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Il 2013: trionfi, delusioni e la nascita di nuove stelle

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È stato l’anno del Bayern Monaco pigliatutto, dell’esplosione di Neymar e della Juventus

Il 2013 è stato un anno particolarmente ricco di eventi in tutti gli angoli del pianeta Terra, soprattutto sul piano calcistico, in cui è ripartita l’assegnazione di trofei continentali e anche a livello planetario. È stato l’anno in cui si sono consacrate alcune realtà storicamente vincenti, come il Bayern Monaco, il Chelsea e il Brasile, ma anche l’esplosione di alcuni grandi talenti come il verdeoro Neymar, dominatore in Confederations Cup. È stato anche l’anno in cui è stata delineata la lista delle 32 squadre che, tra sei mesi, si rivedranno nel Paese del futebol bailado per giocarsi il Mondiale. Ma andiamo con ordine.

CALIAMO IL POKER – L’anno che sta per concludersi si è aperto con il sorriso smagliante di Lionel Messi, il quale si è presentato lo scorso 7 gennaio per ritirare il suo quarto Pallone d’Oro. Il fuoriclasse argentino ha conquistato il trofeo personale nonostante il suo Barcellona non sia andato oltre la semifinale in Champions League, “limitandosi” alla vittoria in campionato. Ancora una volta un compagno di Messi, come ad esempio Andres Iniesta, nonostante abbia vinto anche l’Europeo viene scavalcato dal suo più appariscente compagno di squadra.

RITORNO IN VETTA – I primi verdetti riguardanti i campionati europei vedono il ritorno alla ribalta di due grandi realtà della storia del calcio mondiale. Stiamo parlando di Bayern Monaco e Manchester United. I primi, dopo aver lasciato gli ultimi due Meisterschale al Borussia Dortmund, tornano a dominare la Bundesliga e si avviano verso la conquista dello storico “triplete”. I secondi riescono a resistere agli assalti delle rivali e portano a casa il trofeo con anticipo, grazie all’impatto immediato di Robin van Persie, subito capocannoniere alla stagione d’esordio con i Red Devils. Pochi giorni dopo, l’8 maggio, arriva l’annuncio del ritiro di Sir Alex Ferguson, dopo un quarto di secolo di onoratissima carriera.

VERSO LA TERZA STELLA – E in una data benedetta recentemente dai propri tifosi, ovvero il 5 maggio, la Juventus torna a celebrare la conquista di uno scudetto, il 31esimo sul campo ma il 29esimo secondo il conteggio della FIGC. I bianconeri battono per 1-0 il Palermo grazie a un rigore del solito Vidal e ottengono i punti necessari per tenere lontano il Napoli, mentre i rosanero scendono verso la retrocessione. E per Antonio Conte si tratta del secondo tricolore in altrettanti anni di guida della Juventus.

NUOVI VERDETTI – Continuando il nostro viaggio in giro per l’Europa, vediamo il Paris Saint Germain conquistare il primo titolo nazionale dell’era Al-Khelaifi con un anno di ritardo, dopo averlo perso un anno prima a vantaggio del Montpellier; in Spagna, Mourinho non riesce a strappare il titolo al Barcellona, che celebra la conquista del campionato per la 22esima volta ma saluta Tito Vilanova, costretto a defilarsi a causa della malattia che lo aggredisce ormai da tempo. Tornando in Italia, torna in Serie A il Verona e ci approda per la prima volta il Sassuolo; entrambe verranno presto raggiunte nell’Olimpo della massima serie dal Livorno.

CELEBRATIONS – Maggio è anche il mese dedicato alle coppe europee, e il Bayern Monaco completa il suo magico “triplete” con la pazza finale di Wembley. Apre Mandzukic, risponde Gundogan dal dischetto e risolve la pratica Robben, con una zampata nel finale che manda in orbita Heynckes e il popolo bavarese, che può così celebrare la quinta vittoria in campo continentale. In Europa League la vittoria va al Chelsea, trainato dall’inizio dell’anno da Rafa Benitez (uomo che presto tornerà a essere familiare in Italia) e spinto in alto dal ritorno al gol di Fernando Torres, decisivo assieme ad Ivanovic nel 2-1 con cui i Blues stendono il Benfica nella finale di Amsterdam. Si celebra anche la conquista, da parte della Lazio, della sua sesta Coppa Italia: al termine di un derby più nervoso che ricco di emozioni, ci pensa Lulic al minuto 72 a riempire di gioia il popolo biancoceleste.

