La Grande Bellezza - Le dieci partite più pazze del 2013 - Calcio News 24
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La Grande Bellezza – Le dieci partite più pazze del 2013

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DIECI PARTITE PAZZE – Il 2013 è stato un anno particolare: molte persone ci hanno lasciato, abbiamo fatto nuove scoperte e abbiamo anche avuto due papi, per non farci mancare proprio niente. Il calcio, cosa più importante tra le cose meno importanti, ci ha regalato emozioni a non finire in tutta questa annata. Tra Serie A, Premier League, Liga, Champions e nazionali si è rivelato un anno fecondo dal punto di vista dello spettacolo. Abbiamo scelto per voi le dieci partite più belle, anche se definirle belle sarebbe riduttivo, diciamo le dieci più pazze, con i risultati più inaspettati e con quel briciolo di follia che nel calcio fa gioire milioni di persone. 

10. ITALIA 4-3 GIAPPONE – L’ultimo quattro a tre dell’Italia degno di nota era diventato per tutti Italiagermaniaquattrattré, un mantra che da anni generazioni di calciofili si tramandano come ricordo più puro. Purtroppo i tempi cambiano e al posto di Rivera e Muller troviamo Montolivo e Okazaki, ma l’Italia-Giappone di questa Confederations Cup è stato parecchio divertente. Un’Italia in vacanza gioca una partita brutta e in difesa concede di tutto ai giapponesi, che però sbagliano lo sbagliabile e si beano troppo delle loro qualità. E’ quattro a tre per gli azzurri grazie a un rigore di Balotelli ma soprattutto al potere ai piccoli: Giaccherini fa il gigante, Giovinco mette dentro il gol decisivo. Tutto sommato restare svegli fino alle 2 per vedere giocare Bonucci è un filo più piacevole.

9. INTER 4-1 TOTTENHAM d.t.s. – Il calcio dà e toglie, questa è una regola non scritta ma comunque salda nella mente di tutti i tifosi. L’Inter perde 3-0 a Londra col Tottenham e al ritorno deve fare il miracolo per guadagnarsi i quarti. Cassano si mette l’abito buono e fa l’uno a zero, poi raddoppia Palacio e, sospinta da un San Siro resuscitato da cotanta grinta e bellezza, trova addirittura al 75′ il 3-0 con una deviazione di Gallas. Handanovic pare Yascin, gli Spurs senza Bale sono poca roba e al 90′ Cambiasso spreca il 4-0 per la rimonta più bella di tutte. Il calcio dà e toglie, dicevamo, e ai supplementari toglie: Adebayor sfrutta la dormita di un’Inter sognante e riporta a terra i nerazzurri. A nulla varrà il 4-1 di Alvarez, beffa ulteriore in una gara assurda.

8. WBA 5-5 MANCHESTER UNITED – Forse voi siete iscritti con i vostri amici a qualche campionato di calcio a cinque nella vostra zona, ma forse non avete mai giocato una partita così aperta e incredibile come quella (di calcio a undici, bene sottolinearlo) tra West Bromwich Albion e Manchester United, finita 5-5. E’ l’addio di Ferguson alla panchina dei Red Devisl, è anche la gara finale di una Premier dominata, e quindi è bene divertirsi. Il Manchester va sul tre a zero dopo mezz’ora, ma i Latics non ci stanno e grazie al bomber Lukaku e a Morrison rialzano la testa. Van Persie e Hernandez optano per un più rotondo 5-2 ma non hanno fatto i conti con il signor Romelu dal Belgio: l’ex Anderlecht segna una doppietta inframmezzata dal gol di Mulumbu e il risultato finale è sconvolgente. Ciao ciao Sir Alex.

7. TORINO 3-5 NAPOLI – Le montagne russe. Ecco quale immagine potrebbe essere utilizzata per indicare nella maniere più opportuna la sfida tra Torino e Napoli del marzo 2013. Vi basti sapere che in questa gara segneranno Meggiorini e Jonathas e Dzemaili insaccherà un hat-trick più inusuale di un congiuntivo azzeccato da Massimo Mauro. Il primo tempo è la quiete prima della tempesta, uno a uno coi gol di Dzemaili e Barreto, ma nella ripresa inizia il fantasmagorico spettacolo di granata e azzurri: ancora Dzemaili al 47′, poi tra il 74′ e il 78′ rimonta Toro. Finita qui? No, perché mister Mazzarri ha messo in campo il signor Edinson Cavani, che decide – dopo il solito gol di Dzemaili – di prendersi due punti da solo. Doppietta del Matador e partita da copertina per il cinque a tre finale. 

6. MANCHESTER CITY 6-3 ARSENAL – La magia della Premier League la conosciamo tutti oramai, non c’è bisogno di spiegare quanto sia meglio vedere una semplice partita di calcio inglese piuttosto che un big match di Serie A. Manchester City – Arsenal di quest’anno è stato un tripudio, con un sei a tre clamoroso da parte dei Citizens, guidati da un Fernandinho al limite dell’onnipotenza. Partita tirata fino a venti minuti dalla fine, quando le ripartenze del Manchester hanno tramortito un Arsenal troppo fragile dietro. Gol spettacolari, azioni rocambolesche, giocatori sopraffini; solo un’unica pecca, è una sfida di calcio inglese, ma di inglesi in campo (e in panchina) ce ne sono pochini.

