Povera Juve, se anche Cannavaro e Buffon... - Calcio News 24
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2009

Povera Juve, se anche Cannavaro e Buffon…

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La festa non è finita a Cagliari.
Che la stagione fosse arrivata al capolinea l’avevamo già  scritto un mese fa, dopo la sconfitta col Napoli.

Questa scoppola, persino più netta, però, rischia di non rappresentare soltanto l’ennesimo scivolone, ma di essere la fotografia di una stagione fallimentare.

Se va bene, ma proprio bene, ormai si corre per il secondo posto, e solo perchè ci troviamo in un torneo di avvilente mediocrità . Può consolarci? Non credo, ma almeno facciamo fruttare questo campionato nato morto per capire che ne sarà  di questa squadra nel prossimo futuro, verificato che neppure questa campagna acquisti ha dato i frutti che ci aspettavamo.

Le due perle del mercato, Diego e Melo, sono oggi le più grandi delusioni. A parte la miracolosa partita di Roma, il fantasista non è mai stato in grado di dare un’impronta personale alle partite.

Col Cagliari ne avevamo bisogno, ma la volontà  non basta: da un numero 10 (non sulla schiena, ma sulla pelle) ci si aspetta la capacità  di far svoltare le giornate storte.
Lui invece se la squadra affonda, respira acqua come un Poulsen qualsiasi.

Se mai possibile, al Sant’Elia c’è un dato ancora più evidente della spinta di Pisano su Amauri (come si fa a non fischiare un fallo così?): neppure la vecchia guardia tiene più il passo. Gigi Buffon ha preso un gol da Nenè che quasi quasi pareva Zoff ad Argentina “?78 sui missili di Brands e Haan.

Un black out mentale a un portiere può capitare, si nota di più di quello di qualsiasi altro compagno e non è la morte di nessuno (e infatti quattro anni dopo SuperDino alzò la coppa), ma è l’indicatore di uno stato d’animo. Un segno di resa.

Ancora più triste è stato il tentativo d’intervento di Cannavaro su Matri, che l’ha saltato come un birillo.

Vi ricordate quando Bobo Vieri infilò nello stesso modo Franco Baresi nel quarto gol dell’immenso 1-6 al Milan, nell’aprile 1997?

Lì il mondo capì che la carriera del capitano del Milan era finita e, infatti, in ottobre si ritirò. Di certo, non vaticino lo stesso epilogo per il grande B, però il modo in cui il giovane cagliaritano gli è andato via è imbarazzante.
Poi quello, non pago, ha pure segnato mettendola fra le gambe di Gigi.

Se non ci credono più neanche i senatori in campo, come possiamo crederci noi?

P.S.. Ma un bello schema 4-4-2 riccioso e operaio è davvero tanto scandaloso pensare di metterlo in campo?

Simone Stenti