ROMA BALZARETTI – Uno dei simboli della rinascita della Roma, prima e imbattuta dopo le prime sette giornate di campionato, è sicuramente Federico Balzaretti, uno dei giocatori maggiormente criticati nella passata stagione, ma divenuto finalmente uno dei pilastri della formazione guidata da Rudi Garcia. Queste le sue parole, rilasciate per i colleghi del Corriere dello Sport, in cui fa un paragone tra le sue due prime stagioni alla Roma.

INVERSIONE DI TENDENZA – «La trasformazione è merito di tutti, siamo riusciti a ricompattare l’ambiente – ha esordito Balzaretti – , c’era un clima brutto, una grandissima tensione, giocatori con poca convinzione perchè era stata un’annata pesante. Ora è tutto il contrario, c’è grande entusiasmo, grande fiducia. Queste vittorie arrivano col gioco, non abbiamo rubato una partita. Lo scudetto? Per me è ancora molto presto, sono state sette partite importanti per il segnale che abbiamo dato al campionato, ma obiettivamente Napoli e Juve sono più accreditate di noi per lo scudetto.»

IL DERBY – Balzaretti ha parlato anche del gol messo a segno nel derby contro la Lazio, il segno più tangibile della sua rinascita e di quella della Roma: «Quel gol è stato importante al di là dei 3 punti. Il derby è speciale e venivamo dalla sconfitta del 26 maggio. E’ stata una liberazione per tutti, come uscire dal tunnel dove eravamo entrati, ha dato più serenità a livello mentale a tutta la squadra e a tutto l’ambiente. Io avevo lavorato benissimo fin dal ritiro e le mie prestazioni erano state buone anche in precampionato. Ma quel gol ha aiutato tutti, me compreso. L’apporto di Garcia? Il più grande lavoro che ha fatto è stato a livello mentale, ha ricompattato l’ambiente, dato fiducia e gioia ai giocatori che avevano vissuto una stagione terribile. La finale di Coppa Italia è stata la delusione più grande della mia carriera. In ritiro ha coinvolto tutti nel nuovo progetto, l’ha fatto con grande convinzione, personalità e semplicità. E’ una persona coerente.»