2012
Milan, Maldini: “Non sono uno di famiglia”
MILAN MALDINI GALLIANI JUVENTUS – Con un velato senso di amarezza, Paolo Maldini, leggenda del Milan, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni del quotidiano La Repubblica, dove ha parlato di sè e del rapporto con la società rossonera: “Se mi candido alle elezioni? Non è assolutamente vero. Non ho mai ricevuto proposte. Berlusconi, dopo il mio addio al calcio giocato l’ho sentito solo una volta per i 25 anni della sua presidenza. Non aspiro ad entrare in politica. Come mai non sono ancora entrato nel club? Il Milan, giustamente, fa le sue politiche: le decidono il presidente e la dirigenza ed è normale che sia così. Posso portare la mia conoscenza calcistica: la valutazione dei calciatori e un’esperienza che ho acquisito nella mia lunga carriera. Io credo di avere vissuto tutta l’evoluzione del calcio moderno, quindi sì, potrei fare il dirigente. Se è Galliani a non volermi? Può darsi. E’ il dirigente che ha vinto di più ed è anche legittimo che faccia le sue scelte e si scelga i collaboratori in cui crede. Ma vorrei sfatare la diceria che io sarei uno della famiglia. Non è vero: non mi vogliono così spasmodicamente. Prima era una squadra magica, adesso è una squadra normale. Gli altri grandi club hanno fatto in modo che chi ha scritto la storia con loro continuasse a lavorare lì per trasmettere le sue conoscenze a chi arrivava dopo. Oggi al Milan non c’è nessuno, tra quelli che ne hanno fatto la storia, ad avere un ruolo non marginale. Inter? In questo momento la Juve vince a mani basse ed è l’unica che può fare qualcosa in Champions. Se c’entra con la crisi? Sì, ma l’Inter tutto sommato ha fatto bene lo stesso, mentre mi ha deluso un po’ il Napoli: credo potesse puntare a qualcosa in più“.