2013
Serie A, 11^ giornata: Hellas Verona – Cagliari, pagelle
HELLAS VERONA CAGLIARI PAGELLE – Sono da poco finite le quattro partite che hanno contrassegnato il turno delle quindici della giornata numero undici del campionato di Serie A. Allo Stadio Marc’Antonio Bentegodi di Verona sono terminate le ostilità tra i padroni di casa dell’Hellas Verona e il Cagliari, se ve la siete persa e volete sapere come hanno giocatoi i vostri beniamini allora vi veniamo incontro: eccovi le pagelle del match.
HELLAS VERONA
Rafael 6: Il primo tiro in porta arriva al minuto sessantasette, fino a quel momento il Cagliari si era fatto vivo solo con conclusioni da lontano finite fuori.
Cacciatore 5.5: Nel primo tempo la partita sembra tranquilla e il difensore goleador della Serie A fa la sua dicreta figura, ma poi nella ripresa incomincia a venire fuori il Cagliari e patisce gli attacchi sardi. Per poco non la fa grossa con Avelar.
Maietta 7: Nu’ jeans e ‘na Maietta. Dategli Sau, dategli Ibarbo, dategli Nenè: Maietta non li farà mai tirare in porta. partia da veterano per il capitano veronese, uno dei migliori in campo specialmente nel secondo tempo.
Gonzalez 6: Il Cagliari tira solamente da lontano e non si rende mai pericoloso con azioni ragionate, per questo uno come Gonzalez oggi ha vita facile. Fa il poliziotto buono, lascia il compito arduo a Maietta.
Agostini 6: Nel primo tempo ha strada libera per poter andare in avanti, poi con l’ingresso di Ibarbo – che tende spesso a decentrarsi – è costretto a tirare il freno a mano. Partita sufficiente.
Romulo 6.5: Nelle sue zone transita Nainggolan, il migliore del Cagliari. Fa sempre molto lavoro sporco il brasiliano ma sembra meno costante rispetto alle altre uscite, però si riscatta con l’uno-due del raddoppio. Ah, l’angolo dell’1-0 è suo.
Jorginho 5.5: Come regista non si discute, rimane il metronomo di centrocampo dell’Hellas ma comunque oggi ha fatto vedere un po’ troppi errori di misura. Dopo un inizio da nazionale, una leggera flessione ci sta tutta.
Hallfredsson 5: Alterna buone giocate e verticalizzazioni intelligenti a tiri senza senso e appoggi del tutto errati. La verità dovrebbe stare nel mezzo ma non sembra che l’islandese incida più tanto sulla prestazione collettiva. (71′ Sala s.v)
Iturbe 6: Sembra un toro per quanto sbuffa e per quanto corre, poi quando va via in velocità è difficile da prendere. Meno estroso del solito, si limita a giocare per la squadra ma là in avanti dovrebbe essere più pericoloso. (88′ Longo s.v.)
Toni 7.5: La prima palla che tocca la mette dentro, quando all’ottavo sfrutta un blocco da manuale e insacca. Il suo apporto al Verona è di un’utilità fuori dal comune, sembra Altafini nella Juve dei primi anni ’70. Old but gold.
Jankovic 6.5: Nel complesso il suo piede destro è la maggior fonte di problemi per la difesa cagliaritana. Sembra avere il difetto di estraniarsi troppo dal gioco quando non si tratta di calci piazzati ma nella ripresa si esalta e va pure a segno dopo un’azione sontuosa. (61′ Donati 6: Dà sostanza nel momento in cui l’Hellas è a difesa del vantaggio)
All. Mandorlini 7.5: Questo Verona è un gioiello, ha automatismi giusti e al Bentegodi vince sempre. Contro un Cagliari così non era difficile vincere ma la sua squadra ha mostrato grinta e qualità. La classifica dice quarto posto…
CAGLIARI
Agazzi 6: Sui gol può poco o nulla, la difesa lo tradisce troppo spesso. Nel primo tempo mostra qualche parata interessante.
Avelar 6: Cresce nel corso della partita, ma manca ancora di incisività quando arriva negli ultimi metri (vedi il tiro sull’errore di Cacciatore). Meglio dietro anche se è abbastanza propositivo, come sul cross del gol dell’1-2.
Astori 5: Il tipico difensore della nuova generazione, ovvero bravo ed elegante ma che ama perdersi nei meandri del match con disattenzioni colossali. Un suo tocco di mano poteva valere un rigore e poi non fa quasi mai bella figura con Toni.
Rossettini 4: Leggi quanto detto per il compagno di reparto lì in mezzo alla difesa, non dà mai l’impressione di capire bene lo svolgimento dell’azione e molto spesso rimane imbambolato sul pallone anziché seguire l’avversario. Sul due a zero è spettatore colpevole. (81′ Pisano s.v.)
Ariaudo 5.5: Non è che giochi malissimo, addirittura inizia pure nel modo giusto, ma poi gioca in balia delle falle dei colleghi nella retroguardia e si perde anche lui. Riesce anche ad avere un’occasione da gol.
Nainggolan 6.5: Il migliore del Cagliari per qualità e quantità delle giocate: si va valere in mezzo al campo e sfrutta anche il suo gran destro per far venire pensieri a Rafael. Là in mezzo lotta quasi da solo per novanta minuti.
Conti 6: Quando dirà addio dal calcio, in suo onore gli arbitri ritireranno il cartellino giallo dalla circolazione. Troppo falloso e poco intenso a centrocampo, ma si guadagna il sei grazie al gol della (falsa) speranza al 90′.
Dessena 6.5: Gli attaccanti sono statici e quindi per dare pericolosità servono i tagli da dietro, Dessena in questo è un’arma in più e molte volte riesce a farsi vedere. Gioca per due perché copre anche le falle dello sciagurato Cabrera.
Cabrera 4.5: Oggi giocava Cabrera? E chi l’ha visto? Corpo estraneo per tutto il tempo che rimane in campo, davvero difficile riuscire ad essere meno presenti in campo. Si merita la palma di peggiore. (57′ Ibraimi 6: Dà vivacità alla manovra, peggio di Cabrera sinceramente era difficile fare).
Sau 6: E’ più il tempo che passa in terra di quello in cui ha la palla tra i piedi, che sia un problema alla faccia o al costato Sau è in condizioni precarie e non riesce a giocare al meglio. Non che avesse creato grandi occasioni, ma forse da sano poteva dar di più. (45′ Ibarbo 6: Fa qualcosa in attacco, e vista la situazione odierna, per il Cagliari è un’ottima notizia).
Nenè 5: Preferito all’ultimo secondo a Ibarbo, si nota soprattutto per alcune entrate scomposte a metà campo. Non si fa mai vedere in avanti e si dimostra una scelta sbagliata, non ne azzecca nemmeno mezza in attacco.
All. Lopez 4: Questo Cagliari non ha un’anima, certe sue scelte sono ampiamente rivedibili ma non sembra che i giocatori abbiano il giusto piglio. E poi non si è mai visto il Cagliari entrare in area con un’azione manovrata, difficile vincere solo con tiri da trenta metri.