Presidente De Laurentiis, ho tre domande per lei - Calcio News 24
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Presidente De Laurentiis, ho tre domande per lei

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Il momento no del Napoli nel silenzio assordante di un meno 15 dalla Juve

SERIE A NAPOLI – Senza alcun intento di messa in stato di accusa – o impeachment, come dicono quelli bravi – ma  al solo fine di comprendere: se è vero che i giornalisti non hanno le chiavi per dare spiegazioni possono almeno chiedere – queste spiegazioni – a chi di dovere.

MODELLO DI SOCIETA’ VIRTUOSA – Il Napoli di Aurelio De Laurentiis ha chiuso ancora una volta il bilancio in utile – 8 milioni di euro nel 2013 – nonostante un fatturato che, per intenderci, è minore della metà del corrispettivo bianconero (ricavi Juve 275 milioni, ricavi Napoli 120). Utili per sette anni consecutivi con profitto complessivo superiore ai 50 milioni di euro, gestione economica ineccepibile che si è tradotta poi in una conduzione finanziaria altrettanto solida: il Napoli non ha esposizione debitoria con le banche e dunque è uno dei pochi club italiani a camminare sulle proprie gambe. L’aumento del fatturato si pone di fatto come chiave della crescita futura (risposta al necessario incremento del monte ingaggi), a partire da una riconsiderazione dei diritti tv – troppo alto il differenziale con la Juventus (164 contro 66) – e da un commerciale (31 milioni) che rende poco rispetto alle possibilità di tale bacino di utenza. In attesa di risvolti sulla vicenda stadio. La prima domanda: perché allora annunciare in estate, dopo la fragorosa cessione di Cavani, un calciomercato da 124.5 milioni di euro (salvo poi spenderne 86) ed in inverno uno da 50 ma fermarsi a 15? Nessuno vuole fare i conti in tasca, ci mancherebbe, e l’obiettivo della gestione virtuosa è illuminato. Ma il risultato è stato quello di illudere la gente sull’obiettivo scudetto. Bastava non parlare di cifre, come del resto mai era accaduto prima.

DICHIARAZIONI E FATTI – Rivelatrice l’intervista rilasciata dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis al quotidiano campano Il Mattino nello scorso 17 luglio: “Se uno dice proviamo ad arrivare nelle prime cinque e non pronuncia mai la parola scudetto per non farsi mai rimproverare nulla, si tratta di un modo infantile che io in passato ho assecondato. Invece adesso dico che noi lotteremo per vincere tutto quello che possiamo vincere”. Superfluo specificare i riferimenti: il passato è Mazzarri e l’adesso è Benitez. Giustissimo: finalmente il tanto agognato salto sul piano delle ambizioni, quello necessario per la traiettoria di crescita generata dal Napoli negli ultimi dieci anni. E mai tornare indietro. La seconda domanda: perché allora non completare la squadra? Non parliamo di fenomeni ma di pedine mancanti. Il Napoli si è iscritto alla corsa scudetto con una formazione titolare assente in almeno due ruoli chiave: perché puntare al titolo con Fernandez ed Inler pedine fisse dell’architrave partenopeo? E, alle brutte, perchè non compensare le lacune entro il 3 gennaio ma invece ridursi all’ultimo giorno utile?

UN SILENZIO ASSORDANTE – La forte personalità del presidente De Laurentiis ci ha abituato a nette prese di posizione, mai banali e sempre nel segno della concretezza. E magari della visione futura. Oggi, con il Napoli a meno 15 dalla Juventus ad inizio febbraio e già costretto a scegliere tra i fronti di una stagione, già obbligato a scartare, già alle prese con gli spifferi di una stagione nettamente al di sotto delle aspettative della piazza, servirebbe come il pane una voce forte. Che può essere solo quella del comandante che indica la rotta da seguire in una nave improvvisamente smarrita. Sia chiaro: sarebbe banale dover specificare che le responsabilità sono addebitabili soltanto in parte alla proprietà. La situazione post-Bologna è degenerata e la sensazione forte è che quella puntura di Bianchi al 92’ minuto abbia fatto tanto male, ponendo il Napoli inesorabilmente al cospetto dei suoi limiti strutturali. Da lì il calo nella fiducia e l’insorgere della confusione, la gestione tecnica ha probabilmente raccolto meno del massimo ottenibile ed una Juve da record ha fatto il resto ma – la terza domanda – presidente, si faccia sentire. 

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