2013
Torino, Cairo: «Rinnovi? D’Ambrosio deve decidere, Ventura…»
Il patron granata ha parlato a ruota libera con i tifosi.
CALCIOMERCATO TORINO CAIRO – A ruota libera Urbano Cairo, che ha risposto ai tifosi: dal Filadelfia ai biglietti scontati, da Ventura alle disparità economiche, incassando critiche e rilanciando. Lo ha fatto ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” il presidente del Torino, che ha dichiarato: «Filadelfia? Non siamo mai stati più vicini di adesso all’approvazione del progetto. Far rinascere il Fila è la nostra priorità. Comunicare sui social network come De Laurentiis? È un’idea da considerare. Comunque, non deve esserci un giorno dedicato. Il contatto è sempre aperto coi tifosi, ogni qualvolta lo desiderano. I canali di collegamento sono molti, da Facebook a Twitter a Google+. Torino in Europa? L’obiettivo è di fare sempre meglio per rinverdire il passato granata. Va ricordato, però, che il Torino rispetto alle 6-7 squadre che competono per l’Europa ha un fatturato decisamente inferiore. Noi incassiamo poco più di 40 milioni, la Juve e il Milan sette volte di più, l’Inter e il Napoli quattro, la Roma tre, la Lazio due. Nel calcio moderno l’elemento economico è diventato importantissimo. Dopo la Bosman i rapporti di forza si sono invertiti. E l’impennata dei diritti tv ha avvantaggiato le big. Ora non è facile competere con società che hanno budget molto superiori. Capisco che i tifosi siano irrequieti, ma chi può permettersi di mettere 100 milioni l’anno? Io sicuramente no. E anche uno come Moratti ha deciso di fare un passo indietro».
NO AI PROCLAMI – Cairo ha parlato poi di investimenti: «In 8 anni e mezzo di attività, la società controllante (U.T. Communications, ndr ) ha versato 60 milioni nelle casse del Torino. Non sono pochi. Cosa manca? In estate abbiamo fatto innesti importanti spendendo più di quanto incassato con Ogbonna. La squadra sta dimostrando compattezza e qualità e ha metabolizzato il cambio di modulo. Con Ventura s’è aperto un ciclo, a un certo punto parleremo di rinnovo. Da parte mia c’è molta disponibilità. Da 3 anni il Torino ha ottenuto gli obiettivi prefissati. Siamo tornati in A, l’anno scorso abbiamo fatto un buon campionato, quest’anno siamo partiti col piede giusto. Quanto a Cerci, lo ammiro molto ma ho imparato a ragionare più di squadra che non di singoli. Comunque, preferisco non fare proclami. Dico solo che abbiamo imboccato un percorso che ha dato dei frutti e continueremo su questa strada, investendo sempre di più su vivaio e scouting. Osservatori? L’estero è stato un terreno di caccia importantissimo per club come l’Udinese. Anche noi vogliamo dire la nostra. Abbiamo Luciano Zavagno in Argentina, un ex Toro, che ci sta coprendo il Sud America. In Italia c’è Cavallo: ci ha suggerito di acquistare Farnerud che sta facendo bene».
RINNOVI – Sui casi spinosi, come l’addio di Bianchi e la vicenda D’Ambrosio, invece: «Con Bianchi abbiamo deciso di non rinnovare prendendo Immobile. Con D’Ambrosio abbiamo cominciato a trattare a gennaio, alla fine gli abbiamo proposto un contratto da top player del Torino per altri 4 anni oltre a questa stagione. È ora che si decida».