Torino, Ventura: "Ci contrapporremo alla Juventus" - Calcio News 24
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Torino, Ventura: “Ci contrapporremo alla Juventus”

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TORINO VENTURA – Con l’entusiasmo di un giovane e l’esperienza di tecnico navigato Giampiero Ventura sta guidando il Torino, che non più la squadra che la Juventus può prendere in giro: «Tra noi e la Juve ancora non c’è contrapposizione, è la squadra più forte. La Juve è il potere economico, noi la storia. Certo, a Torino ci sono più tifosi granata. Noi abbiamo cominciato un percorso di crescita che, quando sarà completato, ci porterà a contrapporci a loro. Chiaro, se mi si parla del derby dell’andata un po’ mi girano perché dopo 35’ hanno cacciato Glik», ha dichiarato il tecnico granata a La Gazzetta dello Sport, dove ha parlato delle rivelazioni della squadra: «Pensi che D’Ambrosio un anno fa lo fischiavano, non poteva stoppare un pallone e dicevano che non era da Toro. Darmian oggi è una realtà, uno da big. Ma quando domenica l’ho tenuto fuori, proprio per far giocare D’Ambrosio, mi ha detto “Mister fa bene”. I miei ragazzi hanno anteposto il noi all’io».

Ventura poi ha rivelato di andare qualche volta al ristorante del fratello di Conte: «Qualche volta a far colazione. Abito in centro. Ma lavoro tanto per il Torino. Esco dalla sede dopo le 8 di sera. Sa che c’è? Che mi diverto. Se poi la palla frulla, mi eccito anche un po’. Ci sono cinquantenni che sembrano vecchissimi e sessantenni che sono giovanissimi. La carta d’identità non conta. Vince l’idea, l’adrenalina, l’umiltà di mettersi in discussione».

Sul futuro di Ogbonna, convinto a restare, l’allenatore ha proseguito: «Gli ho spiegato che è meglio se in una big ci arriva dalla porta principale. E lui, un ragazzo intelligente, sarà il centrale della Nazionale. Stessa cosa penso di Verdi. Ora deve andare a giocare, tra sei mesi sarà il nostro esterno offensivo. Sui giovani stiamo facendo bene. Credo in Stevanovic e Suciu. Non possiamo comprare a certe cifre».

Infine, Ventura parla della sfida di San Siro e del calcioscommesse: «Abbiamo la consapevolezza che se vogliamo possiamo ritagliarci degli spazi. Siamo ancora in due mondi diversi, ma con l’umiltà si può arrivare. Calcioscommesse? Sono troppo serio. Non permetto queste intrusioni. Poi qualcosa va cambiata. Chi viene scoperto a vendersi le partite va radiato. Ma se all’ultima giornata a entrambi serve un punto bisogna capire che la trance agonistica è diversa».

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