2014
Milan, El Shaarawy: «Anzhi? No, sarò campione qui»
Il Faraone attende con ansia il rientro in campo, previsto per marzo.
MILAN EL SHAARAWY – Prima di volare ad Amsterdam per il consulto dal professor Niek Van Dijk, che lo ha operato il 28 dicembre, Stephan El Shaarawy ha parlato del suo calvario e della voglia di tornare in campo. Oggi, a meno di clamorose brutte sorprese, l’attaccante del Milan toglierà il tutore al piede sinistro per cominciare la riabilitazione, poi da metà marzo sarà a disposizione dell’allenatore Clarence Seedorf. «Diciamo che devono trascorrere ancora da 4 a 6 settimane. La sfortuna si è accanita contro di me. Il 29 settembre sono rimasto vittima di un problema muscolare. Da quel momento è stato un susseguirsi di guai culminati il 28 dicembre con l’operazione al dito del piede sinistro. Quando si è manifestata la frattura al quarto dito del metatarso del piede sinistro è stato deciso di curarla con una terapia conservativa. Nel 75% dei casi il piede guarisce, ma nel mio la frattura si è nuovamente infiammata, l’operazione è diventata la soluzione più logica. Per me è già stato importante tornare a Milanello a curarmi e allenarmi. Sono stati mesi difficili, non mi era mai capitato di restare fermo per così tanto tempo», ha dichiarato il “Faraone” ai microfoni del “Corriere dello Sport”.
ANALISI – El Shaarawy ha poi parlato del suo “distacco” dal Milan e dell’avvicendamento in panchina: «Quanto manco al Milan? Non saprei… Sicuramente il Milan manca tanto, tantissimo a me. È brutto, bruttissimo vivere una situazione simile. Da Allegri a Seedorf cosa è cambiato? Devo molto a entrambi. Allegri mi ha proiettato nel grande calcio, mi ha dato subito fiducia. Seedorf l’avevo giù avuto come compagno di squadra, mi aveva aiutato molto nello spogliatoio, anche adesso mi è vicino. La svolta di gennaio è stata determinata dai risultati che continuavano a mancare. Cosa può dare Clarence in più? Io penso che possa fare un gran lavoro, si sa comportare bene con i giocatori, sa di calcio. Io posso giocare e fare bene anche nel 4-3-3. Come è noto mi piace e rendo meglio giocando a sinistra. Sicuramente il modulo attuale può avvantaggiarmi».
SOSTEGNO – L’attaccante rossonero è concentrato sul ritorno in campo, che rappresenterebbe un trampolino di lancio in ottica Mondiale, dove potrebbe arrivare con l’amico Balotelli: «Adesso voglio tornare a giocare, penso solo al Milan e alla Nazionale. So benissimo che se tornerò a giocare e farò bene, sarò nuovamente nel giro azzurro dove ci sono stato per un anno. Non nascondo che penso sempre alla Nazionale. Cosa desidero ora? Che il Milan ridiventi una delle squadre più forti al mondo, anche con il mio contributo. Io sono sicuro di poter dare qualcosa in più. Chi mi è stato vicino? Direi tutti, anche molti miei compagni di squadra. Sì, anche e soprattutto Mario (Balotelli, ndr). Molto spesso in questi mesi quando avevo ancora il piede ingessato mi veniva a salutare. Anche la scorsa estate in Brasile durante la Conderations Cup mi è stato molto vicino, anche quando non giocavo. Lacrime? È stato uno sfogo umanissimo. È assolutamente naturale piangere a 23 anni. Del resto Mario ha trascorso una settimana molto particolare».
FUTURO – El Shaarawy, che nell’estate del 2013 è stato a lungo l’oggetto dei desideri sul mercato, ha le idee chiare sul suo futuro: «Ma io non mi sono mai sentito escluso dal progetto. È vero, c’è stata un’offerta da una squadra russa (l’Anzhi, ndr), ma ho deciso di restare al Milan perché è quello che voglio, è mia intenzione diventare un grane campione qui, con questa maglia».