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Tottenham, Villas-Boas: “Futuro in Brasile. Mourinho il migliore, mercato..”

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CALCIOMERCATO TOTTENHAM VILLAS-BOAS – Dopo aver collaborato con alcuni allenatori famosi, come Bobby Robson e José Mourinho, ha provato a guidare da solo una squadra e i risultati non sono mancati: si tratta di André Villas-Boas, che, dopo essere emerso sulla panchina del Porto, sta cercando il rilancio su quella del Tottenham, dopo il buco nell’acqua con il Chelsea. Il tecnico portoghese, intervistato da Lancenet, ha parlato a ruota libera: “Abbiamo cominciato lentamente, poi sono arrivati dei buoni risultati, ma questo vuol dire poco, perché la Premier League è imprevedibile, non esistono risultati scontati, quindi dobbiamo continuare a lavorare duro. Il nostro principale obiettivo è un posto in Champions League: la società è pronta, ha delle buone strutture, un nuovo centro sportivo, non ha debiti, è solido e ben organizzato, quindi ci sono grandi aspettative. Costruiremo il nuovo stadio, dunque la dimensione del club sta crescendo ed è normale guardare più in alto. Abbiamo perso due giocatori importanti come Van der Vaart e Modric, altri sono stati colpiti da infortuni, ma c’è un bel gruppo e voglia di far bene”.

Inevitabile un accenno alla collaborazione con José Mourinho, attuale allenatore del Real Madrid: “Stiamo parlando di un allenatore che forse è il migliore di tutti i tempi: lavorare con lui è stata un’esperienza unica. E’ molto difficile avere a che fare con una persona tanto professionale, dedita al lavoro, ma ha visto in me un buon professionista nell’osservare le partite e gli avversari. Per me è stato un privilegio lavorare con lui. Il confronto con lui non mi ha né aiutato né penalizzato: ognuno va avanti per la sua strada senza guardare il lavoro altrui. Possono esserci delle somiglianze a causa del tempo trascorso insieme, ma non c’è imitazione”.

Sull’exploit con il Porto ed il passaggio al Chelsea, Villas-Boas ha spiegato: “Una combinazione di fattori ha permesso al Porto di vincere. Al Chelsea ci sono stati alti e bassi e non c’è stata la stabilità giusta per avere fiducia. Dovevamo lottare per il titolo e qualificarci in Champions League, quando sono andato via tutti i fronti erano ancora aperti, ecco perché ero frustrato. Non mi sono pentito, perché ci sono delle opportunità di lavoro che devono essere colte, a prescindere poi da come vanno a finire”.

Allenatore il Portogallo? Non rientra nei miei obiettivi, anche se è un ruolo per il quale ho grande rispetto. Sarebbe un onore per me, ma in questo momento non fa parte delle mie ambizioni. Mi è sempre piaciuta, invece, l’idea di sperimentare nuovi campionati, non ho mai nascosto di voler lavorare in Brasile, ma parliamo di futuro, perché ora sono concentrato sul Tottenham”, ha proseguito l’allenatore degli Spurs, che poi ha chiuso parlando di mercato: “Willian? Abbiamo stabilito dei contatti per lui, siamo interessati a lui, ma abbiamo dovuto lasciar perdere. E’ difficile negoziare con lo Shakhtar, perché non hanno bisogno di soldi e hanno la possibilità di mantenere giocatori di questo calibro. Damiao? Rientra nel nostro profilo e nella nostra lista, è chiaro che una squadra come il Tottenham segua sempre i migliori giocatori”.

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