2012
17^ giornata, l?analisi: cercare qualcosa che non esiste. Out due panchine, Pescara imbarazzante
Il turno di campionato più denso di significato dall’inizio della stagione ad oggi è probabilmente proprio l’ultimo. La Juventus certifica un fattore di cui va soltanto preso atto, in tanti si sono affannati nella ricerca di un qualcosa che non esiste: l’anti-Juve. Basta osservare la realtà distaccandosi per un attimo e comprendere come la squadra di Conte faccia storia a se.
SUPER JUVE, MALE INTER E NAPOLI – Fa storia a se per tante ragioni. Perché dopo una manciata di minuti è avanti di tre gol contro l’Atalanta, perché Conte ha valorizzato al massimo una difesa non propriamente costituita da campioni, quei campioni che invece abbondano a centrocampo: il risultato è una macchina schiacciasassi che funziona alla perfezione pur senza il centravanti da trenta gol. Se per assurdo la Juve non dovesse vincere questo campionato, si tratterebbe di un suo regalo e non di reale merito di concorrenti che non esistono. Il paradosso dell’Inter: all’Olimpico contro la Lazio disputa una partita di gran lunga superiore alla vittoria sul Napoli dello scorso turno, ma la perde. E dietro questa sconfitta c’è una squadra forte ma normale, che qualche passo falso qua e là se lo consente: il problema è che la capolista corre senza argini. Bene la Lazio, mediocre sotto il profilo della prestazione ma cinica, compatta ed ambiziosa. Al Napoli la sua piazza ha voluto disegnare un abito troppo largo: occorrono almeno spalle più grosse per vestire i panni della concorrente allo scudetto, l’ottimo inizio di stagione aveva mascherato dei limiti strutturali troppo evidenti, con le responsabilità più ingombranti da assegnare ad una società che non ha rinforzato la squadra pur avendo profumatamente venduto un tale Ezequiel Lavezzi. Gran Bologna al San Paolo: ad impressionare è stata la personalità dimostrata per restare in partita fino all’ultimo secondo dopo aver subito la rimonta partenopea.
FIORENTINA SHOW, SI FERMA LA ROMA, IL MILAN VA – All’Artemio Franchi va in scena il monologo viola che costa la panchina del Siena a Serse Cosmi: era chiaro come la sconfitta di Roma fosse stata solo un incidente di percorso sul piano della prestazione. Arriveranno altri risultati negativi perché organicamente qualcosa manca, ma sotto il profilo del valore della prestazione potete giurarci. Mediana di qualità immensa, guidata con saggezza dall’intramontabile Pizarro e con l’anima del tuttofare Borja Valero, tra i più validi centrocampisti al mondo, da segnalare le prestazioni di evergreen quali Pasqual e Toni. La Roma interrompe la sua serie positiva di quattro vittorie consecutive in campionato in una partita complessa da analizzare: nella prima frazione meglio i giallorossi seppur troppo sterili, il secondo tempo è viziato da nebbia e gol irregolare assegnato a Pellissier. Una partita insomma più surreale che reale. Il Milan vince ancora e continua a rincorrere, ma l’accento va posto sul Pescara: qualcuno di voi ricorda due autoreti così goffe in una sola partita? La sensazione non può che essere quella di un’inadeguatezza generale, anche sotto l’aspetto dell’atteggiamento.
LE ALTRE: SALTA ANCHE FERRARA, CROLLA IL CAGLIARI – La Sampdoria, liberatasi del contratto di Iachini – nuovo allenatore del Siena – ha potuto dare il benservito a Ferrara: tre allenatori sul libro paga sarebbero risultati eccessivi. Decisione già maturata, fatale è stata l’ennesima sconfitta sul campo di un Catania realtà sempre più credibile del nostro torneo. Arriva Delio Rossi, a cui va il personale bentornato dopo la complessa fase appena attraversata. Un Cagliari troppo brutto per essere vero e difensivamente disastroso crolla sotto i colpi di un Parma affamato che, qualora trovasse un briciolo di continuità, potrebbe ritagliarsi spazi importanti: da segnalare la prestazione di Belfodil, attaccante in grande crescita. Pareggiano Udinese e Palermo, fondamentale per i padroni di casa il rientro di Muriel dopo la pesante frattura che lo ha estromesso dal campo per oltre tre mesi: attaccante di livello assoluto che ha cambiato il corso della gara con movimenti, colpi ed accelerazioni impressionanti. Siciliani beffati all’ultimo minuto, incapaci di controllare una gara in vantaggio di un gol e di un uomo. Programma concluso dallo scialbo pareggio del Marassi tra Genoa e Torino: un punto che muove due classifiche in difficoltà ma che non risolleva prestazioni e morali.