2013
Capello: “Juventus mina vagante in Europa. Roma..”
ROMA JUVENTUS CAPELLO – Ancor prima di parlare di Roma – Juventus Fabio Capello parla di Andrea Pirlo, uno che merita un capitolo a parte: «Ogni volta che vedo giocare Pirlo mi entusiasmo. E’ un campione senza età. Il Milan ha fatto veramente un regalo fantastico ai bianconeri. La storia di Pirlo mi riporta alla mente una battuta di un giovane allenatore. Mi disse: “Caro Fabio, si può sbagliare a comprare un calciatore ma non si può sbagliare a darlo via”. Aveva ragione. Pirlo era Pirlo anche quando era nel Milan. È stato un grave errore perderlo», ha dichiarato l’attuale commissario tecnico della Russia nell’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.
Sulle possibilità che la Juventus vinca di nuovo lo scudetto e le ambizioni europee, Capello ha le idee chiare: «È la più forte. Tra l’altro in questo torneo Milan e Inter non sono competitive al 100% e questo è un bel regalo per Conte. La concorrenza più pericolosa è sparita. Mi piace il loro approccio, c’è attenzione alla fase difensiva ma anche la voglia di giocare al calcio. Non buttano mai via la palla. È bello vedere Buffon che inizia l’azione con un passaggio con le mani a un compagno. Ambizioni Champions? Non è la più forte ma neppure il Chelsea lo scorso anno lo era. Sarà la mina vagante di un torneo che vede Barça e Real favorite. Non date per morta la formazione di Mou dopo l’1-1 con lo United. A Manchester gli inglesi dovranno aprirsi e il Real, se ha spazio, diventa una macchina da gol».
Un tuffo al passato e via ai confronti con le “vecchie” Juventus: «Cosa ha in comune con quelle passate? La mentalità. Vincono e voltano pagina. Alzando l’asticella, non accontentandosi mai. Un’identità figlia di leader quali Pirlo, Buffon, Chiellini. Ah, dimenticavo un altro che sta facendo la differenza: Vucinic. Completa a meraviglia il lavoro di Pirlo. Conte? È arrivato al momento giusto dopo aver fatto cose buone e qualche errore. Si matura vivendo esperienze di vario genere: come dice un mio amico, non si nasce imparati».
E sulla sfida di stasera con la Roma: «La Juve è la favorita per lo scudetto ma in estate avevo promosso la Roma come una delle prime rivali dei bianconeri. Ha inserito giovani interessanti in un gruppo già competitivo. Baldini dopo l’esperimento Luis Enrique aveva puntato sul sicuro con lui. Da lontano è difficile sapere perché non ha funzionato. A inizio stagione tutto sembra giusto, tutti sembrano bravi, i tifosi contenti poi guardi la classifica, ti spaventi e l’allenatore paga. È successo a me con il Milan. Anche se lì il divorzio arrivò a fine campionato. Totti? Non mi sorprende il rendimento di Francesco. È capitato anche a Del Piero, Maldini, Costacurta. Il campione che vuole restare ad alti livelli accetta di sacrificare qualcosa del privato per essere ancora più forte in campo. Questo è il segreto di Totti. De Rossi? Il De Rossi calciatore non può essere oggetto di discussione perché è fortissimo. Da osservatore lontano non posso andare oltre. Ho un debole per Lamela. Mi piace il suo caracollare, come calcia, ha qualità e qualcosa in più rispetto a Destro e Osvaldo. Mi incuriosisce Pjanic, vorrei vederlo dal vivo».