2013
Calciomercato, che confusione a Milano!
Mancano otto giorni al gong del calciomercato e ad oggi il grande colpo in entrata non è ancora arrivato: le grandi si sono finora limitate ad operazioni di puntellamento degli organici, Inter e Milan hanno ceduto due ex pezzi da novanta quali Sneijder e Pato. Concentrando l’attenzione sulle strategie dei due club milanesi, emerge un certo tasso di confusione che – per l’Inter soprattutto negli ultimi anni – rappresenta un segnale di discontinuità rispetto alle felici e vincenti scelte delle proprie dirigenze.
CASA MILAN – “Seguiamo i migliori calciatori under ventidue del panorama mondiale e la nostra strategia futura sarà esclusivamente indirizzata a questo genere di calciatori”. Parola di Adriano Galliani e Silvio Berlusconi, rispettivamente amministratore delegato e presidente del Milan, a sigillo di una vera e propria ricostruzione avviata dai vertici del club rossonero nella direzione di investimenti su giocatori di prospettiva – valori aggiunti oggi e potenziali fenomeni nel medio periodo – e non più di acquisti milionari in grado di garantire le prestazioni di campioni già fatti. Questa è una linea, un orientamento che può piacere o meno ma garanzia di idee chiare: è in tale quadro che non trovano spiegazione logica le trattative che vedono il Milan sulle tracce di calciatori quali Kakà e Drogba. Trenta anni il primo e quattro in più il secondo, c’è poco da aggiungere sulle qualità – tecniche e caratteriali – di calciatori in grado di vincere la Champions League da assoluti protagonisti e trascinatori: tutto invece da spiegare in relazione al virgolettato riportato poco sopra. E’ sempre il buon Allegri poi a metterci la toppa: “I campioni sono sempre i benvenuti”. In tanti però vorrebbero capirne di più.
CASA INTER – “Questa squadra, inutile nasconderlo, era stata costruita su un asse con due mediani e Wesley Sneijder”. Parola di Andrea Stramaccioni all’Olimpico di Roma a margine dell’ultima partita di campionato della sua Inter. La domanda nasce spontanea: perché la questione Sneijder non è stata risolta in estate? L’Inter è partita con un progetto tattico definito, il suo tecnico ha lavorato per il suo sviluppo ma improvvisamente – a causa dell’affaire che ha imperversato negli ultimi mesi nerazzurri sul necessario ritocco al ribasso del contratto dell’olandese imposto dalla società al fine di renderlo un giocatore disponibile – si è visto privato del suo talento maggiore. Senza vantare in organico un sostituto coerente in termini di caratteristiche e valore. Anche in questo caso: oltremodo legittima l’operazione di taglio dei costi e rinnovo dell’organico scelta nell’ultima estate dai vertici nerazzurri, peraltro adottata con tanta energia ed idee solide e non alterabili, ma è altrettanto indubitabile come il tiramolla Sneijder abbia nuociuto alla squadra in termini di punti e serenità. Evitabile.
ULTIMI GIORNI DI MERCATO – Galliani ci proverà fino all’ultimo per riportare Kakà a Milano, nonostante le dichiarate e veritiere difficoltà di una trattativa che sotto il profilo dell’ingaggio deve fare i conti con i diversi sistemi fiscali vigenti in Italia ed in Spagna e con la persistenza del Real Madrid nel non concedere plateali sconti nell’acquisto del cartellino dell’ex Pallone d’oro. La trattativa Drogba seppur praticabile appare complessa, ma risulta consigliabile – tra i nomi che circolano – concentrare tutte le energie nella direzione di Mario Balotelli, un calciatore che rientra nei parametri della nuova gestione rossonera. Un nome che giocoforza inerisce anche all’Inter, a causa del noto diritto di prelazione che il club di Moratti vanta sul calciatore rispetto ad un suo eventuale trasferimento in Italia. La ricerca ad oggi però sembra essere orientata verso un calciatore che possa dare maggiore qualità al centrocampo, il settore che difetta maggiormente: Stramaccioni chiede una pedina in grado di alterare gli equilibri – Paulinho l’identikit perfetto, centrocampista del Corinthians classe 1988 e calciatore con qualità totali nel pieno della propria evoluzione – e non qualcuno che vada a fare numero. Altri otto giorni per sapere se c’è spazio per la concretizzazione delle trattative o sarà tutto rimandato alla prossima estate.