2013
Milan, Berlusconi verso laddio: caccia a capitali arabi
La svolta rossonera tra presente e futuro.
MILAN BERLUSCONI – Da quando ha convocato Massimiliano Allegri e Adriano Galliani per decidere di confermare il tecnico alla guida del Milan, cioè dal 2 giugno scorso, il patron Silvio Berlusconi si è lentamente ma inesorabilmente distaccato dal mondo rossonero, restandoci collegato solo con le telefonate più o meno quotidiane con l’amministratore delegato e partecipando in sole due occasioni: per il raduno della squadra a Milanello e dopo la qualificazione ai giorni di Champions League. Al momento cresce l’attenzione sulla sua sfera politica e personale e nel frattempo qualcosa comincia a muoversi.
MISSIONE – Stando a quanto riportato da “Tuttosport”, è partita una missione negli Emirati Arabi per verificare la possibilità di cedere (almeno) una quota della società: dopo aver concesso nei mesi scorsi ad una società di revisione l’incarico di valutare l’asset del club, Silvio Berlusconi manderà giovedì uno dei suoi commercialisti ad Abu Dhabi (prossima tappa Dubai) per cercare di verificare concretamente tale possibilità. Si parla di una missione esplorativa, ma qualcosa si è mosso: o il Milan ha fretta o si è aperta una porticina negli Emirati. La conferma in appello del Lodo Mondadori, per il quale il Cavaliere dovrà pagare 541,12 milioni di euro a De Benedetti, ha aperto un nuovo buco nelle casse della Fininvest. Proprio in quei giorni Il Milan ha dato l’incarico ad una banca di affari di fotografare lo status del club rossonero.
STRATEGIA – Piazzato in primavera dalla rivista Forbes al 37° posto delle società sportive al mondo, il Milan aveva un valore di 945 milioni di dollari, ma nel momento in cui partirà l’eventuale trattativa il valore scenderebbe di un terzo: la cifra che il Milan vorrebbe incassare dalla cessione parziale (quota minoritaria) dovrebbe aggirarsi sui 300 milioni di euro.