2012
Catania, Maran: ?Con chi giochiamo sabato??
CATANIA MARAN – Nonostante il cammino sorprendente intrapreso dalla squadra in campionato, Rolando Maran resta con i piedi per terra. Non si lascia trascinare dall’entusiasmo il tecnico del Catania: «I tifosi possono sognare, ci mancherebbe. E, questo esultare, il fatto che ci abbiano sostenuti, applauditi, va tutto a nostro favore. Ci fa bene essere considerati la squadra del cuore», ha dichiarato nell’intervista rilasciata per La Sicilia.
Specie alla vigilia del derby.
«Non mi ricordo contro chi giochiamo».
Lo sa benissimo.
«Ma non ne parliamo».
Ordine della società.
«Dal mio punto di vista mi piace pensare a una partita come le altre. I tifosi, ancora loro, è chiaro che vivano un momento particolare, che aspettano da sempre».
E, allora, come commentare la partita di sabato prossimo?
«Di solito prepariamo le partite tutte allo stesso modo: cioè per trarre il massimo. Magari per vincere, perché accontentarsi di poco? Con modestia e ambizione si parte per avere il massimo».
Quanto conta una vittoria ottenuta in questo modo, contro i clivensi?
«Conta più di quello che si possa immaginare. Per due motivi: non era un match semplice da amministrare. E, soprattutto, questi tre punti rendono giustizia al nostro lavoro».
La chiave della partita è stata la solita: mantenere l’equilibrio.
«Il timore era uno solo: lasciare spazi agli avversari. Il Chievo, nelle ripartenze, era pericoloso. Abbiamo concesso poco, soltanto le due occasioni alla fine del primo tempo. Abbiamo attaccato con intelligenza e ottima visione di gioco».
I due gol di Almiron sono l’argomento del giorno.
«Era felicissimo, Sergio. Parla poco, ma è il suo modo di essere. Ma, vi assicuro, l’ho visto nel dopogara e abbracciava tutti quanti. Ha segnato due reti anche di buona fattura».
E l’angolo di Gomez? Lo calcia di rado, il «Papu».
«Cercavamo una traiettoria differente. Ogni tanto alterniamo Lodi e il «Papu» che sono gli specialisti. Così, stavolta, è toccato a Gomez esibirsi ed è andata bene. In altre occasioni è stato Lodi l’uomo assist dalla bandierina».
Bastone e carota, per i suoi: il riferimento riguarda, ovviamente, Barrientos.
«Ma no, io alleno giocatori capaci, persone serie».
In settimana avete recuperato Bergessio. Che, poi, si è infortunato.
«Gonzalo aveva ripreso alla fine della scorsa settimana. Lo avevamo risparmiato per il match di Cagliari, nei giorni seguenti ha sostenuto, con naturalezza, senza avvertire dolori, i carichi di lavoro di tutto il gruppo. Adesso vedremo di capire l’entità del malanno e decideremo di conseguenza».
Che cosa le interessa maggiormente: il sesto posto, gli otto punti in più rispetto al Palermo oppure il più nove sulla terzultima?
«Prendo per buono soltanto l’ultimo dato. Il resto mi interessa poco o nulla».