2016
10 trasmissioni calcistiche che vi faranno sentire vecchi
Quando Quelli che il Calcio era una trasmissione seria e si aspettava una settimana per vedere i gol di Premier: viaggio attraverso 10 trasmissioni calcistiche vintage
Un appassionato di calcio si rende conto di essere invecchiato non tanto quando non gli entra più la maglietta di Cuoghi o scopre che per fare uno scatto in un campo da calcetto deve chiamare la dottoressa Giò, quanto quando si accorge che Michele Plastino adesso ha qualche ruga in più. La televisione, checché se ne dica, ha contribuito a far innamorare del calcio, ma ci sono state alcune trasmissioni in particolare che un calciofilo non può non portare con sé per tutta la vita e non parliamo del Processo di Biscardi, quello lasciatelo a chi vuol fare caciara. Abbiamo scelto per voi 10 trasmissioni calcistiche vintage, per farvi tornare indietro nel tempo e pentirvi di non aver mai telefonato in diretta a Raimondo Vianello.
10. DIECI
Come tutte le belle trasmissioni, Dieci è durata poco, quasi pochissimo. Nasce nel 2003 come una delle trasmissioni di intrattenimento calcistico della nenata piattaforma satellitare Sky e subito diventa un programma cult grazie alla bravura di Alessandro Bonan (sì, quello di Speciale Calciomercato, quando ancora non scriveva le canzoni) e a un cast d’eccezione come l’avvocato Pasqualin, Laura Ghislandi e al comico Dario Vergassola. E poi c’era Pasquale Bruno, con i suoi interventi a gamba tesa, memorabile.
9. CALCIOMANIA
Il mistero dei capelli di Cesare Cadeo dovrebbe essere analizzato da Adam Kadmon, ma comunque il simpatico e pacioso presentatore sogno erotico delle casalinghe della Bassa è stato uno dei primi a parlare di calcio sulle reti Mediaset. Con il compianto Maurizio Mosca e una Cristina Parodi agli esordi condusse tra il 1989 e il 1992 Calciomania rigorosamente non in diretta per non intralciare la tv di stato. E’ stata una delle prime trasmissioni a dedicarsi alla giornata di calcio a venire, con presentazione completa del panorama calcistico nazionale. Cadeo rimane sinonimo di qualità.
8. EUROGOL
Oggi per Eurogol si intende una rete segnata in maniera spettavolare, ma andate un po’ a chiedere cosa significa questa parola a Giorgio Martino o Gianfranco De Laurentiis e sentite cosa vi risponderanno. Quando ancora l’Hajduk era grande in Europa e l’Arsenal aveva solo giocatori inglesi c’era questa trasmissione di approfondimento sulle coppe europee (anche la Coppa delle Coppe!!!) che si giocavano tutte il mercoledì in barba ai diritti tv. Sulla Rai è durata dal 1977 al 1994 e ha avuto il grande merito di mostrarci la cavalcata del Malmoe in Coppa dei Campioni nel 1978-79.
7. PRESSING
Esplodono le reti Mediaset, sul finire degli Ottanta e all’alba dei Novanta le reti berlusconiane cominciano a far paura al colosso Rai e c’è da studiare un modo per far avanzare ancora di più il nuovo. Quale modo migliore se non con il calcio? Nasce Pressing e, dopo una stagione con Bartoletti, viene condotta con incredibile successo da Raimondo Vianello, che finalmente può leggere e commentare le notizie sportive senza Sandra Mondaini che scalcia. E’ stato il primo grande avversario de La Domenica Sportiva.
6. L’OSTERIA DEL PALLONE
La domenica notte, poco prima di addormentarsi e poco dopo le urla dei presunti giornalisti ed opinionisti televisivi, è il momento giusto per parlare di calcio nella maniera più intelligente possibile. Basta moviole o dichiarazioni scontate, entra in gioco la cultura. Sky nel 2006-07 propose L’Osteria del pallone con Fabio Tavelli, Nicola Roggero e il grandissimo Gigi Garanzini, che aveva usato quel format insieme all’altro mostro sacro Gianni Mura anni adietro ne Il processo del Lunedì. Perché è durato così poco? Perché siamo un popolo di ignoranti.
