2013
Catania, Gasparin: “E qualcuno ci dava dritti in B…”
CATANIA GASPARIN PULVIRENTI MARAN – Intervistato dai colleghi di Tuttosport, Sergio Gasparin ha analizzato in maniera approfondita la bella favola del Catania, la squadra che rappresenta la rivelazione del campionato. A cinque punti dalla zona-Champions, i rossoazzurri sono la sorpresa del torneo, e l’amministratore delegato si è tolto qualche sassolino dalle scarpe durante l’intervista per il quotidiano torinese: “La salvezza è un grande traguardo: in estate ci mettevano nella griglia di chi avrebbe lottato per evitare la B. Uno stimolo ulteriore per dimostrare il nostro valore in un campionato che, nella fascia medio-bassa, è tra i più competitivi degli ultimi anni. Basta vedere i nomi, società di grandi tradizioni. Siamo molto contenti. Il rapporto con Pulvirenti? Con i presidenti si è sempre d’accordo, per definizione… Un messaggio forte. Lottiamo con società dal business doppio rispetto a noi. Siamo consci del nostro valore, dobbiamo dare seguito al percorso sapendo che ogni gara è decisiva. L’arrivo di Maran in panchina? Quando abbiamo preso atto che Montella, pur sotto contratto, aveva deciso di andare altrove per realizzarsi professionalmente, abbiamo cercato un allenatore con tre caratteristiche: molte panchine alle spalle; l’uso di varie metodologie tattiche, perché lavorasse con i giocatori che gli avremmo fornito; una persona con rettitudine morale e onestà intellettuale, pronto a confrontarsi in un gruppo. Aspetto, quest’ultimo più importante di tutti. Maran possedeva queste caratteristiche. La costruzione della rosa? In estate la strategia era tenere la posizione. Avremmo preso in considerazione solo offerte irrinunciabili. Non sono arrivate e, dal 21 agosto, non abbiamo più ascoltato nessuno: mancava il tempo per i sostituti. A gennaio le richieste sono arrivate, non le abbiamo valutate per non smontare la squadra. I nomi? Lodi, Almiron, Castro, Gomez e Spolli. Lo chiamano mercato di riparazione, non avevamo nulla da riparare e abbiamo fatto operazioni di prospettiva. Cani a costo zero. Abbiamo preso Gyomber, under 21 slovacco. Non solo. In estate erano arrivati Castro, Rolin, Frison in comproprietà, Salifu e Fedato, ora a Bari, sempre a costo zero. Il più anziano è Frison, che ha 24 anni, gli altri sono tutti sui 21, 22: guardiamo al domani. La sorpresa più bella? Castro non per il valore, di cui eravamo certi, ma per la capacità di adattamento. A Udine consideravamo i sei mesi come il periodo minimo per integrarsi: Castro è stato velocissimo. Gli spalti spesso vuoti? Stiamo disputando un campionato importante e Catania ha un comprensorio notevolissimo. Un grazie ai 12.000 che ci sono stati vicini però non siamo riusciti a incrementare il numero, pur abbassando i prezzi degli abbonamenti. Non ci arrendiamo, adesso partiremo con iniziative nelle scuole.“