EL, tutto nelle mani di Napoli e Juve: Fiorentina mina vagante, Lazio scoglio ottavi - Calcio News 24
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EL, tutto nelle mani di Napoli e Juve: Fiorentina mina vagante, Lazio scoglio ottavi

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Il quadro dettagliato del cammino italiano nelle prossime battute dell’Europa League

EUROPA LEAGUE NAPOLI FIORENTINA JUVENTUS LAZIO – Le cocenti eliminazioni di Napoli e Juventus dalla Champions League e le seguenti retrocessioni in Europa League consegnano a quest’ultima competizione ben quattro squadre italiane di livello tecnico superiore alle media delle restanti trentadue partecipanti. Possibilità di vittoria finale? Iniziamo a delineare il percorso che porterà ai quarti di finale.

NAPOLI – L’urna di Nyon ha accostato gli uomini di Benitez allo Swansea City di Michael Laudrup: realtà gallese militante nella Premier League inglese, è compagine che può vantare qualche individualità riconoscibile – Michu e Wilfried Bony su tutti – ed un discreto palleggio dalle prime battute della manovra ma piuttosto modesta e decisamente alla portata del Napoli. E l’impressione è che tale assunto si protrarrà per l’intero arco dell’Europa League: tradotto, per squadre del livello complessivo di Napoli e Juventus eventuali errori nel percorso saranno addebitabili esclusivamente a proprie responsabilità. Cambia solo parzialmente il copione degli eventuali ottavi di finale: la vincente tra Eintracht e Porto (che vede ridimensionato il suo valore da un girone di Champions in cui lo Zenit si è qualificato con soli sei punti) non può creare chissà quale grattacapo a chi ha fatto imbufalire tale Jurgen Klopp o far tremare le gambe ad un Arsenal capolista della Premier.

FIORENTINA – L’avversario nei sedicesimi di finale è rappresentato dai danesi dell’Esbjerg: dodici punti nel girone C dell’attuale edizione dell’Europa League scavalcando le più accreditate Elfsborg e Standard Liegi. Il penultimo posto occupato nel campionato danese la dice lunga però sul valore di una squadra di cui almeno sulla carta la Fiorentina dovrebbe sbarazzarsi in un sol boccone. Vicenda decisamente più complicata per i probabili ottavi di finale: all’orizzonte c’è la Juventus a complicare i piani di Montella e la prospettiva di un’Europa League con tante squadre italiane fino all’epilogo. Ammesso che l’impegno profuso sarà quello massimo. E non abbiamo alcun elemento per sospettare il contrario.

JUVENTUS – Gli amari sorrisi di Pavel Nedved in quel di Nyon al momento del sorteggio la dicono lunga: si ritorna in Turchia, in questo caso contro il Trabzonspor. Il livello della squadra turca non è malvagio, almeno secondo quanto espresso proprio sul fronte internazionale: vittoria nel gruppo della Lazio senza sconfitte – due pareggi con i biancocelesti e poi quattro vittorie – grazie ad un calcio piuttosto veloce ed ad alcuni elementi di esperienza quali Bosingwa, Zokora, Malouda e Adin. Non malvagio ma lascia il tempo che trova: sesto posto nel Super Lig turco, impensabile anche solo spaventare una Juventus che viaggia a ritmi impressionanti sul palcoscenico nazionale. La voglia di rivalsa sarà ai massimi livelli sia per rialzarsi da un’eliminazione dalla Champions per certi versi ridimensionante degli obiettivi iniziali, sia per l’opportunità di sfidare poi proprio quella Fiorentina che tuttora resta l’unica squadra ad aver battuto i bianconeri in campionato in quella incredibile quanto inspiegabile blackout dell’Artemio Franchi. Uomini di Conte chiamati ad avanzare a grandi passi verso la finale così come si anticipava per il Napoli: altri risultati sarebbero imputabili a rispettive carenze e a null’altro.

LAZIO – Del Ludogorets a dire il vero se ne conosce ben poco: club bulgaro, a sorprendere è il trionfale cammino percorso nel girone B dove una squadra piuttosto giovane in termini di curriculum – ha vinto gli ultimi due campionato bulgari e nulla prima – ha totalizzato 16 dei 18 punti a disposizione imponendosi sui campi del Psv Eindhoven, dell’Odessa e della Dinamo Zagabria. Dunque una Lazio non propriamente al massimo del suo splendore dovrà prestare attenzione alle velleità dei bulgari: più complesso poi il quadro in vista degli eventuali ottavi di finale con Valencia o Dinamo Kiev ad attendere gli uomini di Petkovic (per quanto ancora non è dato a sapersi). Gli spagnoli, seppur vincenti del proprio gruppo, non navigano attualmente in acque felici nella Liga ed hanno appena sollevato Miroslav Djukic dall’incarico di guida tecnica: i valori però restano almeno in linea con quelli espressi dalla Lazio, trainati da un centrocampo che può vantare interpreti del livello di Parejo, Banega e Canales. E non è da meno (anzi, tutt’altro) la Dinamo Kiev dei vari Tremoulinas, Veloso, Belhanda, Lens, Mbokani e soprattutto della stella ucraina Andriy Yarmolenko. Cammino in salita, ardua salita considerando lo stato di una Lazio tutt’altro che brillante.

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