2013
Ecco come Mazzarri, con pregi e limiti, studia laggancio
L’analisi del momento nerazzurro
SERIE A INTER – La spettacolare vittoria di Udine rimette a posto una classifica che, dalla sesta giornata in poi, aveva rallentato la corsa della nuova Inter di Mazzarri: qualche passo falso in trasferta – vedi i pareggi contro Cagliari, Torino ed Atalanta – sommato alla disfatta interna inflitta dalla Roma dei record. Ora si ritorna a marciare e cresce la fiducia nell’ambiente nerazzurro.
IL RITMO IMPOSTO DALLE FUGGITIVE – Lo ha detto il leader Esteban Cambiasso e va sottoscritto in questo editoriale: se tre squadre riescono a competere su ritmi così impetuosi non resta che applaudire ai loro meriti. Ed in effetti Roma, Napoli e Juventus non sbagliano un colpo: vincere dieci o nove partite delle undici disputate, perdere al massimo in un’occasione è sintomo di salute e forte convinzione nelle proprie qualità. Ma Walter Mazzarri non è l’ultimo degli arrivati e sa che l’andamento senza eguali delle prime tre forze del torneo è qualcosa che non può durare per sempre: impensabile ipotizzare una Roma perennemente a questi livelli, più complesso insidiare le certezze acquisite da Juventus e Napoli ma c’è spazio per disputare un campionato non da comprimario ma da attore protagonista.
LA STRATEGIA DI MAZZARRI – Il tecnico toscano questo lo sa bene così come è assolutamente cosciente della necessità di questo spezzone di campionato: restare in scia al treno di testa per poi approfittare dei primi cali di intensità per recuperare terreno e mettere nel mirino le prime posizioni. E, se si va a valutare lo stato della classifica, la strategia non sembra così fallimentare: l’Inter è a sei punti di distanza dalla coppia Napoli-Juventus con lo scontro diretto alle porte – i nerazzurri saranno impegnati al San Siro contro il Livorno, impegno decisamente alla portata – e dunque con l’opportunità di rimontare almeno su una delle due contendenti. Il calendario peraltro sorride anche nelle seguenti tre giornate di campionato, con l’Inter impegnata prima a Bologna e poi sulla doppia sfida casalinga contro Sampdoria e Parma: insomma l’obiettivo è quello di ridurre le distanze – contestualmente incrementando il tasso di fiducia all’interno del gruppo – in vista del complesso rush finale del girone d’andata.
GLI OBIETTIVI – Ma qual è il punto d’arrivo di questa Inter? Difficile affermarlo oggi con ragionevole certezza ma la squadra di Mazzarri non sembra poter vantare un organico in grado di competere con Napoli, Juventus e sul lungo periodo con la Fiorentina. A dire il vero anche sotto lo sviluppo del gioco risulta essere un passo indietro anche rispetto alla sorpresa Roma targata Garcia. Ci si accontenta di un quinto posto dunque? Neanche a dirlo. L’ambizione del tecnico toscano ed in generale dell’ambiente va oltre e punta ad un terzo posto che – stando ai frustranti risultati della scorsa stagione – varrebbe oro. C’è anche da dire in tal senso come l’Inter vanti il terzo monte ingaggi della Serie A e che dunque non ci sarebbe nulla di eclatante come lo stesso allenatore vorrebbe far credere, ma va considerato il punto di partenza e se questo è un nono posto, beh, pane per i denti di un Mazzarri che si esaltà più in situazioni del genere che quando chiamato (vedi Napoli) al definitivo salto di qualità.