2013
Juventus, Raiola: “Pogba come Dalì, cercato dall’Inter”
JUVENTUS POGBA RAIOLA – Un fiume in piena Mino Raiola dopo la doppietta di Paul Pogba, l’agente del centrocampista della Juventus ha, infatti, parlato anche al Corriere dello Sport: «Mi ha fatto piacere, ma sapevo già che lui certi colpi li aveva. Concordo con Conte: elogiarlo adesso non ha senso. Ha fatto vedere che ha grandi possibilità, ma deve lavorare, rinforzarsi fisicamente e crescere rimanendo con i piedi per terra. Poi potrà diventare uno dei più forti al mondo nel suo ruolo e in assoluto. Come tutti i grandi giocatori, il suo unico limite è… sé stesso. Cosa avrà pensato Ferguson? Non lo so. Forse avevano sottovalutato la sua forza mentale e quando Paul ha capito che non lo valorizzavano, ha deciso che a Manchester era finita. Sentiva che andar via gli avrebbe fatto bene».
Il noto procuratore ha poi rivelato le concorrenti per la Juventus nell’affare: «Il Bayern Monaco, il Barcellona, il Real Madrid e altre squadre inglesi. Inter? Sì, ma poi ha preferito rispettare un accordo con lo United facendo un favore a qualcun altro».
Raiola poi ha proseguito: «L’ho visto con la nazionale giovanile francese e l’ho preso in procura due anni fa, ma è stato scoperto da uno scout, Oualid Tanazefti, che lo ha visto a 13 anni al Torcy quando era più magro di un ramo di un albero e aveva i capelli come i figli dei fiori. Lo ha portato al Le Havre dove non gli hanno fatto firmare il contratto perché era stato bocciato a scuola… Così è andato al Manchester. Paul può giocare al posto di Pirlo, ma anche fare la mezzala o in futuro pure il difensore centrale come Rijkaard a fine carriera. Ha grande intelligenza tattica. Quello che sta facendo alla Juve è merito di Conte che non ha paura di mettere in campo i giovani e di dar loro un ruolo importante. Rinnovo? Non c’è fretta di rinnovare. Quando è arrivato a Torino abbiamo preso accordi precisi: sappiamo come e quando muoverci per il rinnovo. Ora è presto. Se Balotelli è come la Gioconda, Pogba è come un quadro di Dalì. Le opere d’arte sono rare e valgono perché la gente le apprezza. Paul è una di queste».