5. GALAGOAL/GOLEADA
Alba Parietti è entrata nel cuore (e nelle falangi) degli italiani grazie a Galagoal, trasmissione di TMC che nel corso degli anni sarebbe poi diventata Goleada. Diciamo che in quanto a donne erano messi bene, visto che poi anche Martina Colombari e Ela Weber avrebbero condotto questo programma. Ogni domenica sera un imberbe Massimo Caputi non ancora da Isola dei Famosi proponeva le immagini della giornata calcistica alternando anche sketch splendidi con Lillo & Greg o Altafini. Una delle prime a fare anche intrattenimento oltre alla cronaca.
4. SETTIMANA GOL/ZONA GOL
Un tempo i gol dei campionati stranieri non si vedevano con il tasto verde, ma con Mino Taveri. Telepiù (ragazzi, Telepiù, troppi ricordi…) aveva questa rubrica settimanale appassionante con ospite fisso Josè Altafini, un vero e proprio personaggio con il suo manuale del calcio e l’inconfondibile amisciii, quel tocco di brio per non rendere noiosa una trasmissione che i calciofili aspettavano con ansia. Con il passare del tempo poi è diventata Zona e ha cominciato a parlare di calcio italiano, poi è nato +Gol Mundial e infine Mondo Gol. Che splendore però che era aspettare il lunedì sera per rivedere Ulf Kirsten!
3. QUELLI CHE IL CALCIO
Quelli che il calcio esiste ancora ma è come quei ristoranti che hanno cambiato gestione e che non fanno più il pesce come una volta. La Rai non si è mai rinnovata a livello di palinsesto sportivo e l’unica cosa che ha cambiato era l’unica che andava bene: la trasmissione di Fabio Fazio era una vera e propria chicca, nata nel 1993 e morta non tanto con l’approdo della Ventura (di calcio si parlava abbastanza, poi i comici erano bravi) ma dalla metà dei Dieci in poi. Idris, Suor Paola, Paolo Brosio non ancora illuminato da Medjugorje, Peter van Wood, Malandrino & Veronica, Takahide Sano e chi più ne ha più ne metta: perché il calcio in fondo è un gioco, non una guerra e né un prodotto, anche se ce lo scordiamo sempre.
2. MAI DIRE GOL
Non esiste al mondo una trasmissione sul calcio divertente quanto Mai Dire Gol. Dite quel che volete ma è stata la migliore nell’ambito dell’intrattenimento con le sue rubriche così assurde ma divertenti. La Gialappa’s ha inventato un nuovo modo di fare calcio, ovverosia prendosi poco sul serio e lo ha fatto con i migliori comici italiani degli utlimi venti anni, da Luttazzi a Dix, da Crozza a Aldo, Giovanni & Giacomo, sempre accompagnati da conduttori capaci e conduttrici carine, giusto per non essere volgari. Ricordate “All’improvviso uno sconosciuto” o “Fenomeni Parastatali“? O Pantegana Klinsmann? Tutta farina del loro sacco. «Ho paura solo della Gialappa’s» arrivò a dire un giorno Massimone Taibi. Chi cambiava canale era un pisquano.
https://www.youtube.com/watch?v=_qVhSqDCZVw
1. LO SCIAGURATO EGIDIO
Può una trasmissione televisiva mettere assieme Tatti Sanguineti e Gianluca Vialli, Beppe Bergomi e Nick Hornby? Sì, può, soprattutto se c’è di mezzo Giorgio Porrà – autore anche di capolavori come Profili o Italia-Germania 4a3. Mai nella storia calcio e cultura sono andati così d’accordo come ne Lo Sciagurato Egidio, titolo magnifico ed azzeccatissima citazione del nume Gianni Brera, dal cui stile letterario il programma attingeva a piene mani. Tele+ prima e Sky poi dettero vita a una sorta di miracolo nel mondo dell’informazione, riuscendo a far partecipare sia Claudio Ranieri che Mario Monicelli. Parlare di calcio senza urlare o senza esclusive di calciomercato con procuratori impomatati è possibile, o meglio lo era. Lo Sciagurato Egidio non è più in onda da tempo e forse è meglio così, ce lo meritiamo.