5. REAL MADRID 1-2 ATLETICO MADRID d.t.s. – Davide contro golia ormai è diventata un’immagine biblica usurata per quante volte viene nominata, anche se per la finale di Coppa del Re dell’anno scorso tra Real Madrid e Atletico Madrid è parsa veramente azzeccata. Si gioca in casa Real al Bernabeu e l’Atleti non vince un derby da ben diciotto anni (a occhio e croce forse nemmeno eravate nati a quel tempo). Ronaldo dà una mano agli statitstici e porta in vantaggio i suoi al quarto d’ora ma l’ultima partita di Mourinho coi bianchi è destinata a finre in bianco, per l’appunto. Simeone docet: prima Diego Costa pareggia poi ai supplementari sbuca la testa di un difensore che si chiama come una zia – Miranda – per dare la vittoria ai colchoneros. Piccolo appunto, l’Atletico batterà di nuovo il Real a settembre.

4. BAYERN MONACO 7-6 CHELSEA d.c.r.Mourinho contro Guardiola in una versione speciale, entrambi hanno cambiato panchina e tutti e due sono a praga a giocarsi un trofeo che li vede protagonisti soplo in quel frangente, ambedue infatti sono lì per meriti altrui. La finale di Supercoppa Europea tra Bayern Monaco e Chelsea è frizzante come poche altre, passano subito in vantaggio i Blues con Torres ma la partia è apertissima e fioccano occcasioni da gol da una parte e dall’altra. Ribery pareggia e Ramires viene espulso; ai supplementari prima un golazo di Hazard e poi un tap-in di Martinez regalano il 2-2 prtima del suicidio di Lukaku all’ultimo rigore che decreta il primo trofeo dell’era Guardiola in Baviera. Se queste sono le premesse, ben venga la Champions League.

3. SVEZIA 2-3 PORTOGALLO – «Non riduciamo Svezia – Portogallo alla sola sfida tra Ibrahimovic e Ronaldo» aveva azzardato qualcuno prima del ritorno dei playoff per il mondiale. E’ stata una sfida solo tra Ibrahimovic e Ronaldo, ad esempio Larsson e Helder Postiga quel giorno lì potevano rimanere a letto. Prima è CR7 a portare avanti i lusitani, poi Ibra prova a ribaltare la gara da solo e mette dentro una doppietta carica di speranza. La speranza è ultima a morire, ma muore: ancora Ronaldo completa la sua giornata da eroe calcistico con una tripletta che dà il 3-2 e i Mondiali al Portogallo. Memorabile l’esultanza sull’ultima rete da psrte dell’ex Red Devils, che con un gesto hic et nunc dimostra di essere un degno figlio di Eupalla.

2. BORUSSIA DORTMUND 3-2 MALAGA – Le vittorie all’ultimo respiro sono sempre le migliori, ne sa qualcosa Jurgen Klopp che una sera di aprile ha visto l’inferno e poi si è trovato catapultato tra i cherubini. Dopo lo 0-0 di Malaga, il Borussia Dortmund deve vincere per andare in semifinale di Champions League. Il Westfalenstadion è il posto perfetto per i miracoli anche se Joaquin prova a vanificare i sogni gialloneri. 1-0 spagnolo che viene ripreso al 40′ dal solito Lewandowski, ma il BVB sbaglia troppo sotto porta. Il Malaga tiene un pari prezioso e all’82 passa con un gol dubbio di Eliseu. E’ festa grande e Pellegrini – che molte volte sbaglia i conti – pensa di essere già in semifinale e invece… E invece Reus e Santana nel recupero danno il 3-2 al Dortmund e fanno esplodere lo stadio. Gli andalusi protestano mentre al centro del campo i giocatori del borussia ancora si stanno chiedendo cosa sia successo e perché si sentano così tanta adrenalina in corpo.

1. FIORENTINA 4-2 JUVENTUS – Signore e signori, la partita più pazza dell’anno si è giocata in Serie A. Fiorentina e Juventus non si amano, ma questo già lo sapete, forse non sapete che la Viola in casa coi bianconeri non vince dal 1998-99, quando la mitraglia di Batigol spazzò via una Juve opaca. A proposito di mitraglie, Pogba e Tevez a fine primo tempo sono lì che sparano per i gol dell’uno e due a zero che mandano a riposo una Fiorentina annichilita dallo strapotere juventino. Gli spogliatoio fanno la storia, basta riposarsi quindici minuti per poi rimanere impressi nella mente per anni. La partita che va in scena nella ripresa è qualcosa di strabiliante: prima Rossi accorcia su rigore, poi sempre Pepito è bravo e fortunato nel trovare il due a due da fuori. Per una squadra che al Franchi non batte la Juve da 15 anni può bastare anche questo ma il fato – qui sotto le forme a noi più congeniali di Joaquin Sanchez Rodriguez – dà l’insperato 3-2 ai toscani. E’ finita si dice alla fine e alla fine è addirittura 4-2 per la Fiorentina grazie alla tripletta di Rossi. Cosa succede dopo è roba recente: la Juventus non sbaglierà più niente e a Firenze hanno gustoso materiale da raccontare per almeno altri cinquant’anni.

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