2013
Italia, Prandelli: ?Testa al Mondiale, Maldini sprecato?
ITALIA PRANDELLI – Archiviata la delusione degli Europei, Cesare Prandelli è già carico in vista del Mondiale in Brasile: «Sono concentrato sul Mondiale, sento una grande responsabilità. Mi ferirono le cattiverie su mio figlio Niccolò nello staff. Ora l’essenziale è anticipare la valorizzazione dei nostri giovani. Il calcio cambia velocemente, dobbiamo farci trovare preparati. Gap con la Spagna? Ci stiamo lavorando. La cosa più importante è che i vecchi siano ancora ricchi di entusiasmo. Bisogna programmare tutto al massimo. Sbagliammo a non pensare in anticipo alla finale, per scaramanzia. Sarebbe stato meglio partire da Varsavia per Kiev, risparmiandoci un viaggio in più», ha dichiarato a La Repubblica il commissario tecnico della Nazionale, che poi ha parlato di El Shaarawy, Verratti, De Sciglio: «Erano con noi già in agosto. Intanto le nostre giovanili sono cresciute, coordinate da Sacchi e Viscidi. Nei club non vedo molta programmazione, altrimenti Verratti sarebbe rimasto in Italia. Stage? Ci spero ancora, per lavorare 2 giorni a livello analitico e didattico e convocare più giocatori».
L’allenatore degli azzurri ha parlato di due pilastri della sua squadra, come Balotelli e De Rossi, che nei rispettivi club sono delle riserve di “lusso” e del ritorno di Giuseppe Rossi: «Daniele ne uscirà più forte. Per Mario dipende tutto da lui. Non è che non giochi proprio mai, certo spero di vederlo giocare di più. Rossi? È un’intuizione della Fiorentina, la punta moderna che ci manca: a livello europeo c’è più intensità».
Sulla lezione del calcioscommesse e la lotta al razzismo Prandelli ha aggiunto: «Molti si consideravano professionisti, a mille euro al mese. Una volta c’era il semiprofessionismo: non c’è niente di offensivo nella riforma dei campionati. Farina all’Aston Villa? Ho provato amarezza, probabilmente non è potuto rimanere in Italia perché ha rotto un sistema. Razzismo? Se il calcio avesse fatto ancora finta di niente, quegli insulti non avrebbero avuto neanche un trafiletto sul giornale. È stato il primo passo, la prossima volta dobbiamo entrare in campo e per 30” stare completamente fermi. Nazionale multietnica? Io convoco chi gioca bene, la multietnicità si dà per scontata. I figli delle persone che vengono a vivere qui sono figli italiani, altrimenti siamo all’età della pietra».
Infine, un pensiero per Maldini, ancora fuori dal mondo del calcio, e a Guardiola, che sta per ritornarci: «Maldini è un patrimonio sprecato. Guardiola? Penso che lui cercasse qualcosa di non scontato. Certo, la Bundesliga ha potenzialità enormi e strutture fantastiche. Guardiola ha realizzato il sogno di tutti gli allenatori: si è goduto la famiglia e le vittorie».