho potuto prendere…si tratta di un giovane che avevo già  bloccato e tesserato che arriverà  anno prossimo, non quest’anno, e che non gioca nello stesso ruolo di Jovetic e Ljajic. Anche l’altro potrà  essere con la “c””.

Sulla possibile partenza di Vargas e l’interesse su Insua: “Questa è una Fiorentina che anno scorso ha dato grandi soddisfazioni, fuori che l’ultimo mese e abbiamo preso un giocatore importante, come D’Agostino, che anno scorso l’Udinese non ha ceduto, ed ora abbiamo un altro centrocampista di qualità  oltre a Montolivo. Logico che assieme alla qualità  ci vuole la quantità , ed ad oggi questa squadra è bella ed importante. E’ logico che poi c’è una rosa da definire e stiamo lavorando sul completamento e sul delineamento di questa cosa. Per quanto riguarda calciatori importanti, la Fiorentina non ha intenzione di privarsi dei suoi giocatori importanti, ma loro devono dire se vogliono stare a Firenze e motivati. Chi è andato via di grandi giocatori da Firenze sono stati 1-2, ma per loro scelta e non per nostra scelta”.

Sulla scela di Sinisa Mihajlovic: “La scelta di Mihajlovic è partita da diverse considerazioni. Intanto, era un tecnico con la mentalità  vincente, per quello che ha fatto da calciatore, e da allenatore ha dimostrato di avere potenzialità  importanti. A volta devi puntare sulle potenzialità . E poi, conoscendo la sua storia, ho pensato che fosse un uomo di grande carisma ed importanza. Partendo da queste considerazioni lo ho proposto alla nostra società  e tifosi”.

Sui prossimi movimenti di mercato e l’autofinanziamento: “Noi dobbiamo sempre ragionare con dei budget. Io non ho ancora venduto un giocatore e ne sono rientrati altri che si vanno ad aggiungersi a quel monte ingaggi che noi non possiamo alzare. La società  ci mette i soldi, voi l’entusiasmo e noi il lavoro, ma sono queste le componenti più importanti piuttosto che un giocatore di nome. Dobbiamo unire i nostri sacrifici ed il lavoro sul campo del tecnico, sperando che assieme queste qualità  possano migliorare quello che stiamo facendo, ma non è facile. Abbiamo quattro club che sono 150 metri avanti, l’ho sempre detto, ed altrettanti che sono ora vicini a noi. Lavoriamo per cercare di fare meglio, di migliorare la squadra, partendo sempre con mercati che hanno fatto storcere il naso, ma alla fine tra le prime quattro ci siamo riusciti”.

Se continua il progetto Fiorentina anche col cambio di allenatore: “Continua e continua con più vigore. Ho detto dell’impegno ancora più importante sia in termini economici, sia in termini di vicinanza a noi da parte della proprietà . Questo lo dicono anche i fatti. La Fiorentina è una delle pochissime squadre che sul mercato quest’anno ha tirato fuori dei soldi per comprare un calciatore importante in un calciomercato in cui quasi nessuno ha messo fuori soldi propri. C’è la voglia di continuare in un ciclo ed un progetto, che forse è una parola troppo usata, ma diciamo che il legame della famiglia Della Valle verso questa tifoseria e questa città  è sempre più grande, così come lo è questo mio confronto diretto con voi per migliorarci, facendoci delle domande che possono avere sfondo critico, ma servono per migliorarci e crescere. Queste sono le motivazioni che ha ancora questa società , quelle di continuare con una forte Fiorentina”.

Se è risolto il discorso Frey dopo la polemica circa la multa: “Con Frey sono stato chiaro. Ho letto un articolo che non ho apprezzato. E’ un calciatore che, quando deve dire queste cose, deve farcelo sapere prima di leggerlo sui giornali. Questo è qualcosa che rientra nei dettami loro che conoscono, nelle regole, che sanno quali sono…possono anche trasgredire, ma poi noi abbiamo diritto di fare le nostre considerazioni che lasciavano intendere che poteva prendere altre strade. Davanti a queste considerazioni, un direttore sportivo ha diritto a prendere altre strade. Dopo il calciatore ha detto che non voleva prendere altre strade, ed io ho preso atto di quello che ha detto lui”.

