2014
La coperta corta di Thohir, ore decisive
Dentro Hernanes e via Guarin, ma se l’indonesiano rispetta il Fpf cambia la strategia sulla punta
SERIE A CALCIOMERCATO INTER THOHIR – Non ce lo nascondiamo: l’avvento di Thohir non aderisce alle aspettative. E non per i risultati del campo: è presto in tal senso per incidere profondamente sulla struttura di un organico che soffre di evidenti carenze in ogni dove. A lasciare qualche dubbio però è stata le gestione di alcune fattispecie, su tutte l’oramai annosa vicenda Guarin e l’assenza da Milano nella fase a dir poco complessa vissuta dalla sua Inter.
IL RITORNO – Erick Thohir è rientrato in quel di Milano proprio al termine della scorsa settimana, giusto in tempo per assistere alla modesta – servendosi di un eufemismo – prestazione offerta contro il Catania: squadra incapace di pungere e priva di una vera identità di gioco. L’allenatore non salta ma ha chiaramente bisogno di calciatori più funzionali alle sue idee: il primo colpo si chiama Danilo D’Ambrosio, in scadenza contrattuale con il Torino ma la proprietà nerazzurra ha voluto anticipare i tempi per regalare a Mazzarri l’esterno richiesto. Poco più di 1.5 milioni di euro e le metà di Colombi e Benassi per un calciatore di fatto già prelevato a parametro zero per giugno: dietro l’insistenza proprio del tecnico toscano che vuole un’alternativa di primo rilievo sulle corsie laterali sia a Nagatomo che Jonathan, soprattutto quest’ultimo è apparso in calo rispetto alle prime uscite ufficiali del nuovo corso Inter targato Walter Mazzarri.
LA STRATEGIA – Prima di tutto l’obbligo imposto dai nuovi criteri di gestione societaria: si spende quel che si incassa, dunque l’Inter ad oggi ha bisogno di cedere prima di innestare calciatori di livello. L’idea è di quelle se vogliamo clamorose: cedere Guarin e prendere Hernanes. Mancano poche ore al gong del calciomercato ma si cerca di piazzare tutti i tasselli al posto giusto per concretizzare questa precisa scelta di mercato: il colombiano non è riuscito ad inserirsi al meglio nei dettami tattici del tecnico toscano, o meglio – come desiderate – Mazzarri non ha saputo sfruttare pienamente le sue interessanti caratteristiche. Poi lo strappo della questione Juve con lo scambio poi affondato con Vucinic e la scelta di procedere comunque ad una cessione: ecco spiegato l’affondo per Hernanes, sul tavolo della Lazio oltre dieci milioni di euro ed il cartellino di Mbaye per strappare il sì a Lotito. Con Mazzarri che si ritroverebbe quel profilo di centrocampista già ricercato ai tempi di Napoli: tecnica ed ordine in mezzo al campo oltre all’abilità nella conclusione dalla media distanza.
E L’ATTACCO – Ipotizzando di coprire la parte cash dell’operazione Hernanes con la seguente cessione di Fredy Guarin – non è da escludere alcuna soluzione, con occhio particolare all’estero – se sarà confermato il diktat del fair play finanziario non ci sarebbero i soldi per far scattare l’assalto al riferimento offensivo auspicato da Mazzarri. Di certo non basterebbero gli spiccioli provenienti dal prestito oneroso con cui Ranocchia dovrebbe trasferirsi al Galatasaray. E dunque l’unica strada che resta a disposizione di Thohir è tentare di arrivare ad un attaccante di peso tramite la formula del prestito con diritto di riscatto. Spostando quindi la parte cash di tale operazione a giugno: con Vucinic, Osvaldo o il classico nome dell’ultima ora sul taccuino dei dirigenti nerazzurri. Terremoto Inter: si muove Thohir, sono giorni decisivi.