QUASI FATTA – A giugno si apre il mese dedicato alle competizioni per Nazionali. Si apre con l’Europeo Under 21, in cui l’Italia guidata da Devis Mangia mette in mostra giocatori del calibro di Insigne e Borini e gioca un grande calcio, che la porta a giocarsi persino la finale del torneo. Di fronte, però, c’è la grande Spagna, la cui rosa sarebbe in grado di giocarsela già con alcune tra le più grandi Nazionali maggiori in circolazione. Sotto i colpi di campioni dei calibro di Isco, Morata, Illaramendi e Thiago Alcantara, e anche a causa di un paio di rigori generosi in favore degli iberici, gli azzurrini non riescono a tenere botta ed escono sconfitti per 4-1, riuscendo comunque ad uscire dal campo a testa alta per il grande Europeo disputato.

GIOIA INFINITA – E il mese di giugno si chiude con la Confederations Cup, la prova generale in vista del Mondiale in programma nel 2014 in Brasile. In mezzo alle manifestazioni di protesta dei cittadini brasiliani, che contestano l’aumento esorbitante del prezzo dei biglietti, l’Italia di Prandelli soffre forse oltremisura, ma riesce a superare il proprio girone e a presentarsi in semifinale contro la Spagna. Non sarà il remake della finale dell’Europeo dell’anno precedente, perchè gli azzurri giocano una grande partita e sfiorano il gol più di loro avversari, con anche un palo colpito da Giaccherini. Si va però ai rigori, e dal dischetto Bonucci manda la palla in orbita, facendo gioire le Furie Rosse. In finale, però, una lezione viene data ai maestri del calcio proprio dal Brasile, che gioca la partita perfetta e vince per 3-0 grazie a un super Neymar, che si rivela finalmente anche a livello mondiale dopo la “palestra” fatta al Santos.

I SUPERCAMPIONI – La nuova stagione, dopo la calda estate dedicata soprattutto al calciomercato, si apre con due conferme. Il Bayern Monaco, da poco finito nelle mani di Pep Guardiola, porta a casa anche la Supercoppa Europea, sconfiggendo in finale il mai modo Chelsea di Josè Mourinho: una finale pazzesca che vede i bavaresi prevalere solo ai calci di rigore, dopo essere stati sotto per due volte e aver riacciuffato il pareggio solo nel finale grazie a Javi Martinez. Ben diverso, invece, è l’esito della Supercoppa Italiana, vinta dalla Juventus a Roma contro la Lazio con un netto e indiscutibile 4-0. Fa la sua prima comparsa nel calcio italiano anche la punta di diamante del mercato bianconero, Carlos Tevez, a segno nel secondo tempo a suggellare le reti realizzate da Pogba nel primo tempo e da Vidal e Chiellini nella ripresa.

ROAD TO BRAZIL – L’autunno consegna al Mondiale brasiliano le sue 32 protagoniste, e tra queste c’è anche l’Italia, che vince agevolmente il proprio girone di qualificazione ma spreca la possibilità di qualificarsi come testa di serie al sorteggio di Rio de Janeiro, a causa dei pareggi nelle ultime gare contro Repubbblica Ceca e Armenia. Nel resto d’Europa si segnala il meraviglioso percorso del Belgio, mentre ce la fanno per un pelo la Francia, costretta alla grande rimonta contro l’Ucraina, e il Portogallo, con Cristiano Ronaldo che vince la super-sfida contro Ibrahimovic e la sua Svezia. In Sudamerica dominano l’Argentina e la talentuosa Colombia, mentre l’Uruguay di Cavani e Suarez è costretto a passare dallo spareggio contro la qualificata dell’area oceanica, e in Africa si celebrano le grandi come Ghana, Nigeria, Costa d’Avorio e Camerun. Al già citato sorteggio, l’urna consegna all’Italia un girone particolarmente duro, con l’Inghilterra di Roy Hodgson e Wayne Rooney, il già menzionato Uruguay e il “cuscinetto” rappresentato dalla Costa Rica.

IL MONDO È NOSTRO – L’anno si chiude con una scena già vista ben cinque volte in questo anno solare, ovvero con il Bayern Monaco che alza un trofeo. Dopo campionato, Coppa di Germania, Champions League, DFB Pokal e Supercoppa Europea, infatti, anche il Mondiale per club finisce nelle mani dei bavaresi. È il successo di Pep Guardiola, che ha preso in mano la squadra cambiando qualche piccolo accorgimento, ma è soprattutto il trionfo di Jupp Heynckes, capace di riportare sul tetto del calcio mondiale una squadra all’apparenza depressa dopo i recenti ko, per mano soprattutto del Borussia Dortmund. Una squadra quasi del tutto rinnovata rispetto a quella che arrivò in finale di Champions nel 2010 contro l’Inter, e che nella competizione mondiale disputata a Casablanca sconfigge prima il Guangzhou Evergrande di Marcello Lippi e poi, nella finale, i padroni di casa del Raja.

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