Sul nome di Insua: “E’ un nome…alcuni li faccio per depistarvi, altri no…se sarà  una trattativa che si porterà  a compimento, lo sapremo più avanti”.

Sulla famiglia Della Valle: “C’è una cosa nei giornalisti che non capisco: ognuno di noi è come un’azienda e si può dirigere in tanti modi. Se c’è una proprietà  con aziende nel mondo che riesce a dare risultati, vuol dire che c’è una strategia per mandare avanti le proprie aziende, dando ad ogni persona il ruolo giusto e dando le competenze a tutti in modo da poter fare il proprio mestiere. Io sono il responsabile dell’area tecnica e non perchè non viene la mia proprietà  a parlare di cose tecniche questa si disinteressa. Io mi sento molte volte al giorno con la mia proprietà …Per quanto riguarda la parte amministrativa, c’è il nostro a.d., c’è il vice-presidente che rappresenta il presidente. C’è ognuno che poi risponde a voi delle proprie competenze e questo significa essere più vicini”.

Su come saranno “sostituiti” i 20 gol annuali di Mutu: “Giro la domanda…noi nello stesso ruolo abbiamo Jovetic. Voi pensate che Jovetic rimanga a Firenze a fare l’alternativa di Mutu? Io devo dare delle risposte dove a volte delle cose devono fare male. Come fa male a me privarmi di uno che so che ha fatto quello che ha fatto. La Fiorentina quando lui non c’è stato, ed a volte per molto tempo anche, ha vinto i preliminari e ha raggiunto altri risultati. Per noi sarebbe più facile fare come dite voi, ma noi vogliamo fare i vostri interessi e pensiamo che se c’è qualcosa da cambiare dobbiamo aver eil coraggio di farlo, a volte in maniera non proprio popolare, e noi abbiamo fatto una programmazione che tiene conto di certi aspetti”.

Sul fatto che disse ai tifosi di scommettere sulla permanenza di Prandelli: “Quando lo ho detto ero sincero, ma tutti avete il diritto di pensare quello che credete”.

Sul nome di Giuseppe Rossi: “Abbiamo le idee chiare su quello che dobbiamo fare. Abbiamo iniziato con D’Agostino e vedremo. Ogni acquisto deve essere mirato, escluso qualche settore dove qualche alternativa dobbiamo trovarla sul mercato, ma se dobbiamo parlare di calciatori di una certa importanza, dobbiamo farlo dove ci mancano. In attacco con Gilardino e Jovetic abbiamo già  due scelte importanti, a meno che non debba venire a fare l’alternativa di Jovetic o Gilardino, ma allora non siamo sulla stessa linea”.

Sulla possibilità  di levare le vetrate: “Credo che la civiltà  dei nostri tifosi abbiano sconfinato ormai l’Italia. Quello che ha fatto questa tifoseria lo dice lunga sul modo di essere sugli spalti a tifare Fiorentina. Abbiamo modo di vantarci in tutto il modo per la compostezza dei nostri tifosi e questo ci rende tutti orgogliosi”.

Sulla necessità  di acquistare un centrale di difesa che sappia impostare l’azione: “Trovare oggi difensori che garantiscano in maniera determinante un certo livello ad un reparto è difficilissimo, e quei pochi che ci sono, sono spesso irraggiungibili, quindi dobbiamo cercare di reperirli da giovani. In questi anni abbiamo provato ad ottenere dei risultati e, se possibile fare altro, ci proveremo…in questi anni abbiamo dovuto cercare calciatori già  pronti, con basi importanti, e lo abbiamo fatto. Le nostre difese in questi anni sono state tra le prime del campionato, quindi le nostre scelte non erano così sbagliate e, tenendo conto della difficoltà  nel reperire difensori, noi abbiamo materiale importante in questo reparto. Qualche anno fa ho provato ad avere approcci su qualche giovane che non ha dato i risultati aspettati e magari ha trovato fortuna altrove. La Fiorentina ha già  fatto su questo reparto e stiamo provando a farlo partendo da qualche giovane in quel reparto”.

