2014
Napoli, Higuain: «Roma? Stasera la finale! Futuro? Qui sto da re»
Il Pipita ha parlato in vista della gara contro i giallorossi: la finale di Tim Cup in ballo.
NAPOLI HIGUAIN – Calatosi subito nella realtà partenopea, Gonzalo Higuain non ha impiegato molto tempo anche per conquistare i tifosi del Napoli e ritagliarsi un ruolo da protagonista nella squadra di Rafael Benitez. In attesa di aprire la corsa all’Europa League, l’attaccante argentino ora insegue la finale di Tim Cup e non smette di sognare lo scudetto: «Questo è un momento importante per me e per la mia carriera. Da otto anni gioco ad alti livelli, mi sento bene fisicamente e con l’ambiente il rapporto è ottimo, così come coi compagni di squadra. Speriamo di vincere qualcosa, ci crediamo ci sono tre titoli in gioco, sappiamo che è difficile ma abbiamo tanta voglia di sorprendere. Anche lo scudetto? Certo, fino a quando l’aritmetica non darà certezze, siamo in gioco, come la Roma d’altra parte. È difficile, lo sappiamo. La Juve è lontana 13 punti e, quindi, continueremo a puntare la Roma per il secondo posto, sperando che qualcosa possa avvenire. La Juve gioca insieme da tre anni, ha cambiato solo i due attaccanti. Qui è tutto nuovo, modulo, allenatore e giocatori. Quando si inizia un progetto nuovo è tutto più difficile, paghiamo i 10 punti persi con le piccole, contro quelle squadre che giocano molto chiuse ed è difficile trovare spazi. Certo, qualcosa ce l’abbiamo messo anche noi: se non avessimo commesso certi errori, saremmo stati ad un passo dalla Juve, adesso», ha dichiarato il “Pipita” ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport”.
PIBE DE ORO – Higuain spera poi di emulare Maradona: «Io non avverto il peso di questa responsabilità. Anzi, voglio fare come Maradona: vincerò prima il Mondiale e poi lo scudetto, proprio come fece lui, trionfò in Messico, con l’Argentina nell’86 e, un anno dopo, fece impazzire Napoli. Ecco, se riuscissi a coronare questo sogno sarebbe veramente il massimo».
RETROSCENA – Inevitabile il riferimento alla trattativa con la Juventus prima dell’approdo al Napoli: «I dirigenti bianconeri parlarono con la mia famiglia, ma devo dire che l’azione di Aurelio De Laurentiis fu determinata. Contemporaneamente all’offerta arrivò anche la telefonata di Benitez che mi convinse in un niente, con la bontà del suo progetto. E dopo averne parlato con mio padre, decisi di lasciar perdere le altre proposte e di accettare quella del Napoli. Pensai che sarebbe stata una buona opportunità sostituire Cavani. Ed eccomi qui. Tevez in Nazionale? Carlos sta giocando alla grande, ma certi pensieri sono solo del commissario tecnico. Io posso soltanto guardare a me stesso, consapevole che meglio faccio col Napoli e più possibilità avrò di andare in Brasile».
LACRIME – Higuain è poi tornato sulle lacrime al San Paolo dopo l’eliminazione dalla Champions League: «Piansi di rabbia, l’ammetto, ero così dispiaciuto che mi sentivo crepare dentro. Dopo, a bocce ferme, mi sono convinto che di più non avremmo potuto fare contro Arsenal e Borussia Dortmund. Il nostro è stato il girone della morte. Balotelli? Non conosco i motivi delle sue lacrime. Mario è un ragazzo adorabile, uno tra i più forti, il calcio italiano ha bisogno di lui. Sarebbe meglio se venisse lasciato più tranquillo».
CACCIA ALLA FINALE – Concentrazione alta in vista della sfida di stasera contro la Roma, perché in ballo c’è la finale di Tim Cup: «Sappiamo tutti che si tratta di una partita importantissima, ma io voglio vincere le Coppa Italia e quella di domani sera (stasera, ndr) sarà la vera finale, considerato il valore e la classifica delle due squadre. Poi penseremo all’Europa League. All’Olimpico, nella gara d’andata, abbiamo dimostrato carattere, ma non è servito ad evitare la sconfitta. Devo solo stare attento a non farmi ammonire, perché sono diffidato e in caso di vittoria rischierei di non giocare la finale. Mi toccherà gestire il carico di adrenalina che mi assale quando gioco gare del genere».
STREGATO – Il “Pipita” ha poi parlato dell’ambientamento a Napoli e del suo futuro: «Esco poco, preferisco starmene in casa. Quando vado in giro, però, l’affetto della gente mi sommerge. Il napoletano assomiglia molto a noi argentini, il modo di vivere è lo stesso. Poi, il feeling è ancora più particolare per via di Maradona e di quello che ha fatto qui. Non c’è momento della giornata che qualcuno non mi parli di Diego. Ciò mi fa capire quanto sia ancora presente il suo ricordo tra la gente. Futuro qui? Assolutamente si, a prescindere. Ho un contratto di altri quattro anni e qui ci sto da re».