Serie A, 22^ giornata: Chievo Verona - Lazio, pagelle - Calcio News 24
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Serie A, 22^ giornata: Chievo Verona – Lazio, pagelle

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candreva antonio casa lazio (azione) 2013 ifa

Come si sono comportati i 22 in campo? Scopriamolo assieme

SERIE A CHIEVO LAZIO PAGELLE – Oggi pomeriggio alle ore quindici allo Stadio Marc’Antonio Bentegodi di Verona è andata in scena la sfida tra Chievo Verona e Lazio per la terza giornata valida per il girone di ritorno del campionato italiano di Serie A. Le due squadre hanno finito di darsi battaglia da pochi minuti, andiamo a vedere come si sono comportate: ecco le pagelle dell’incontro.

CHIEVO VERONA 

Puggioni 6: Sul primo gol può veramente poco o nulla, suil secondo uguale visto che la deviazione di Canini lo beffa. Compie due belle parate su Keita ed è spettatore incolpevole del tracollo dei suoi.
Frey 5: Non è affatto facile marcare uno come Keita Balde Diao e la differenza di passo tra il francese e lo spagnolo è evidente, dato che il classe 1995 si fa beffe ogni volta di Frey, specialmente in progressione.
Dainelli 5: Si fa piccionare sul primo gol della Lazio rimanendo piantato a terra sullo stop e sul tiro di Candreva. Forse però è stato causa dell’infortunio che lo la costretto a lasciare subito il campo. (18′ Canini 5.5: In difficoltà all’esordio col Chievo. Sfortunato sul 2-0 quando devia il tiro di Keita).
Cesar 6: Klose è un osso duro ma a livello di fisco anche lo sloveno non scherza. Senza infamia e senza lode, non viene troppo impegnato a dire il vero.
Sardo 6: Galvanizzato dall’ottima partita del San Paolo, gioca in costante proiezione offensiva stando però attento a contenere uno spento Lulic. Si guadagna la pagnotta ma poteva fare di più.
Bentivoglio 6: Sorpresa dell’ultimo momento, scelto al posto di Radovanovic. Ha il nove meno meritato della Serie A ma oggi gioca in maniera composta ed organizzata e serve dei buoni palloni in avanti a Paloschi. (62′ Pellissier 6: Almeno lui ci prova)
Hetemaj 5.5: Prova a fare legna in mezzo al campo ma invano, non riesce a impostare la partita sulla fisicità. Sfortunato anche lui, secondo cambio obbligato nel primo tempo per i clivensi. (44′ Radovanovic 5.5: Dà poco apporto alla manovra del Chievo)
Rigoni 6: Dà sostanza al centrocampo anche se non è nella sua migliore giornata. Quella con Biglia è una bella lotta, che vede prevalere prima il gialloblu e a lungo andare l’argentino. Fa il giusto, senza andare oltre il compitino.
Dramè 5: Cavanda sembra pronto per il Super G a Sochi, Candreva è Candreva e quindi è un pericolo, in tutto questo Dramè non capisce praticamente nulla e si vede lontano un miglio. Clamoroso: quando ha la palla sul destro sbaglia sempre.
Paloschi 6.5: Tarantolato come suo solito, là davanti fa a sportellate con tutti e si dimostra unica certezza offensiva dei padroni di casa. Stoppa tutti i palloni e cerca anche il gol, ottima prova anche senza aver segnato.
Thereau 5: Stavolta non accende la luce per il Chievo. Gioca abbastanza svogliato e mai nel vivo dell’azione, troppe volte si bea delle proprie qualità ma oggi gli riescono poche cose. Mai un tiro in porta, dato significativo.
All. Corini 5: E’ un brutto Chievo, che va subito sotto e non riesce mai a venir fuori per rimediare allo svantaggio. E’ sfortunato perché si fanno male in due nel primo tempo ma la manovra è troppo lenta e macchinosa. Settimo match senza vittorie.

LAZIO

Berisha 6: Si guadagna ancora una volta il posto in luogo di Federico Marchetti e non demerita, anche perché tocca palla quasi esclusivamente per rinviare dal fondo. Si dimostra attento nelle rare uscite.
Biava 6: I tre difensori della Lazio vengono impegnati il giusto ma Biava è bravo nel farsi trovare sempre pronto. Paloschi non gioca male ma nella ripresa ha sempre la meglio su di lui.
Radu 6: Sbaglia qualcosa nella prima frazione di gioco, soprattutto quando deve spostarsi più a sinistra – sua zona di competenza – per coprire le avanzate del Chievo. Per il resto gli attacchi dei veronesi pungono poco.
Dias 6: Si nota soprattutto per la raversa più strana del mondo, quando Candreva gli tira addosso una punizione e Dias devia fortunosamente sul montante facendosi male. Immaginate voi quindi quanto possano averlo impensierito gli attaccanti del Chievo.
Cavanda 6.5: Su quella fascia sembra abbia un kayak per come scivola bene sul manto bagnato del Bentegodi. Non è precisissimo in difesa ma evidentemente il Chievo gli porta bene e davanti è indiavolato. 
Biglia 6.5: Piano piano sta venendo fuori anche lui in uno stadio che gli porta fortuna. Si prende le sue responsabilità a centrocampo e dirige ottimamente la manovra della squadra capitolina. Mezzo voto in meno per il giallo inutile per cui salterà il derby.
Ledesma 5.5: Sarà la giornata positiva di Biglia, sarà il campo che non agevola giocatori di qualità, ma è stata una partita in chiaroscuro quella del capitano laziale. Si fa vedere poco e commette troppi errori di misura.
Lulic 5.5: Sulla sua fascia si gioca meno e questo può essere un alibi, poche scuse invece per come si mangia il due a zero a pochi passi da Puggioni. Buon per lui che quell’errore non ha ripercussioni.
Candreva 7: E’ il giocatore ovunque della Lazio, forse il suo peso specifico è maggiore di quello di Hernanes, non a caso dopo cinque minuti trasforma uno stop così così in una finta e batte Puggioni. Per il resto dinamismo e sostanza, come prevede il menù da due anni a questa parte. (90′ Crecco s.v.)
Keita 7.5: Questo ragazzo qui può diventare un fattore nel futuro della Lazio se reisce a trovare continuità nel corso della sua carriera. Dopo cinque minuti si mangia la fascia e mette dentro per il gol di Candreva, oi gioca in ripiegamento ed è padrone della sua zona. Bravo e fortunato sul 2-0. (83′ Gonzalez s.v.)
Klose 6: Un attaccante di solito si giudica per le occasioni che crea e oggi Klose non ha tirato quasi mai, ma comunque ha giocato per la squadra. Un dato significativo: è il primo a tornare a fare la fase difensiva. (90′ Perea s.v.)
All. Reja 6.5: E’ una bella Lazio che centra la seconda vittoria esterna di fila, cosa che non accadeva dal 2012. Colpiscono l’organizzazione difensiva e soprattutto lo spirito di sacrificio delle punte, l’assenza di hernanes non si sente proprio.

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