Se tornando indietro avrebbe ripreso Vieri lasciando poi partire Pazzini: “Vieri è stato preso dopo in periodo di fermo per fare da chioccia a Pazzini, per far crescere questo ragazzo, ma quando poi è stato bene ricordo abbia fatto anche nove gol, ma era importante anche per lo spogliatoio. A volte scelgo i calciatori anche perchè vengono da culture o mentalità  vincenti, nonostante possa aver perso lo smalto di una volta. Andate a vedere quanti giocatori arrivati qui con lo scetticismo hanno lasciato il segno e hanno permesso a questa squadra di raggiungere certi obiettivi”.

Sulla perdita di entusiasmo da parte dei tifosi: “Noi in questi anni siamo riusciti a stare a passo di squadre che stanno avanti di 150 metri grazie a voi, grazie ai tifosi, ma sulle radio ed i giornali c’è la cultura sbagliata, si parla sempre e solo di errori da parte della proprietà . Noi dobbiamo venire al campo perchè c’è una Fiorentina che è un’entità  importante dietro quelle quattro, che se la gioca con altre 5-6, ma se non ce la giochiamo tutti compatti, saremo sempre di meno. Per non tornare magari ad essere come otto anni fa in uno stadio d’agosto, magari pieno, ma partendo da altre basi. Questa è una Fiorentina importante, con una società  che vuol crescere e migliorare attraverso il lavoro, non solamente tramite acquisti. Il livello giovanile che stiamo facendo, dobbiamo ancora vederli i primi frutti, ma in futuro tireremo fuori risorse importanti per la prima squadra in modo da poter essere competitivi anche così con le altre squadre”.

Sul sogno futuro della Fiorentina: “Questa Fiorentina sta lavorando, attraverso i suoi vertici, per essere diversa. Per avere una casa dove tutti voi potete venire a godervi uno spettacolo al campo dove ognuno ha il suo posto e godersi questa Fiorentina per dare spettacolo. Noi cercheremo sempre di vincere, proveremo sempre ad essere vincenti. Dobbiamo sognare di poter venire a vedere uno spettacolo con comodità  e condizioni che la Fiorentina vi vorrà  mettere a disposizione”.

Sul famoso giocatore con la “c” finale: “Ho detto, riferito ad una domanda su un calciatore che finisce per “r”, ho detto che ho definito per un calciatore che verrà  l’anno prossimo perchè quest’anno siamo stati condizionati da un aspetto che è arrivato per ultimo sugli extracomunitari ed anche perchè è un giovane che oggi arrivando può ancora non essere importante, ma io sono sicuro, e non a caso ho dato degli indizi. Finisce con la “c”, è una cosa che farò per l’anno prossimo. Un altro che ho detto potrebbe arrivare, non con la “r”, potrebbe essere un altro che finisce con la “c”, ma siccome non l’ho definito non parlo più di così”.

Sul perchè si acquistano stranieri e non giovani italiani: “Questa è la formazione tipo della Fiorentina l’anno scorso, considerando gli italiani: De Silvestri, Gamberini, Pasqual, Montolivo, Zanetti, Marchionni, Gilardino. Io penso che in Italia, di formazioni titolari, e forse mi sto dimenticando qualcun altro, credo che pochissimi club in Italia possano vantare questa predisposizione a cercare gli italiani in primis. Il primo giocatore importante che abbiamo acquistato è D’Agostino che è italiano. Inoltre, a livello giovanile siamo in Italia l’unico club col 57% di soli calciatori di Firenze nel nostro settore giovanile, quando ci sono città  come Roma con 4-5 milioni di abitanti. In totale, abbiamo il 93% della Toscana e solo il 7% fuori dalla Toscana, che è un dato che fa capire la nostra predisposizione verso lo straniero. Io cerco la qualità  in primo luogo, provo a trovarla in Italia, ma altrimenti devo andarla a cercare in tutto il mondo. Ancora è presto per vedere i giovani in prima squadra, ci abbiamo provato con qualcuno…Carraro e Seculin sono italiani. Siamo giovani però ancora, siamo freschi come entità . Dobbiamo tenere conto anche dello tsunami da cui siamo passati”.