2013
Sannino tradito dal suo attacco: in difesa meglio del Verona
Il Chievo esonera Sannino e si riaffida ad Eugenio Corini: l’analisi
SERIE A CHIEVO VERONA SANNINO CORINI – Ultimo posto in classifica, sei punti in dodici partite , 0.5 punti a gara ed in proiezione un campionato da 19 punti e dunque inevitabilmente da retrocessione: un andamento che non poteva bastare a confermare quel Sannino già in bilico da almeno un paio di settimane. Il Chievo cambia e riaffida la sua panchina ad Eugenio Corini.
L’ANDAMENTO – Una sola vittoria – quella ottenuta alla quarta giornata al Bentegodi contro l’Udinese – ed una serie di risultati sfavorevoli: ben otto le sconfitte, tremendo il rendimento esterno che vanta soltanto due pareggi in sei incontri disputati. Peggior attacco del torneo ma tutt’altro dato per quanto concerne il settore difensivo: dal decimo posto – quello attualmente occupato dal Milan – in giù, la fetta di classifica che inevitabilmente interessa alle sorti del Chievo, meglio dell’oramai ex squadra di Sannino è riuscito soltanto all’Udinese. Altro dato che in merito potrà sembrare paradossale ma è una curiosità assolutamente da riportare è il confronto in tal senso con i cugini veronesi: il Chievo ha subito un numero minore di reti rispetto al Verona, diciotto il passivo dei primi e rispettivamente diciannove per i secondi.
LA CRISI DELL’ATTACCO – Quando i terminali di una squadra non riescono ad esprimersi al meglio delle loro possibilità è inevitabile che le responsabilità vadano ripartite con una manovra che non trova lo sfogo ideale per produrre occasioni da rete: premesso ciò, gli attaccanti dell’attuale fanalino di coda della classifica hanno decisamente toppato l’avvio di stagione. Irriconoscibile Thereau: fattore essenziale dello scorso campionato – ben undici le reti messe a segno con un finale in impetuoso crescendo – non ha confermato le aspettative nel primo scorcio del torneo andando a segno una sola volta nelle undici presenze collezionate ed offrendo prestazioni non in linea con il valore di un giocatore che probabilmente avrebbe cambiato volentieri area in estate cedendo alle lusinghe della Fiorentina. Non hanno fatto certamente meglio Paloschi e Pellissier: il primo si è fermato alla non redditizia doppietta siglata al Napoli nel secondo turno di campionato, il leader storico dei clivensi ha marcato il tabellino in una sola occasione confermando le impressioni di una parabola oramai discendente. Ventidue minuti per Ardemagni: impossibile tracciare un bilancio.
IL FUTURO – Dopo una pausa di riflessione e due pareggi consecutivi nelle ultime due giornate contro Bologna e Milan, Sannino sembrava aver recuperato terreno nelle intenzioni della società: così invece non è stato e si è deciso di cambiare proprio in procinto della sosta per l’impegno delle nazionali, circostanza ottimale quando si decide di procedere al cambio della gestione tecnica in modo tale da garantire al subentrante il normale periodo di ambientamento. Che in questo specifico caso, per fortuna del Chievo, non esiste: il nuovo allenatore è di fatto un vecchio allenatore perché sulla panchina veneta fa ritorno Eugenio Corini. Ha probabilmente pesato in tal senso una decisione – quella presa al termine della recente stagione – non assunta nel pieno delle convinzioni: non c’era certezza di voler sostituire Corini e di fatto si è tornati sui propri passi. Funzionerà? Difficile asserirlo oggi, al nuovo ed allo stesso tempo ex tecnico del Chievo il compito di risollevare le ambizioni della sua creatura partendo proprio dalle motivazioni di attaccanti alla ricerca dei bei tempi perduti.