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2013

Galatasaray, Felipe Melo: «Qui una famiglia. Juventus?»

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CALCIOMERCATO GALATASARAY JUVENTUS FELIPE MELO – Ha cercato il rilancio in Turchia e ci è riuscito: Felipe Melo è rinato al Galatasaray, club che però non sembra intenzionato a riscattarlo dalla Juventus. Il centrocampista brasiliano intanto si gode la soddisfazione per la sua esperienza vincente: «Galatasaray mio? Non solo. Hanno preso gente come Muslera ed Eboué, e siamo diventati una famiglia. Forse non eravamo forti come adesso, però ci siamo uniti, correvamo e lottavamo l’uno per l’altro. Sono importante in questo meccanismo, vero, ma non solo io. Sneijder e Drogba? Sono stato felicissimo. Per arrivare più in alto servono campioni, con tanta esperienza nelle coppe. Un conto è il campionato turco, un altro la Champions. Terim? L’Imperatore qui ha vinto tutto, ed è bravissimo. Lo so perché di grandi allenatori ne ho avuti tanti: Prandelli che per me è un mito, Emery, Dunga, Luxemburgo… E pure Conte, con cui ho lavorato solo un mese. Un grande allenatore per me si vede da quanto ti fa lavorare, e con loro si lavora davvero tanto», ha dichiarato Felipe Melo a La Gazzetta dello Sport per la rubrica ExtraTime, dove ha parlato anche della doppia sfida contro il Real Madrid in Champions League: «Ci credevo, ci ho sempre creduto. Loro sono forti, ma noi non siamo mica scarsi. L’amarezza vera è per l’andata, non ci hanno dato un rigore netto su Drogba: potevamo uscire da lì con un altro risultato e non so come sarebbe andata a finire. Però siamo usciti a testa altissima, e ci ha caricato a mille per il campionato. “Se abbiamo battuto il Real, possiamo battere chiunque”, ci dicevamo. Il Galatasaray si può considerare tra le big d’Europa? La differenza ad alto livello la fa la rosa. Bayern, Barça, Real, United: organici ampi, e tutti campioni. Il Gala è sulla strada giusta e ha mentalità vincente. Ora bisogna vedere che succede quest’estate: se arrivano altri big, se non parte nessuno…».

E poi il centrocampista di proprietà bianconera ha parlato della Serie A, che continua a seguire, e del Brasile: «La Juve ha messo le mani sullo scudetto con largo anticipo, poi mi sono piaciuti Napoli e Milan. L’Inter mi ha ricordato la Juve con me e Diego: bella partenza, poi qualche infortunio e ha finito male. Ma in Italia dovete ricominciare a prendere i campioni, in questo contesto la Juventus, che ha una rosa ampia e di qualità e un grande tecnico come Conte, è troppo più forte delle altre. Ah, e poi mi piace Balotelli: fortissimo, chi dice il contrario di calcio non capisce niente. Spero nei Mondiali? Certo. Dalla Confederations sono rimasti fuori in tanti, ma Scolari ha detto che segue tutti quelli che stanno facendo bene. Non ci ho parlato, però lavoro al massimo e ci spero: Senza Kakà e Ronaldinho? Non me l’aspettavo. Io però se fossi c.t. Kakà lo chiamerei sempre. Non perché è un amico, ma perché resta uno dei più forti al mondo».