2012
Cagliari, servirebbe davvero cambiare adesso?
Dopo le quattro vittorie consecutive che hanno aperto l’era Pulga-Lopez chissà se le altrettante sconfitte di fila maturate contro Napoli, Udinese, Chievo e Parma possano essere quelle che chiudano la loro esperienza sulla panchina rossoblù. La squadra continua a prendere gol da tutti e in ogni modo e non si vedono all’orizzonte spiragli per poter cambiare la situazione, almeno a breve termine.
Il terzo 4-1 subito da quando i due tecnici sono subentrati a Massimo Ficcadenti (la cui fase difensiva qualcuno forse ora rimpiange, seppur soffocato dall’orgoglio mai lo ammetterà) non può passare inosservato alla dirigenza rossoblù, e il presidente Massimo Cellino, che ha la mente già tormentata dalla situazione stadio sicuramente non avrà gradito che nemmeno dal campo del Tardini sia arrivato un motivo per sorridere. A meno che il patron rossoblù stesso ritenga la debacle in terra ducale una conseguenza della nuova bufera che ha colpito l’impianto di Is Arenas, con il rischio di dover riaffrontare la Juventus al Nereo Rocco di Trieste.
Tuttavia, risultati a parte, esclusa la prestazione odierna, che è stata il culmine di un periodo eccessivamente negativo, le basi per poter dare ancora fiducia a chi ha attualmente il controllo della squadra ci sono. Il problema principale è che sono tutti quelli apparentemente secondari a non trovare soluzione. Come una difesa colabrodo e un attacco impacciato e sterile, unito ad un centrocampo che il suo lo fa ma ultimamente aiuta sempre meno in fase offensiva.
Dopo la sfida con i bianconeri ci sarà la pausa per poter lavorare e riassestare tutto quanto non è stato rimesso in piedi nel corso delle ultime settimane. Poi subito alla ripresa, il giorno dell’Epifania, una sfida mica da ridere in casa della Lazio, indicativa non si sa quanto vista la forza della compagine biancoceleste. In caso di successo, o comunque di pareggio, sarebbe una botta di vita che saprebbe di svolta. In caso contrario una nuova debacle, ma comunque al cospetto di una grande avversaria, dotata di un Miroslav Klose che è in grado da un momento all’altro di punire con la stessa facilità un Cagliari come un Barcellona. Cambierebbe poco.
Andando indietro con il calendario torna però alla mente che Cellino non si fece problemi a mandare a casa Ficcadenti, in occasione del primo esonero, nella scorsa stagione nonostante ci fossero davanti due settimane di sosta, dettate da una pausa per le nazionali. Quindi tutto è possibile…