2014
Torino, Ventura a Sky: «Ecco con chi ero arrabbiato»
TORINO VENTURA PARMA – Il Torino crolla sul campo del Parma dopo essere stato in vantaggio, e a Giampiero Ventura non è affatto andata giù la prova dei suoi dopo la rete messa a segno da Immobile nei primi minuti di gara. Il tecnico della formazione granata, intervistato a Sky Sport e protagonista di una grande sfuriata dopo la fine del primo tempo, ha spiegato i motivi che lo hanno mandato su tutte le furie nel corso della gara di Parma, poi persa per 3-1.
CHE RABBIA – «Ero arrabbiato perchè Immobile era infortunato e il medico mi ha detto che non poteva assolutamente giocare – ha esordito Ventura – . Avevamo già pagato in passato per via di giocatori che hanno forzato e sono rimasti fermi per un lungo stop, così ho preferito evitare di farlo giocare nella ripresa. A volte, per la troppa voglia e per lo stress si esagera. Nella prima mezz’ora abbiamo avuto tante palle-gol e abbiamo subito dei gol, soprattutto il primo, piuttosto bizzarri, perciò c’era un po’ di rabbia. Anche nella ripresa abbiamo avuto la palla del 2-2. La nostra è stata la partita del rammarico, non per il risultato ma per non aver chiuso la partita e poi poterla riprendere. Questa partita poteva darci la conferma di diventare una bella squadra, abbiamo mancato un’occasione sotto questo aspetto, ma ci servirà anche per fare delle valutazioni. Il Parma poi è forte, se può permettersi di lasciare fuori Cassano».
CASSANO FUORI – Ventura ha parlato anche dell’assenza di Cassano tra le fila del Parma: «Che Cassano non giocasse l’ho saputo solo all’ultimo, poi quando ho visto Amauri ci sono rimasto male perchè alle mie squadre fa sempre gol. La prestazione di Cerci? Non era una giornata positiva, con uno come lui può starci perchè fa sempre bene, ma ci sono delle partite in cui partecipa meno al lavoro di squadra. Conoscendo Cerci e sapendo quando può fare la differenza, ho scelto di toglierlo per questioni tecniche, diversamente da Immobile. Abbiamo 25 punti, nessuno lo avrebbe mai detto ma avremmo potuto fare anche tante altre cose buone».