I top e flop players della 20^ giornata - Calcio News 24
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2013

I top e flop players della 20^ giornata

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top e flop piccolo

Ventesima giornata di Serie A: ecco una nostra “personale” selezione dei migliori e dei peggiori impegnati nell’ultimo turno di campionato.

TOP PLAYERS

Danieli Conti – “La mia Nazionale è stata sempre il Cagliari. Sono legato troppo a questa maglia e il resto non mi interessa”. Così disse il nostro in risposta ad una mancata convocazione azzurra. Mai affermazione fu più veritiera: 34 primavere, ben 13 delle quali consumate da isolano ed il tramonto che verrà con lo stesso scenario di sempre: Cagliari. L’illustre figlio d’arte avrebbe forse meritato una chance di prestigio ma così va la vita. Il suo in rossoblu l’ha quasi sempre fatto al top, anche contro il Genoa che abbatte con un gol fondamentale. Metronomo grintoso, come pochi in Serie A.

Di Natale – Altro “stagionato” DOC capace, ancora di marchiare a fuoco partite ed avversari. A Torino l’avevano praticamente preso nel 2010 ma Totò da Fuorigrotta disse “no” accennando un poco convinto “grazie”. Peccato per la Juventus che si sarebbe risparmiata due stagioni e mezzo di piattezza offensiva e una discreta vagonata di milioni di euro. Dopo l’Inter, il figlio adottivo di Udine e della famiglia Pozzo ridimensiona pure l’ambiziosa Fiorentina, lanciandosi alla caccia di Cavani (-2) nella classifica dei bomber. Resta un fatto: avesse riprodotto in Nazionale un quarto di quanto confezionato in Friuli, ora godrebbe di dimensione, considerazione e rispetto mondiali.

Paletta – Esteticamente c’è di meglio (taglieremmo i pochi, isolati ciuffi superstiti) ma chi se ne frega. L’ex Boca Juniors è un difensore con i fiocchi ben poco reclamizzato (altro che Granqvist), che chiude ogni varco e rilancia l’azione senza specchiarsi inutilmente (anche perché sarebbero dolori). Insuperabile di testa, si concede pure il lusso dell’assist decisivo per il pari di Sansone. Insomma, lo consigliamo altamente a chi bada molto alla sostanza e poco all’apparenza: è una parola…

Inler – La rivincita dello svizzero-napoletano reo, almeno fino ad oggi, di non aver mai completamente convinto alle dipendenza di De Laurentiis (che lo ha fortemente voluto e pagato). Il gol? Specialità della casa: nè cioccolata, nè emmental ma una sventola “effettata” che mina le già precarie fondamenta di un vulnerabile Palermo. Al numero da copertina aggiunge pure l’assist per Insigne, regalandosi una giornata di gloria nella speranza di rinnovarla presto e, soprattutto, più spesso.

FLOP PLAYERS

Granqvist – Sinceramente? Tanto interesse per un difensore così proprio non lo capiamo: e sì che a Kiev erano pronti a dissanguarsi pur di strapparlo alla “Giochi Preziosi”. Lo svedese di Helsingborg invece, ha molto da invidiare ai colleghi italici e ben poco di cui vantarsi. Contro il Cagliari, in uno scontro diretto che potrebbe valere doppio a fine stagione, si macchia di due dormite grossolane che costano punti pesantissimi al “Grifone” e al povero Delneri. La qualità si vede nelle occasioni importanti: appunto, avanti il prossimo, che è meglio.

Destro – L’ex Siena si guadagna un’altra segnalazione nel reparto “flop” e la cosa comincia ad essere preoccupante, come l’involuzione della quale sembra essere inesorabilmente vittima. Si mangia un gol in modo imperdonabile prima di scomparire nel ripresa e non certo per il rimorso di coscienza. L’ammonizione rimediata banalmente è poi un altro evidente sintomo di consapevole nervosismo: costato tanto, sta rendendo nulla. Urge reset totale prima che la stagione si trasformi in un clamoroso passo indietro, compromettendone il promettente inizio di carriera.

Terlizzi – Mettetevi nei panni del povero Perin: puoi essere bravo quanto ti pare ma con una difesa come quella “esibita” dal Pescara è un continuo collezionare figuracce e palloni in fondo alla rete. In coppia con il compare Capuano, Terlizzi rimette generosamente in pista un’Inter frastornata ed in preoccupante crollo di fiducia. Il gol di Palacio? Terlizzi marca (si fa pe dire) l’ex genoano rispettando scrupolosamente distanza di sicurezza e codice d’area di rigore: primo, evitare contatti, poi se l’attaccante segna, pazienza. Il raddoppio di Guarin? Lui e Capuano in libera uscita e al colombiano non pare vero di trovarsi davanti ad un Perin prossimo all’esaurimento. Ce lo ricordavamo più attento: come passa il tempo…

Cesar-Vacek – Proprio una bella coppia, non c’è che dire. Il difensore sloveno è ai limiti dell’inguardabile: oltre all’ammonizione solita, “sana” abitudine a cui sembra proprio non saper rinunciare, spalanca porte e finestre della “gruvierica” difesa gialloblu alla libidine offensiva di Re Gilardino e del suo Delfino, Manolo Gabbiadini. L’altro, tale Vacek Kamil, ex Signa Olomouc e Sparta Praga, fa di tutto per evitare la doccia e ci riesce: non corre, non suda. Se continua così però, probabile pure che non giochi molto nel prossimo futuro. E’ costato 3 milioni di euro: ma non sono meglio gli italiani?

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