2013
Juventus, Conte: “Massima attenzione contro il Bologna. Il gap europeo? E’ ancora troppo”
Dopo la vittoria di misura contro il Catania che ha quasi ipotecato la vittoria del secondo scudetto consecutivo della Juventus, Antonio Conte chiama i suoi alla massima attenzione contro il Bologna: “E’ stata una settimana di lavoro normale, con abnegazione, concentrazione e determinazione, come sempre. Domani sera giochiamo contro la squadra che è la più in forma del campionato. Una formazione che viene da tre vittorie consecutive, che è virtualmente salva e cercherà l’impresa. Hanno la possibilità di fare l’impresa vista la qualità dei giocatori in rosa. Parlo di Diamanti, Gilardino, Gabbiadini, ma anche Taider e altri giovani molto interessanti. La squadra di Pioli, che sta facendo un gradndissimo lavoro, s’è ritrovata dopo un periodo di difficoltà e domani ci aspetta un match molto difficile ed impegnativo. Riconfermarci domani a Bologna sarebbe un messaggio veramente importante per il campionato. Teniamo le antenne dritte”.
Il Milan è stato eliminato dalla Champions League:
“Mi è dispiaciuto. C’è stata esaltazione all’andata e il funerale al ritorno. Dopo 15 giorni il Milan ha affrontato il Barcellona nella stessa maniera dell’andata ma ha incontrato il fenomeno Messi che ha fatto un gol, il primo, strepitoso, in un fazzoletto in mezzo a cinque avversari. E ovviamente la critica ha tuonato: tutto sbagliato sia da parte di Allegri che del Milan. L’atteggiamento è stato lo stesso, ma al ritorno i campioni, punzecchiati dalla critica, sono tornati a fare i fenomeni. All’andata si sono sprecate parole per i blaugrana: Xavi e Iniesta erano alla frutta e Messi contro un’italiana non aveva mai fatto nulla, eccetera. Al ritorno, punzecchiati, hanno dimostrato quello che stanno dimostrando da anni: che possono fare il bello e il cattivo tempo. In Italia dobbiamo migliorare, sapendo di non avere troppi soldi: siamo due o tre livelli sotto rispetto a squadre come il Barcellona. Il gap è ancora troppo. Il Milan ha fatto di tutto per passare il turno ma ha incontrato il marziano Messi. C’è orgoglio da parte nostra di essere l’unica squadra, insieme alla Lazio, in Europa”.
La pausa Nazionale arriverebbe nel momento giusto per farvi riposare un pò se non doveste prestare così tanti giocatori?
“E’ una coxa a cui siamo abituati e che ci rende orgogliosi. Ogni volta che c’è la sosta per noi è sempre così: perdiamo parecchi giocatori e li spargiamo in giro. E’ un orgoglio di dare tanti giocatori alle Nazionali. Per esempio Pogba”.
Domani farà un pizzico di turnover?
“Sceglierò la miglior formazione, come sempre, sapendo che chi entrerà dalla panchina sarà all’altezza. Spesso chi è subentrato è stato decisivo: ben quindici volte mi sembra, no?”.
Tatticamente si aspetta un Bologna chiuso come il Catania?
“Il Bologna è al top sia dal punto di vista fisico che mentale. Mi aspetto una partita giocata a viso aperto, opposta rispetto a quella disputata contro il Catania. Ma anche noi andiamo lì per cercare di raccogliere il massimo”.
Pogba oggi compie 20 anni e ha ricevuto la sua prima chiamata in Nazionale maggiore:
“Già è più maturo (sorride): non c’è più l’1 davanti alla sua età, ma c’è il 2. Sta facendo grandissimi progressi. E’ già sulla buona strada, ma dev’essere sempre tenuto sulla retta via perché ha grandissimi mezzi. Se penso a lui il primo giorno qui a Vinovo e quello che è diventato oggi noto grande differenza. E’ un giocatore molto cambiato: molto più sicuro dei propri mezzi e più tranquillo. Starà a lui e a chi lo guida, sia in campo che fuori, portarlo a fare una carriera straordinaria, perché quello sembra essere il suo destino. Ho sentito Deschamps e ha ragione: il suo futuro è già il presente”.
Diamanti le piacerebbe averlo? Sarebbe un giocatore adatto al suo gioco?
“Mi risulta sempre difficile parlare di giocatori che non sono miei, ma fare i complimenti a Diamanti per quello che sta facendo è doveroso. E’ un ottimo giocatore ma soprattutto è un bravissimo ragazzo. Viene dalla gavetta ed è il cuore pulsante del Bologna. Meriterebbe di giocare in una grande squadra”
Sorensen e Gabbiadini?
“Siamo contenti di quello che stanno facendo i nostri ragazzi ma domani spero facciano meno bene (sorride, ndr). Precisiamo: non che giocheranno male perchè lo vorranno, intendiamoci… Il Bologna è fatto anche di tanti ragazzi giovani e molto interessanti come loro due”.
Lei ha grande appeal sui tifosi: puo fare un appello affinchè dicano basta per ai cori contro il Napoli e Balotelli?
“Ultimamente abbiamo preso tante multe e questo non è certamente un bene: posso solo dire ai tifosi di concentrarsi su di noi e sulla nostra partita perché è la cosa che ci emoziona di più e che ci trascina. Quando si fa riferimento ad altre squadre o altri giocatori non ci interessa e non ci permettono di esaltarci. Tutte le tifoserie dovrebbero concentrarsi sulla propria squadra e non su altre. Spero non ci siano più queste brutte situazioni. Non vorrei che per colpa di queste stupidaggini fossimo costretti a giocare a porte chiuse o ancora peggio su un campo neutro. Sarebbe deleterio, soprattuto in questa fase decisiva del campionato”.
Ibra alla Juve?
“E’ un discorso che non mi appartiene ed è un discorso negativo per l’ambiente, in primis per i calciatori che stanno dando tutto e stanno facendo qualcosa di straordinario. Non voglio prendere il discorso in considerazione”.
Sente il senso di responsabilità della Juve di arrivare fino in fondo agli obiettivi per forza?
“Dopo 13 anni di Juve da giocatore ero cosciente di cosa mi avrebbe aspettato da allenatore. Sapevo dove mi ero andato a cacciare: non sono certamente venuto qui per partecipare. Non fa parte del dna di questa società. L’obiettivo era quello di tornare ad essere protagonisti e ci siamo riusciti in pochissimo tempo con grande stupore da parte di tutti. Sen qualcuno mi avesse detto: ‘Vinci lo scudetto al ptimo colpo e arrivi in finale di coppa Italia’ lo avrei fatto internare (ride, ndr). Siamo stati bravi a fare qualcosa di straordinario e ora c’è grandissimo orgoglio, gioia e soddisfazione. Ma allo stesso tempo siamo sereni e tranquilli. La Champions League è un sogno ma sulla carta non abbiamo l’appeal di essere tra le favorite. Però il campo darà il suo verdetto. Chiunque ci capiterà lo affronteremo dando il massimo per capire cosa succederà. I giocatori avranno questa mezzora di tempo per vivere il sorteggio, che sarà bellissimo. Ma poi massima concentrazione perchè la nostra Champions è domani contro il Bologna”.