2013
Manchester City, Mancini: “Mario come un figlio. Ancora assieme? Perché no…”
Roberto Mancini non è certamente estasiato dal sacrificio di mercato fatto dai Citizens in merito alla cessione di Mario Balotelli al Milan. L’ex allenatore dell’Inter perde infatti uno dei suoi pupilli, poiché era stato lui stesso a lanciarlo nell’Inter a soli 18 anni e, sempre il Mancio, lo ha chiesto alla dirigenza del club inglese. Il tecnico del club, al termine del pareggio contro il QPR, ha parlato della trattativa ed ha espresso il suo rammarico per la partenza dell’italiano: “Siamo tristi, Mario era un giocatore importante di questa rosa. Per me Mario è come un figlio. Mario è questo. A volte ti ci puoi arrabbiare, ma alla fine non puoi non amarlo. Sono giornalmente a contatto diretto con tutti i miei giocatori. Con Mario spendevo più tempo che con gli altri. Mario comunque è nella storia del club, ha vinto tre trofei qui in due anni e mezzo, ed ha segnato gol importanti in partite decisive come la trasferta contro il Manchester United. Ha fatto molto bene. Mario mancherà a me, ma a tutti gli altri giocatori. Quando ha lasciato l’albergo, tutti erano tristi della sua partenza. Mario è un bravo ragazzo. Ha condiviso parte della sua vita con noi per tre anni. Abbiamo avuto modo di parlare prima della sua partenza oggi, ma ciò che ci siamo detti resta privato. È stato un momento emotivo, ma è normale che sia così. Quando dico che voglio bene a Mario, così come tutti i suoi compagni, non dico altro che la verità. Lavorare ancora con lui in futuro? Perché no… Di chi è stata la decisione della sua cessione? Ho parlato col club, mi hanno chiesto quale fosse l’opzione migliore. Ho parlato personalmente con Mario e credo volesse questo finale anche lui. Dopo tre anni in Inghilterra, tornare in Italia gli farà bene“.