Inter, Mazzarri: «Scudetto? Serve tempo. Napoli? La verità...» - Calcio News 24
Connettiti con noi

2013

Inter, Mazzarri: «Scudetto? Serve tempo. Napoli? La verità…»

Avatar di Redazione CalcioNews24

Pubblicato

su

mazzarri elegante inter 2013 ifa

Il tecnico toscano tra passato, presente e qualche sassolino nelle scarpe.

INTER MAZZARRI – A dieci giorni dalla sfida contro il Torino, Walter Mazzarri ha parlato della ricostruzione dell’Inter, che sta procedendo di pari passo con quella societaria. Il tecnico nerazzurro, capace di mantenere la squadra impermeabile rispetto a tali questioni, ha tracciato un piccolo bilancio della sua gestione: «Credo si sia fatto molto, forse oltre ogni migliore aspettativa. Non siamo alla perfezione, ma a un buon punto. Questo è un grande club che, vivendolo dall’interno, dà la sensazione di una grande famiglia. Thohir? Finché la cosa non è ufficiale, preferisco non fare commenti. Però, per quello che mi compete, credo che questa sia una squadra vera, con un gruppo di giocatori che sta tentando di darmi tutto, convinti di quello che gli sto proponendo. Comunque io ho reso impermeabile la squadra da certi argomenti, che sono delicati, perché è giusto che qui alla Pinetina ciascuno pensi a fare solo il suo dovere», ha dichiarato l’allenatore toscano ai microfoni di “Tuttosport”.

OBIETTIVI – A proposito dei traguardi da raggiungere, Mazzarri ha spiegato: «È un anno di ripartenza, quasi un anno zero. Io voglio vedere un’anima, una squadra che giochi, che abbia un filo logico, che i ragazzi lottino e questo, piano piano, si sta già vedendo. Inoltre stiamo pensando a ringiovanire e, di conseguenza, i frutti si potranno vedere fra 2-3 anni. Per questo dico che ci vuole anche pazienza.Noi italiani siamo provinciali. Si dice spesso: nessuno è profeta in patria. Ed è vero. Magari arriva uno da fuori e ha quel fascino esotico che l’italiano che viene dalla gavetta non ha. Quando invece quest’ultimo, ha raccolto risultato, facendo dei fatti. C’è una tipica esterofilia provinciale nel nostro paese. Sembra quasi che ci sia del fastidio a far emergere chi è nato in Italia».

JUVENTUS – Il tecnico spera poi che i bianconeri abbiano la pancia piena: «Parliamo di una grande società che ha fatto cose investimenti importanti e un lavoro su giocatori e tecnico di un certo tipo. Con questi presupposti può durare nel tempo, il che non significa vincere ogni anno, ma il club ha creato delle basi per essere sempre al vertice. Comunque anche questa Juventus ha avuto un anno zero e ha impiegato un paio di stagioni per ripartire. Tevez? Lui è uno dei giocatori migliori d’Europa è abituato alle pressioni e ha giocato in grandi club. Poi il calcio non è una scienza esatta, ma se uno come Tevez arriva in una squadra già ben organizzata, non può che inserirsi bene».

NAPOLI – Inevitabile il discorso sulla sua ex squadra: «Quello che ho fatto a Napoli, i risultati raccolti in quattro anni, considerando il rapporto fra forze in campo, valori della rosa, parametri economici della società, parlano da soli. Ma io credo proprio di aver fatto del bene al Napoli anche andando via. Perché quest’anno la società, e i motivi lo sanno loro, ha tolti dei paletti presenti quando c’ero io, tipo il tetto ingaggi, e hanno fatto degli investimenti mirati per fare l’ultimo salto di qualità. Io nei quattro anni non ho mai avuto questa possibilità. Non mi interessa il perché, parlo di fatti. E i fatti parlano di un Lavezzi trovato in un certo modo e ceduto per determinate cifre al Psg. Così come Cavani. Parlo di quattro qualificazioni consecutive all’Europa, il secondo posto dell’anno scorso, la vittoria in coppa Italia che mancava da oltre vent’anni».

CRITICHE – Mazzarri ha poi risposto alle critiche: «Il mio è un calcio veloce, verticale, dove si arriva in porta con pochi passaggi. E gli attaccanti hanno sempre fatto con me la loro miglior stagione. Giocatori che si pensava fossero a fine carriera e che invece si sono rilanciati, ritrovando autostima, convinzione: la gente parla di Cavani, ma io ricordo Bellucci, Amoruso, Bianchi, Cozza, Pazzini e Lucarelli. Non amo i giovani? Questo è un paradosso. Io parto dal settore giovanile, alla Reggina ho fatto esordire tanti giovani che non sapevano nemmeno cosa fosse la serie A, per non parlare di Insigne. Pensate a Bianchi: esplose con me alla Reggina e poi fu venduto al City per una cifra esorbitante per quegli anni. Per vincere un campionato con i giovani però ci vorrebbero diciotto Maldini».

ZANETTI E MILITO – A proposito di due giocatori simbolo, invece, ha aggiunto: «Dove piazzerò Zanetti? È talmente eclettico che può fare tutto. Se non cambiamo modulo, anche se potrebbe succedere, lui può fare l’esterno a destra e sinistra, la mezzala a destra o sinistra e, se fossi in emergenza, potrebbe anche fare il terzo in difesa. Infortunio Milito? È un peccato, perché questa settimana stavo pensando di accelerare il suo inserimento perché Diego ci permetterebbe di fare il salto di qualità. Milito è uno di quei giocatori che quando sta bene, sposta gli equilibri. È uno dei pochi top player nel mondo».

FUTURO – Piuttosto che allenare una nazionale, Mazzarri ha dichiarato che preferisce continuare ad allenare i club: «Vediamo come va all’Inter, potrei starci tutta la vita e chiudere la carriera qui. Per come ragiono ora, quando e se finirà il contratto con l’Inter, preferirei allenare un club rispetto a una Nazionale e mi piacerebbe fare un’esperienza all’estero».

2013

Il 2013 della Lazio: la gioia della Coppa ad offuscare un mezzo disastro

Avatar di Redazione CalcioNews24

Pubblicato

su

lotito claudio ritiro lazio 2013 cadore primo piano ifa
Continua a leggere

2013

Calciomercato Inter, Bernat: «Resto a Valencia»

Avatar di Redazione CalcioNews24

Pubblicato

su

calciomercato
Continua a leggere