2013
Inter, Thohir a tutto campo: «Ecco come sarà la mia squadra»
INTER SERIE A THOHIR – In un’intervista fiume, rilasciata a la ‘Gazzetta dello Sport’, Erick Thohir, neo presidente dell’Inter, ha messo subito in chiaro quelli che sono i suoi concetti cardine per la nuova avventura: «Io – ha spiegato – amo il calcio spettacolo, e, venendo dal mondo dei media, mi aspetto una squadra che vinca ma che lo faccia in un modo particolare: divertendo. Per questo credo che il compito di Mazzarri non sarà così semplice, ma ho piena fiducia nelle sue qualità, ho apprezzato quello che ha fatto sin qui e spero che ciò rappresenti la base per vincere tutto tra 2 o 3 anni».
ESEMPI – «In squadra – ha proseguito Thohir – ci devono essere calciatori esemplari. Penso a Zanetti, professionista unico: non beve alcool, ed è rientrato con 3 mesi di anticipo dall’infortunio. I giovani non devono farsi distrarre dai soldi: prendete Steve Francis, talento immenso finito presto. Modelli di allenatore e calcio? Beh, Mourinho credo sia il top. Qui ha fatto la storia, ma penso possa essere all’altezza anche Mazzarri. Quanto al calcio, amo la Bundesliga, e nell’ultima edizione di Champions League lo hanno dimostrato. In Inghilterra c’è troppo agonismo, in Spagna pochi club competitivi».
DISTANZA – «La distanza? Non è un problema, ne ho parlato anche con Mao (AngeloMario).. Posso sentire i giocatori via mail o telefono, o quando sono qui vederli negli occhi. Senza contare che potremmo anche fare una gita a Bali… Gestione? E’ difficile quando tutto va male, come sta accadendo al DC United. Bisogna cambiare, ma farlo dopo aver ragionato sulle dinamiche. Io, per esempio, vengo all’Inter non per sostituire Moratti, ma per aiutarlo. Il mio messaggio è stato chiaro sin da subito: ho spiegato a tutti i dirigenti il mio pensiero e quando tornerò, dal 28 novembre al 2 dicembre, vedrò se lo hanno recepito».
PENISERO – «Il mio pensiero – spiega Thohir – è molto semplice: prima che vincente, voglio una società sana. E’ inutile cambiare tanto per: tutti sono dirigenti bravi, non ha senso cambiare. Leonardo? Non voglio ‘one man show’ nella mia società: il nostro sarà un lavoro di gruppo. Anche per quel che riguarda il board, Mazzarri sa tutto: questa è la ia filosofia. L’ultima parola non spetterà mai a me, ma al board. Tutti insieme, tutti coinvolti».
ROSA – «Cambiasso mi ha stupito più di tutti – prosegue ET – ma ha grande professionalità. Mi piacciono molto anche Alvarez e Palacio e la solidità di Juan Jesus. Icardi? Moratti e Mazzarri la pensano come me: i giocatori vanno educati anche sotto l’aspetto comportamentale, per farli crescere e capire dove sono sbagliano. Certo, se poi hanno un caratterino difficile a noi non servono…Mi aspetto molto da Taider e Kovacic»