JUVENTUS NEDVED BAYERN MONACO – I colleghi di Tuttosport hanno voluto ascoltare l’opinione di Pavel Nedved, in seguito all’estrazione delle otto qualificate ai quarti di finale di Champions League. Alla Juventus è toccato il Bayern Monaco, e l’ex centrocampista ceco ha fatto capire che non si è trattato di un bel sorteggio, vista la forza e l’esperienza della formazione bavarese, dominatrice del proprio campionato e finalista di coppa un anno fa: “Ho capito subito che le cose buttavano male quando ho visto che il Málaga è stato estratto per primo e accoppiato al Borussia Dortmund. Poi è toccato al Real Madrid, abbinato al Galatasaray. Meglio il Bayern del Barcellona? Mah, a essere sincero non vedo poi così grandi differenze fra i blaugrana e il Bayern. I bavaresi, d’accordo, non hanno Messi e non fanno il “tiki-taka” però a livello di organico sono stracoperti e ricchissimi in tutti i reparti. Una vera grande, supercapolista in Bundesliga con addirittura 20 punti di vantaggio sul Borussia Dortmund e, non scordiamolo, finalista dell’ultima Champions League, persa solo ai rigori all’Allianz Arena contro il Chelsea. Cosa temo di più del Bayern? La loro enorme esperienza internazionale. Per il Bayern giocare in Champions League è quasi come bere un bicchier d’acqua. Noi invece ci torniamo addirittura dopo un anno sabbatico e dopo le infelici prestazioni in Europa League. Potrà bastare l’orgoglio? Conte ha dato la mentalità vincente alla squadra, come ai vecchi tempi, i miei tempi. Ed è pure un pignolo come i teutonici, uno che guarda anche il minimo dettaglio, uno che non ammette sgarri. In fondo la Juve è un po’ il Bayern d’Italia, non solo per i titoli nell’albo d’oro ma per il modo di giocare alla tedesca, con grande equilibrio tattico, pressing, controllo del gioco e quella filosofia del non mollare mai tipica dei “deutsch”. Due squadre per certi versi simili. Il segreto? Giocare con umiltà, rispetto dell’avversario e soprattutto con gioia. Essere nei quarti di finale, unica superstite italiana, è già di per sè un dato di fatto molto importante. Insomma, nessuna pressione per noi. Scenderemo in campo con la mente libera, sapendo che ci giochiamo qualcosa di importante e consapevoli della nostra forza. Nel corso di questa Champions abbiamo già giocato a Stamford Bridge, alla Donbass Arena, al Celtic Park Park: si sa com’è andata a finire.“