2013
Parma, Amauri: “Alla Juventus non ho fallito”
PARMA AMAURI – E’ tornato lì dove ha cominciato a muovere i primi pass in Italia: preso da Calisto Tanzi, Amauri è sbarcato al Parma nel 2000, salvo poi tornarci dopo molte esperienze nel Belpaese tra alti e bassi. «Sono contento di essere ritornato in due tempi nella città dove ho cominciato la mia carriera. A Parma si respira una bella tradizione di calcio e di civiltà. Non mi sento affatto declassato e non ho rimpianti per non essere riuscito a sfondare nei grandi club. Qui ho tutto per sentirmi realizzato. Riserva di Belfodil? No perché se pensassi di essere un giocatore buono solo per la panchina allora dovrei pensare al ritiro. Non mi sento ancora pronto per la pensione, intendo lottare forte per riconquistare il posto da titolare. È quello che Donadoni si aspetta da me», ha dichiarato l’attaccante italo-brasiliano nell’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.
Amauri poi ha parlato del momento dei ducali: «Europa? Oggi questo discorso è prematuro perché c’è tutto il girone di ritorno da giocare e in questo momento sette squadre ci precedono in classifica. Il nostro obiettivo è proseguire su questa strada. Dobbiamo guardare avanti pensando sempre positivo. Abbiamo il vantaggio di lavorare con un allenatore che ha giocato ad alti livelli, conosce la mentalità vincente e sa come trasferirla ai propri giocatori. L’esempio di Donadoni è uno sprone per credere sempre nella vittoria».
Sull’esperienza in bianconero, invece, il centravanti ha spiegato: «Affronterò la Juve come ho fatto col Palermo: lottando per il bene del Parma non per prendermi una rivincita col passato. Ho giocato due stagioni e mezzo a Torino con molti alti e bassi ma sempre col massimo impegno. Non credo di avere fallito, purtroppo sono arrivato nel momento più importante della mia carriera nel club giusto al momento sbagliato. Quella Juve si stava lentamente rifondando, sono stati anni difficili per tutti i giocatori bianconeri. Gol al Milan ha favorito la Juventus l’anno scorso? Non mi prendo meriti, la Juve ha vinto con le proprie forze. Quel gol l’ho segnato per me stesso e per la salvezza della Viola. Se sento qualche bianconero? Del Piero. Ogni tanto lo chiamo in Australia. E poi Chiellini. Un grande amico e un grande campione».