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Juventus, Buffon: “Ce la giochiamo con il Chelsea, per lo scudetto…”

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BUFFON JUVENTUS CHELSEA BALOTELLI CONTE – Gigi Buffon, protagonista di una lunga intervista per la Gazzetta dello Sport, ha toccato tanti temi. A partire dalla sfida di domani sera contro il Chelsea, nella quale la sua Juventus si giocherà una grossa fetta di qualificazione agli ottavi di finale di Champions League: “Il ritardo della firma? Solo questione di priorità, di esigenze della squadra, del club, anche mie. Prima vediamo di chiudere bene questo ciclo di partite importanti, poi penseremo alle firme. Zero sorprese, resterò qui altri tre anni. Periodo in cui sento di poter ancora fare la differenza. Non vado avanti tanto per portare la barchetta in porto. Io sono sempre stato un motoscafo e andrò a manetta finché posso. Sì, la Champions è un qualcosa che vorrei mia prima di chiudere. È innegabile, mi dispiacerebbe finire di giocare senza vincere una coppa che ho solo sfiorato. Il Chelsea ha fatto turnover? Ma ha pure perso. E alla fine puoi anche risparmiare energie, ma una sconfitta fa male, non è il modo migliore per preparare una gara importante. Le sconfitte non sono mai salutari. Quasi mai a dire il vero, perché lo stop con l’Inter a noi è servito. Ora bisogna andare a caccia di convinzione e certezze, cose che si trovano attraverso i risultati. Juve all’altezza del Chelsea? Sì, siamo sullo stesso livello dei campioni d’Europa. Ce la giochiamo ad armi pari, poi può uscire qualsiasi risultato, ma oggi la Juventus si è guadagnata il rispetto di qualsiasi avversario. Io non credo che il gap, anche a livello di esperienza, sia così pronunciato. Le gare fatte in Nazionale contano… Ripeto, massimo rispetto per i campioni d’Europa, squadra che da dieci anni è sempre lì, fra le grandissime, però credo che la Juve abbia le carte in regola per vincere. Il 2-2 dell’andata ha detto questo. A Londra, ero tranquillo anche quando eravamo sotto 2-0. Non abbiamo mai rinunciato a fare la partita e ci eravamo trovati in svantaggio per colpa di un gran gol e di un pizzico di sfortuna. Chi temo di più? Il Chelsea può farti male in tanti modi: a parte gli attaccanti, ha difensori bravi sulle palle ferme, e centrocampisti di tecnica purissima, come Oscar per esempio. Fallimento in caso di uscita? Non vanno necessariamente usati termini così forti. Dipende anche dal modo in cui si passa il turno o si viene eliminati. Chi capisce un minimo di calcio sa che il nostro è il raggruppamento di gran lunga più difficile. Era evidente già al momento del sorteggio. Ci sono tre squadre in grado di giocarsi i due posti per gli ottavi di finale, e credo che tutto si deciderà solo all’ultima giornata. Oggi in molti celebrano il Borussia Dortmund, eppure l’anno scorso i tedeschi uscirono nella fase a gironi. Si può vincere senza top player? Io mi fido del lavoro che facciamo quotidianamente sul campo e della bravura dei nostri attaccanti, che hanno caratteristiche tali da garantirci in ogni situazione. In più, c’è una società che lavora benissimo a livello di mercato. Non è stato acquistato il Van Persie della situazione? Già, ma intanto sono rimasti Quagliarella, Vucinic e Matri, e poi sono arrivati Giovinco e Bendtner, tutta gente che può risolvere la gara in qualsiasi momento. Mica siamo rimasti a mani vuote. Conte? Il mister è stato un grande innovatore, non ci sono dubbi. Oggi le nostre certezze le troviamo tutte nel gioco. Qual è l’avversario per lo scudetto? L’Inter è una squadra in ascesa, la rispettiamo molto. Ma occhio al Napoli. Soprattutto se l’ambiente, sempre un po’ particolare, non condizionerà troppo il lavoro della squadra. Certo, qualche treno importante gli azzurri l’hanno in effetti perso. Meglio tenere poi sotto osservazione pure la Fiorentina, tanto per essere prudenti. Se arrivasse Balotelli? Sarei felicissimo. La sua bravura farebbe felice qualsiasi compagno. L’importante, ripeto, è che lui sia eventualmente convinto della scelta bianconera. Qui l ambiente è storicamente non facilissimo, ha regole ben definite. Anche se Mario, come compagno di Nazionale, è sempre stato affabile e apprezzato.

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