2014
Serie A, Capello: «Juventus, Inter, Milan: ecco come la penso»
CAPELLO SERIE A – Fabio Capello è il selezionatore della nazionale russa ma è anche tra i tecnici più vincenti e stimati in Italia. La Gazzetta dello Sport lo ha intervistato a proposito della situazione odierna del calcio italiano ed è venuto fuori un quadro tutt’altro che positivo. Queste le parole di Capello, che parte dalla sua Russia e poi arriva a parlare anche del nostro mondo del pallone.
ESTERO – «La mia preoccupazione più grande adesso è Eden Hazard. Lo affrontiamo a Rio nella seconda partita del girone, Russia-Belgio. E’ maturato ed è convinto dei suoi mezzi, è in possesso di una coppia di doti che molto di rado vanno assieme: è divertente ma anche concreto. Mourinho può andare orgoglioso del suo lavoro. Mou è l’allenatore dell’anno per ora perché ha rivitalizzato i vecchi del Chelsea, da Terry a Lampard, ha usato l’energia dei giovani e non ha fallito un acquisto. Credo che il Chelsea possa andare in semifinale di Champions».
MILAN – «Contro il Milan l’Atletico Madrid è favorito, l’ho visto col Barcellona ed è una grande squadra, compatta e di qualità. Può segnare in vari modi con Costa e Villa, anche da palla inattiva. Il Milan non deve fare calcoli, si deve giocare al meglio entrambe le partite, consapevole che un semplice calo di attenzione potrebbe risultare letale. Però ha qualche arma da opporre. Se riesce a reggere il confronto di squadra, Kakà, Balotelli e io credo anche Pazzini possiedono la giocata in grado di far saltare il banco. Seedorf? non posso giudicarlo, ha appena iniziato e in questo mestiere il tempo è fondamentale. Ha idee ben preciso e questo primo mese ha dovuto ambientarsi. Simeone? Lui ci sa fare».
JUVENTUS – «La Juventus fa bene in Italia e male fuori perché la Serie A non è competitiva e quindi non è allenante. D’altra parte basta guardare la classifica: la scorsa estate Roma, Napoli e Fiorentina, le sue prime inseguitrici, hanno venduto all’estero Lamela, Cavani e Jovetic, i loro elementi migliori. Ma mentre gli altri hanno sostituito, la Juventus ha aggiunto. Europa League? Niente è mai un dovere, la Juve non deve indennizzare nessuno se non se stessa per il flop in Champions. Però il fatto che la finale si giochi a Torino è forte come stimolo».
INTER – «Sono contento della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, è giusto che una delle due abbia qualcosa di tangibile in bacheca alla fine dell’anno. Inter? Non getto la croce sulle spalle di Mazzarri. I cambi di proprietà in corsa costano sempre qualcosa, figuratevi se una cosa così complicata non aveva ripercussioni. Hernanes è una buona base sulla quale ricostruire, però Mazzarri deve ottenere corsa da lui e Hernanes non un centrocampista che fa della corsa la sua specialità. I brasiliani sono così: per la Seleçao accettano di faticare, per il club molto meno».