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2012

Palermo, Donati: “Torneremo dietro le big”

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PALERMO DONATI – Arrivato in punta di piedi, ora è dentro le geometrie del Palermo, che quando manca risente della sua assenza: si tratta di Massimo Donati, che, come riportato da Il Giornale di Sicilia, in vista della gara con il Bologna ha dichiarato: «Gioco tra difesa e centrocampo? Mi piace questo ruolo anche per una questione di prospettiva. Partendo da dietro hai tutto il campo davanti, vedi tutto meglio ed è più semplice. Fai meno fatica ma rischi un po’ di più, perché se sbagli a centrocampo puoi rimediare, se sbagli in area sono guai. Bologna? Sarà una partita fondamentale per entrambe le squadre. Non pensiamo che il peggio sia passato. La vittoria con la Samp è stata preziosa ma siamo ancora in una posizione di classifica pericolosa. Il Bologna ha evidenti problemi e dobbiamo approfittarne, come abbiamo fatto con la Sampdoria. Dobbiamo provare a dargli il colpo di grazia anche se è una squadra con ottimi giocatori».

Il centrocampista rosanero ha poi ripercorso alcune tappe passate e rivelato i suoi obiettivi: «Nel Celtic l’esperienza più bella della mia vita, e non solo dal punto di vista calcistico. (Ha vinto campionato e coppa ndr). Si vive bene in Scozia, il calcio non ha le tensioni di qui ma gli stadi sono sempre pieni. La passione per la propria squadra è una fede ma gli avversari non si insultano mai. Faceva troppo freddo per mia moglie e il secondo anno non ebbi un buon rapporto col tecnico ma ho un gran ricordo. Che spettacolo i derby con i Rangers, ho ancora tanti amici nel Celtic, sono stato molto contento quando hanno battuto il Barcellona. Quando arrivai a gennaio ero felicissimo, sapevo di andare in una squadra che stava subito dietro le grandi. È andata male ma è quello il ruolo che compete al Palermo per le potenzialità della città e del club. Non mi arrendo, ho trentuno anni ed ho ancora molti obiettivi da raggiungere. A livello individuale vorrei arrivare a giocare una partita in nazionale. Quando ero più giovane per arrivare in nazionale occorreva fare cinquanta partite bene in A, adesso ne bastano 7-8. Ma non ho perso le speranze. A livello collettivo vorrei contribuire a riportare il Palermo ai livelli che merita, come ho detto dietro le grandi».

«Zamparini? Gli ho parlato poche volte ma ne apprezzo la schiettezza. Non si vive bene di rimpianti, ho avuto dal calcio quello che ho meritato. Devo molto all’Atalanta che mi fece debuttare in B a diciotto anni. Arrivai al Milan di Terim a vent’anni e non ero pronto per un ambiente così difficile, cominciarono a mandarmi in prestito ed eccomi qui. Il capitano è Miccoli e non si discute, ma indossare questa fascia mi piace. A parte Roma abbiamo sempre giocato bene con Gasperini. Siamo migliorati molto nella costruzione del gioco, c’è mancato qualche gol e dobbiamo essere più incisivi davanti. Dybala? È sicuramente fortissimo ma deve crescere, anche fisicamente. Sarebbe sbagliato pensare che possa segnare ogni partita. Infortunio evitabile prima di Roma? Fu tutta colpa mia. Già prima della partita di Siena avevo accusato dolore, volli giocare e andò bene. Gasperini mi chiese se ero sicuro, pensavo di farcela anche questa volta ma non è andata così e uscendo dal campo dissi a me stesso che avevo fatto una cavolata», ha concluso il calciatore friulano.