2013
26^ giornata, l?analisi: i due volti della Sicilia. Regalo Milan
Ancora un turno di campionato spalmato su quattro giorni, complice il rinvio ad oggi di Bologna-Fiorentina a causa della neve abbattutasi sul capoluogo emiliano: a giochi fatti la Juventus allunga ulteriormente sul Napoli, sale la Roma ed il Catania non si ferma più. Rovescio della medaglia in Sicilia: il Palermo non trova la vittoria nello scontro diretto con il Genoa ed il presidente Zamparini esonera Malesani dopo tre pareggi aprendo le porte al ritorno di Gasperini. Ecco nel dettaglio quanto accaduto nella ventiseiesima giornata.
NAPOLI A MENO 6 – La Juventus supera con un risultato netto il Siena senza passeggiare sugli avversari: toscani in un buon periodo di forma abili a mettere in difficoltà la squadra di Conte – due legni ed altrettanti interventi decisivi di Buffon – che alla fine fa valere la sua superiorità tecnica ed atletica. I bianconeri stanno recitando al meglio il ruolo da protagonista e candidata principale al successo finale, il Napoli prova a rimanere in scia ma vive un momento di preoccupante flessione realizzativa: se non segnano Hamsik e Cavani i partenopei non trovano la via del gol. Una sola rete nelle ultima cinque gare ufficiali, mentre – almeno in campionato – regge alla grande la retroguardia con soli tre gol subiti nelle sette partite del girone di ritorno: il Napoli è chiamato a ritrovare la via del gol per giocarsi tutto nello scontro diretto con la Juventus e definire una volta per tutte il suo reale obiettivo.
BENE LE ROMANE, DERBY BUTTATO DAL MILAN, VOLA IL CATANIA – La Lazio ritorna alla vittoria dopo cinque turni all’asciutto e si riporta agevolmente al terzo posto della classifica: spettro retrocessione per un Pescara non costruito adeguatamente in estate. La Roma sorride grazie ad una convincente vittoria in quel di Bergamo contro un’Atalanta in decisa flessione: presto per parlare di inversione di tendenza per i giallorossi, ma la squadra sembra ora effettivamente determinata a salvare la stagione. Primo gol per il neoacquisto Torosidis, un innesto low cost da premiare in termini di valore ed adattabilità immediata. Il Milan domina il derby di San Siro ma non chiude la gara – cause da ricercare in uno strepitoso Handanovic e in qualche leggerezza di troppo nella scelta finale – e si lascia beffare da un’Inter che poco ha fatto nel corso della gara per meritare un esito alla luce dei fatti molto favorevole. La squadra di Stramaccioni è lenta e priva di una reale identità di gioco. Avevamo anticipato in un recente editoriale la potenziale svolta catanese: trovare risultati lontano dal Massimino. Detto, fatto: la squadra di Maran passa a Parma e vive una classifica pazzesca: due punti in meno dell’Inter e tre del Milan, a braccetto tra le grandi a sole cinque distanze dalla terza piazza occupata dalla Lazio. Parma che non sta confermando il rendimento del girone d’andata.
LE ALTRE: CAOS PALERMO, SFIDA DI RIGORI A CAGLIARI – L’altra faccia della medaglia siciliana, Palermo con un piede in B: la squadra è assolutamente priva d’identità e determinazione, peraltro stravolta dalla campagna acquisti invernale. Su Zamparini i commenti si sono sprecati, un ulteriore avvicendamento sulla panchina rosanero non può che incrementare l’instabilità. Genoa al contrario compattato dalla cura Ballardini. La Sampdoria supera un Chievo piuttosto remissivo e, dopo l’approdo di Delio Rossi, ha trovato gioco e rilanciato la sua classifica. Partita folle quella di un Is Arenas ancora tristemente chiuso al pubblico: tre rigori assegnati e vittoria per 4-3 al Cagliari all’ultimo respiro. I sardi regalano la seconda gioia consecutiva al presidente Cellino in un delicato momento personale e raggiungono in classifica un Torino che, nel periodo migliore della sua stagione, avrebbe potuto lanciare con fermezza la sua classifica. Programma concluso dalla vittoria del Bologna sulla Fiorentina: la discreta partenza dei viola non è bastata di fronte alla reazione dei padroni di casa. La squadra di Pioli dovrà guadagnarsi la sua salvezza tramite la capacità realizzativa dei suoi uomini offensivi, la Fiorentina rimanda ancora una volta l’assalto al terzo posto.