Fiorentina, Montella: "L'allenatore è un nemico, preferisco tacere" - Calcio News 24
Connettiti con noi

2013

Fiorentina, Montella: “L’allenatore è un nemico, preferisco tacere”

Avatar di Redazione CalcioNews24

Pubblicato

su

montella 2012 ifa

FIORENTINA MONTELLA – Dalla carriera di calciatore a quella di allenatore, dalla Roma alla Fiorentina: Vincenzo Montella si racconta nel corso di una intervista esclusiva per Sport Week, inserto de La Gazzetta dello Sport. Le sue parole, sempre misurate e mai casuali.

La mia Fiorentina ricalca le caratteristiche dei suoi giocatori, la proprietà voleva una squadra che divertisse. I Della Valle sono consapevoli che vincere è difficile, ma mi hanno chiesto di riportare la gente allo stadio e per farlo c’è bisogno di uomini che sappiano giocare a pallone, specie a centrocampo – esordisce Montella, da qualche mese alla guida dei viola dopo l’esperienza di Catania . Se ho fatto io la campagna acquisti della Fiorentina? No, la società. Se così non fosse, non avrebbe senso la figura del direttore sportivo, che molto spesso è più bravo del tecnico nello scegliere i giocatori. Faccio l’allenatore da 2 anni e non ho la presunzione di saper valutare meglio i giocatori di chi fa il mestiere di d. s. da 20 anni“.

La Fiorentina, con ben 18 nuovi innesti quest’anno, si è saputa rilanciare sin dalle prime battute del campionato: I giocatori hanno imparato in fretta, magari perchè io faccio fatica a farmi capire e quindi i ragazzi si sono detti per non andare in confusione: ‘Facciamo quello che sappiamo fare e mettiamo a posto le cose’ (sorride, ndr). Seriamente, questo è il gruppo migliore, per spessore umano e professionalità, con il quale abbia mai lavorato, anche da calciatore. Nessuno è tornato dalla vacanze con un solo grammo in sovrappeso. In palestra noi facciamo solo esercizi per la coordinazione, per il resto lavoriamo sul campo, sempre con il pallone. Un giorno, quando ero ormai a fine carriera, mia madre mi chiese: ‘Ma tu non sei un calciatore? E non dovresti stare sempre con la palla tra i piedi?’. Non sapeva niente di calcio, ma aveva capito tutto. La verità è che si può essere forti senza accrescere la massa muscolare, ma se a un calciatore dici che gonfiando i muscoli diventerà più bravo in campo, quello aumenterà la muscolatura“.

Cosa manca alla Fiorentina per diventare una big? I 60 milioni di diritti televisivi che balla tra noi e la Juventus. La nostra educazione uno svantaggio? Spero di no, se si rimane se stesso per lo meno. Del resto, ci si può difendere anche senza alzare la voce e parlando con i diretti interessati senza farsi sentire da altri“.

Montella il nuovo Guardiola? “Ci hanno paragonato forse perchè io e lui abbiamo giocato insieme alla Roma. Gurdiola mi piace moltissimo, ma anche Mourinho, che è il contrario di Pep. Mourinho mi piace perchè è uno diretto, dice quello che pensa e a volte anche quello che non pensa, se può aiutare la squadra. Ha una linea sempre uguale e si prende le sue responsabilità. Tutte. Io cerco di essere me stesso e questo mi porta non dire, più che a dire, cerco di esprimere solo concetti che possono avere un effetto. A chi mi sono ispirtato dunque? A mio padre. Mi è capitato di non firmare un contratto perchè dico sempre quello che penso, ma piuttosto, ripeto, preferisco tacere. Può darsi che in qualche occasione abbia detto qualcosa che non ha fatto esattamente piacere a chi mi ascoltava, ma forse faceva piacere a me. Il fatto è che ci sono dirigenti che amano sentirsi dire solo quello che vogliono. In generale, io trovo normale che si eviti di replicare ad un presidente che oltrappasa la misura, d’altra parte l’azienda è sua e certe volte uno va involontariamente contro i propri interessi. L’allenatore può sempre valutare se quello è ancora giusto per lui“.

Le regole dello spogliatoio di Montella: Disciplina, puntualità, concentrazione in allenamento. Le sedute durano poco, pretendo siano fatte a tutta. Su cosa sono indulgente invece? I telefonini, è una battaglia persa. Però quando i miei esagerano ed io ho bisogno di soldi, partono le multe (ride, ndr). Se mi danno del ‘lei’ o del ‘tu’ qui a Firenze? Come a Roma. Purtroppo c’è ancora qualcuno che mi dà del ‘lei’, anche se io preferirei più naturalezza. Se bisogna essere amici dei propri giocatori? No, allenatore e giocatori hanno ruoli troppo diversi. Se spiego le mie scelte? Inutile, qualunque cosa tu posa dire a un calciatore tenuto fuori, lui penserà che sei in torto. Se però uno chiede… Io preferisco sapere se c’è qualcosa che non va, mi fido dei miei collaboratori, per i quali è più facile raccogliere confidenze. Poi, che io parli ad un ragazzo, dipende anche dal suo carattere, ma sapere oppure no fa la differenza nella valutazione che in quel momento attribuisco al suo rendimento. Da calciatore, a me, dava fastidio quasi tutto degli allenatori. Il calciatore vede l’allenatore come un nemico, ma quel nemico mi aiutava a tirare fuori il massimo. Di un calciatore però mi dà fastidio l’atteggiamento legnoso quando resta fuori, non sopporto quelli che mostrano insofferenza per una panchina borbottando, invece di lavorare più forte in allenamento per farmi cambiare idea. Io provo a dare ad ogni mio giocatore una ‘sofferenza’, ma non tutti vanno sferzati nello stesso modo. Se lo fai, vuol dire che non hai capito niente“.

Sul rapporto con i tifosi, con Firenze e con… la cultura: I tifosi? Mai frequentati. Non è snobbismo, è carattere: il poco tempo che mi resta dal calcio voglio dedicarlo a mia moglie a ai due bambini. Firenze? Abito in centro e, ammirando le bellezze della città, ho anche capito molto del carattere dei fiorentini. In particolare, perchè sono così fieri. Perchè parlo così bene? Merito dei libri. Non ho studiato, ma ho letto molto dopo: i romanzi di Ken Follet, ma pure saggu come ‘Il mondo di Sofia’“.

Infine, Montella è sempre stato così pacato?No no, da piccolo ero l’opposto, un vero diavolo. La mia strategia era aspettare fuori di casa mio padre che tornava alle 10 di sera dal lavoro in falegnameria. Lui era troppo stanco per arrabbiarsi e mia madre, che tra i due era la più severa, non se la sentiva di suonarmele a freddo per quello che avevo combinato ore prima, quando ero scappato prima di prenderle. Ricordo che però si infuriava ogni volta che, pur di giocare a calcio in ogni occasione, rompevo le scape da passeggio appena comprate”.

2013

Il 2013 della Lazio: la gioia della Coppa ad offuscare un mezzo disastro

Avatar di Redazione CalcioNews24

Pubblicato

su

lotito claudio ritiro lazio 2013 cadore primo piano ifa
Continua a leggere

2013

Calciomercato Inter, Bernat: «Resto a Valencia»

Avatar di Redazione CalcioNews24

Pubblicato

su

calciomercato
Continua a leggere